27.09.2003
Per decoro non decorate ribadisce De Corato.
Ci ripete da cinque anni che i graffiti scompariranno dai muri cittadini, invece prolificano.
Nella Roma di Veltroni si è provveduto, mentre nella Milano di Albertini, in tutt'altre faccende affaccendato, il decoro di De Corato viene puntualmente declassato.
L'Albertini, padre delle zanzare, ormai dette “albertine”, per la pluriennale "fasulla o tardiva, comunque fallimentare, campagna di disinfestazione", spogliarellista e ciclista, per parchi e campagne, che contrabbanda la ciclabilità più periferica con l'invivibilità anche ciclistica della città, pensa solo ad assommare su di sè prerogative e poteri assoluti, per "fare", solo lui sà cosa, senza rendere conto a nessuno, neanche ai suoi.
Milanesi, ricordatevi che, di qui a poco, dovrete convivere con uno statuto cittadino "dittatoriale": informatevi !
De Corato, per contro, è emblema della sottomissione di AN a Berlux (Berlusconi lux o dux), la lega, invece, continua a sbraitare per farsi sentire dal suo "popolo duro", ma è d'accordo, come nel caso Malpensa che di fronte alle promesse di difesa per l'elettorato locale, ha placato-annullato i toni per aver ottenuto la presidenza Alitalia, e l' UDC, infine, che dissente sempre, con cattolica moderazione, e avalla tutto concordatariamente.
Caro De Corato il più grande insulto al decoro non sono i graffiti, ma ..... guardatevi allo specchio.
PENNAdOCA
24.09.2003
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