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News dall'Uisp..Centralità delle attività e nuovo modello ...
27.09.2003

Agenzia nazionale dell'Uisp uisp@uisp.it www.uisp.it
CENTRALITA’ DELLE ATTIVITA’ E NUOVO MODELLO ASSOCIATIVO. L’intervento di Nicola Porro alla Conferenza delle attività di Senigallia.

“E’ importante associare questo percorso che hanno avviate le attività Uisp a quello di tutta l’associazione, verso l’Assemblea nazionale che terreno il prossimo autunno – ha detto Nicola Porro, presidente Uisp nel suo intervento alla Conferenza delle attività di Senigallia – Non sarà un’Assemblea elettiva e questo ci consentirà di concentrarci di più sui contenuti. Una commissione nazionale sta lavorando già da prima dell’estate alla sua preparazione e in particolare sta centrando il suo interesse sul modello associativo, ovvero, tanto per capirci, dai meccanismi di funzionamento ai valori che ne ispirano l’azione. Il modello associativo sarà il cuore delle nostre elaborazioni in questa fase. Il modello organizzativo è qualcosa che discende dal modello associativo, è uno strumento dell’associazione. La rete è una metafora. E per utilizzarla al meglio c’è bisogno di fiducia: tra dirigenti, tra articolazioni associative, tra nodi diversi della stessa rete. Questa è la nostra risorsa più grande, per questo dobbiamo saperla mettere in campo con lealtà e convinzione: se abbiamo problemi dobbiamo metterli in campo. Non affrontarli significa troncare sul nascere molte nostre potenzialità”.

“Entrando nel merito del nostro comparto attività non faccio altro che ribadire quanto detto in Congresso – ha continuato Porro – ribadisco la centralità delle attività per il nostro sistema associativo. Questo significa mantenere i contatti con le nostre radici, siamo e rimarremo un’associazione di sportivi. Non dobbiamo perdere questo baricentro. Lo sport è un fenomeno complesso anche grazie all’Uisp: lo sport è parte della storia della nostra associazione, l’Uisp è parte della storia dello sport. Per molti dei nostri soci lo sport è un fine che significa anche espressione, emozione, colore. Non abbiamo il diritto di delegittimarlo, anzi. Dobbiamo saper saldare i due momenti: sport come strategia, sport come obiettivo”.

“Coerentemente con questo tipo di impostazione la nostra è l’unica associazione sportiva che riconosce autonomia elettiva alle proprie strutture di disciplina. Quando cominciarono a nascere le nostre Leghe il sistema sportivo italiano era certamente diverso. Nonostante le difficoltà in questi decenni siamo andati avanti e abbiamo conservato e difeso questa nostra peculiarità: dentro l’Uisp ci sono soci che hanno motivazioni molto diverse ma prevalentemente vogliono praticare, insieme a noi, la loro attività sportiva. Questa risorsa è alla base di un processo continuo di ricomposizione politica e organizzativa dell’Uisp”.

“Quale contributo ci aspettiamo dal sistema delle attività alla vigilia dell’Assemblea nazionale? Come si sta trasformando il sistema sportivo e quali problemi ci pone? Farò tre considerazioni in proposito- ha continuato Porro - primo: si è trasformata in questi anni la cultura e il modello dello sport. Cioè, ad una sportivizzazione della società è corrisposta una desportivizzazione dello sport. Si è diversificata la domanda di sport: l’Uisp deve saper stare in un mercato dell’offerta sportiva molto più dilatato. L’Istat ha censito del 2002 ben 218 diverse attività praticate. Secondo: ci sono tratti peculiari della situazione italiana, come la centralità e successiva crisi del Coni. Oggi che è finita l’autonomia politica e finanziaria dell’Ente olimpico, la crisi sta investendo potentemente tutti i comparti. Ci sono 12 federazioni, dal canottaggio alla scherma tanto per capirci, che vivono unicamente grazie al trasferimento di risorse dallo stato al Coni. Queste federazioni rappresentano un terzo di tutti i tesserati ma in occasione dei Giochi olimpici raggranellano i quattro quinti delle nostre medaglie. Per non parlare della promozione sportiva alla quale arriva soltanto il 3% dei trasferimenti dallo stato. Occorre ridisegnare tutto il sistema, non si può rimanere con le mani in mano. Per questo l’Uisp ha fatto ricorso al Tar, per questo chiediamo con forza l’applicazione dell’art. 117 della Costituzione dove, ai comma 3 e 4 si sancisce il trasferimento alle Regioni di tutto ciò che riguarda l’altro sport, per questo riteniamo che il Comitato sulla promozione sportiva sia una sede tecnica da tenere in piedi e pensiamo ad un Comitato dello sport dei cittadini, esterno al Coni, capace di raccogliere una pluralità di soggetti interessati e lanciare campagne di promozione sociale attraverso lo sport. Terzo: dobbiamo essere capaci di ridisegnare il nostro sistema sulla base della situazione nuova che abbiamo davanti. Il nostro sistema delle Leghe è stato pensato come riproduzione del sistema Coni. Non è in discussione la difesa di questo patrimonio. Si parla di come il nostro sistema delle Leghe, Aree e Coordinamenti può essere parte della riforma. Un complesso sistema Uisp in grado di interpretare uno sport meticcio, uno sport nuovo che si contamina di turismo, di ambiente, di pratiche diverse che al centro hanno diverse culture del corpo”.

“Che cosa può fare tutta l’Uisp per agevolare questo processo, che è nell’interesse di tutti? Quello che possiamo fare è dare il massimo della legittimità a Leghe ed Aree nella loro azione all’interno dell’associazione. Una titolarità piena a disegnare i confini dello sport del futuro, che è sport della contaminazione. Da questo processo emerge più chiaramente quella che può essere la nostra missione: tenere insieme tante cose diverse e produrre cultura. Può un’associazione di sportivi essere un movimento di azione sociale? Sì, a patto di avere finalità chiare e che queste finalità si trasformino in cose concrete. Inoltre un movimento di azione collettiva è tale se genera conflitto: non c’è da illudersi che un passaggio di questo tipo non sarà né automatico, né pacifico. Per questo dobbiamo attrezzare tutto il nostro movimento alle sfide future. Per questo dobbiamo investire sulla formazione e costruire un modello sulla base dei nostri fabbisogni. Abbiamo bisogno di un modello organizzativo nuovo, la rete, che significa lavorare sapendo che esistono tanti nodi nevralgici, che non c’è né un sopra, né un sotto. Le attività rappresentano uno di questi nodi che riguarda il complesso dell’associazione e non soltanto una sua parte”.
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SENIGALLIA 3 / CHE COSA SIGNIFICA ESSERE UN'ASSOCIAZIONE DI SPORTIVI. Intervista ad Andrea Imeroni

Andrea Imeroni, presidente dell’Area Anziani Uisp, esprime la propria soddisfazione per l’andamento dei lavori della Conferenza attività: “Una possibile crisi della Uisp poteva derivare dalla perdita progressiva di identità sportiva. L’intervento di Porro ha fugato ogni dubbio. Molto lucidamente ha rilanciato il recupero forte di questa identità attraverso il rilancio delle attività che devono rappresentare il fulcro di questa ‘riappropriazione’. Lo sport non è dunque uno strumento per…’ma è in sé strumento’: il corpo in azione ‘gratuita’ è funzionale allo sviluppo dell’individuo e del gruppo, quindi della società. Chi corre per Vivicittà ‘corre’. Corre per un suo tornaconto personale: divertimento, passione, salute, ecc.. I valori che sono alla base della nostra associazione e del vivere sociale, come la pace, ne risentono in modo positivo. Questo vale per ogni tema sociale affrontato dalla nostra promozione culturale”.

“Ognuno dei presenti ai lavori di Senigallia – prosegue Imeroni - ha ‘sentito’ questo sforzo del presidente nazionale dell’associazione di rilanciare la nostra azione nella società e dalla riflessione comune penso si debbano trarre alcune considerazioni, che elenco in modo estremamente sintetico: non c’è riforma della UISP senza l’aiuto determinante delle attività; le attività non ce la fanno da sole a lavorare su se stesse; ogni dirigente della UISP di ogni livello è responsabile della futura autoriforma delle Leghe e della “rifondazione” del saper fare ed essere della UISP; la riforma politico-organizzativa dell’Unione è strettamente collegata alla riforma delle attività; le tensioni nelle leghe vanno verso la riforma delle stesse e non verso la conservazione; nelle leghe più vicine al CONI, come tipologia di attività, traspare una netta esigenza di differenziazione fra attività codificata e nuove progettualità; la soddisfazione attuale delle stesse leghe rispetto a se stesse ed ai livelli di promozione locale-regionale-nazionale, è soddisfacente, non più entusiasmante come un tempo; le leghe manifestano nei loro gruppi dirigenti ampi gradi di insoddisfazione”.

“Ritengo che i lavori di Senigallia abbiano colto più di un obiettivo: hanno evidenziato che le leghe hanno a cuore le sorti dell’Unione e ne condividono le speranze di rinnovamento, mettendo in luce che i dirigenti delle leghe sono dei dirigenti a tutto campo, consci dei propri limiti, ma desiderosi di ‘aiutare’ l’Uisp a tornare protagonista della cultura sportiva in Italia. non esistono fratture, bensì tensioni al cambiamento. In una battuta direi che si è riconquistato, dopo un po’ di tempo un rinnovato gusto di comunicare per capirsi. Approfittare di questo passaggio mi pare una necessità per un gruppo dirigente attento ai segnali che vengono dal movimento”.
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SENIGALLIA 4/ CRESCERE INSIEME E FAVORIRE L’INNOVAZIONE. Intervista a P. Tisot

“La conferenza della attività è stato un momento molto importante – sottolinea Paolo Tisot, presidente della Lega attività equestri Uisp - sia per fare il punto sulle attività, sia per favorire una sempre maggiore integrazione con l’associazione nel suo complesso e con le sue tematiche, dal momento che l’incontro ha rappresentato il primo appuntamento di approfondimento con la Direzione nazionale Uisp. Estremamente significativa è stata anche la partecipazione, che ha visto presenti ben 19 presidenti di Lega oltre ad una serie di rappresentati di altre Leghe e Aree. Il dato più importante che è emerso è stato il riconoscimento da parte di tutti, e in primo luogo da parte del presidente nazionale Porro, che in un’associazione sportiva come l’Uisp l’innovazione si sperimenta con le discipline e pertanto le leghe sono uno strumento fondamentale per l’innovazione.”

“Anche il seminario è stato un importante momento di integrazione a livello dei piani lavoro e dei vari settori di attività, tra cui l’Ufficio attività. C’è stato un confronto sulle politiche aziendali, sui servizi, sul tesseramento e sulla gestione amministrativa. A conclusione, ne è emerso un piano di lavoro molto specifico e articolato sia della Commissione servizi dell’Ufficio attività, che dell’Ufficio attività nel suo complesso, che verrà reso noto nei prossimi giorni.”
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UISP E LIBERA: COME LAVORARE INSIEME SU INIZIATIVE E CAMPAGNE

Uisp e Libera hanno deciso di incontrarsi per riprendere una collaborazione fattiva su iniziative e campagne di interesse comune. L'incontro tra i rappresentanti degli esecutivi delle due associazioni si è tenuto a Roma nella mattinata di mercoledì 17. Presenti, tra gli altri, don Luigi Ciotti, presidente di Libera e Nicola Porro, presidente Uisp.
L'Uisp è tra quelle associazioni che hanno contribuito alla nascita di Libera - agli inizi degli anni '90 - e ne hanno condiviso da sempre la missione.Tant'è che sono state numerose le iniziative organizzate insieme per i diritti, la legalità e la solidarietà. La questione al centro dell'incontro è stata come superare una fase di rarefazione dei rapporti associativi e riavviare percorsi progettuali comuni. Il confronto si è sviluppato in modo franco e costruttivo, partendo dalla riaffermazione formale e sostanziale del rispetto reciproco della dialettica democratica interna alle singole associazioni. Alla fine, il buon esito dell'incontro si è tradotto in una concreta volontà a riprendere un cammino di inziative comuni, a cominciare dalla lotta al doping come uno dei terreni principali dell'impegno per la legalità. La prima iniziativa sarà una campagna che Uisp e Libera proporranno in occasione del Congresso mondiale dello sport per tutti che si terrà a Roma nel novembre 2004.
I due vicepresidenti di Libera, Alfio Foti e Enrico Fontana, hanno ricevuto dall'Ufficio di presidenza dell'associazione la delega a seguire i rappporti con l'Uisp.

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“CHE RAZZA DI CALCIO” Intervista a Alessandro Scali

Si è concluso lo scorso 14 settembre il progetto “Che razza di calcio”, organizzato dall’Uisp regionale toscana e dall'Uisp di Firenze e rivolto a favorire l’integrazione con le comunità di immigrati presenti sul territorio.

Ci racconta come è andata il responsabile dell’iniziativa, Alessandro Scali, direttore dell'Uisp Toscana.

“Il progetto è nato a seguito di un bando emanato dal Cesvot – Centro Servizi Volontariato Toscana- in applicazione alla legge quadro sul volontariato n° 266/91, per promuovere percorsi innovativi nel campo del volontariato e della solidarietà. L’Uisp di Firenze ha vinto il bando e ha dato avvio a questa iniziativa, che si è articolata in varie parti. Abbiamo organizzato, nei mesi scorsi, un torneo di calcio a 7 tra comunità di immigrati che ha visto una consistente partecipazione. Abbiamo inoltre promosso un concorso grafico nelle scuole elementari di Firenze per realizzare il logo del progetto, che poi è stato messo sui depliant di presentazione della fase conclusiva, che si è tenuta dal 12 al 14 settembre. E’ stata una tre giorni molto interessante, fatta non solo di calcio ma anche di discussioni. Nella giornata di venerdi, infatti, si è tenuto un convegno intitolato “Sportivi diversamente abili”, incentrato sul tema dell’integrazione sociale delle persone con handicap attraverso lo sport. Alcune Leghe Uisp, come quella Ciclismo e quella Arti marziali, hanno presentato le loro esperienze sull’oggetto del dibattito. Prezioso è stato anche il contributo dato dall’Anpis, l’Associazione Nazionale Per l’Integrazione Sociale. Oltre alla discussione, ci sono stati anche momenti dedicati al divertimento. Le serate sono state allietate da tanta musica, animazione per i più piccoli e da due cene multietniche, che si sono svolte venerdì e sabato.”

“Nel complesso l’iniziativa è andata bene – conclude Scali – considerando anche che era la prima edizione. C’è stata una buona organizzazione e un’ottima collaborazione con le associazioni locali e di immigrati con cui abbiamo realizzato il progetto. Da sottolineare anche un buon coinvolgimento del Comune di Firenze, che ha partecipato alle attività di comunicazione relative all’iniziativa, con due comunicati stampa e l’organizzazione della conferenza stampa all’interno di Palazzo Vecchio, che è la sede comunale. Contiamo di ripetere l'esperienza il prossimo anno"
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APPELLO PER IL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE: L’ADESIONE DELL’UISP

Oltre trenta associazioni, movimenti, sindacati, rappresentativi della società civile e del mondo dell’informazione, della cultura e dello spettacolo, hanno sottoscritto un documento-appello per la mobilitazione degli italiani contro la proposta di Legge Gasparri per la comunicazione. Obiettivo delle organizzazioni firmatarie dell’appello è di ottenere dalla Camera dei Deputati profonde modifiche al Disegno di Legge. “L’informazione è un bene fondamentale dei cittadini – si legge nel documento - La corretta informazione, la conoscenza piena dei fatti, è un elemento fondamentale di civiltà e di libertà…Il Presidente della Repubblica nel messaggio alle Camere e in altre recenti circostanze, ha messo in evidenza l’esigenza di salvaguardare il pluralismo dell’informazione e di tutelare diritti costituzionalmente sanciti, in Italia e in Europa, sulla libertà di espressione e d’informazione. L’attuale situazione, infatti, è caratterizza da un controllo sempre più esteso dei mezzi di comunicazione, che conferma ed enfatizza il problema del conflitto di interessi del Presidente del Consiglio. Il ddl Gasparri consolida e sviluppa questo assetto di monopolio. Ecco perché giudichiamo sbagliata e incostituzionale questa legge.Una riforma del sistema di comunicazione deve avere una impostazione profondamente diversa: deve fissare regole e prevedere scelte per favorire lo sviluppo, non può fotocopiare lo “status quo” e trasferirlo su altra base tecnologica.Si prevede, infatti, un’ulteriore espansione degli attuali operatori televisivi, si aboliscono tutti i limiti antitrust di settore e si aumentano gli affollamenti pubblicitari, penalizzando così l’editoria quotidiana e periodica, si riduce lo sviluppo della produzione culturale, si colpisce il servizio pubblico”.

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L’UISP CONTRO LA VIOLENZA, DENTRO E FUORI DAGLI STADI. Interventi di N.Porro, S.Pacciani, D.De Blasio, C.Balestri

Dopo l'indignazione di fronte alla violenza nello stadio di Avellino è stato il momento del raccoglimento e il lutto per la morte del giovanissimo Sergio Ercolano. L’Uisp esprime il proprio sgomento di fronte a questa giovane vita spezzata e ribadisce il proprio NO a qualsiasi forma di violenza, dentro e fuori gli stadi: non si può andare avanti così, il sistema va riformato, le società di calcio vanno corresponsabilizzate. Quanto successo sabato sera durante la partita di serie B Avellino-Napoli ci ha messi di fronte ad uno scenario dove hanno prevalso criminalità, violenza gratuita, disprezzo per la legalità e per le forze dell'ordine, inefficienze organizzative. Tutto ciò non corrisponde alle caratteristiche di un paese civile e democratico. .

"Siamo atterriti di fronte alla morte del giovane tifoso e rappresentiamo il lutto della nostra associazione sportiva. Uno stato e un sistema sportivo non possono ridursi in questo modo, servono strategie di lungo periodo per arginare degenerazioni di questo tipo. Invece continua a prevalere l'improvvisazione – dice Nicola Porro, presidente nazionale dell’Uisp – Nessuno stato può permettersi che prevalgano la morte e la violenza, che s’aggrediscano uomini in divisa chiamati a difendere la legalità e l’ordine pubblico. Molto probabilmente le aggressioni alle quali abbiamo assistito in televisione presentano inquietanti intrecci tra malavita organizzata e criminalità diffusa. Di fronte a questi fatti il problema non è se serva o meno la repressione, il problema è l’efficacia dell’intervento repressivo. Sicuramente ci saranno anche stati problemi organizzativi a scatenare l’ira di qualche facinoroso, ma ritengo che i disordini siano stati per la maggior parte preordinati a tavolino da gruppi che avevano l’interesse a creare violenza e illegalità. Penso che non si possa continuare così: occorre corresponsabilizzare più direttamente i club nell’organizzazione degli eventi e nella garanzia del loro svolgimento regolare e sicuro. Come avviene in Inghilterra. Per l’incolumità di tutti".

Riportiamo alcune considerazioni di dirigenti Uisp, raccolte quando ancora non era stata resa nota la morte del giovane tifoso. "Il problema è davvero complesso ma va affrontato con decisione – dice Simone Pacciani, presidente della Lega calcio Uisp - Il calcio sta morendo per i troppi interessi economici, per le speculazioni eccessive che ne fanno alcuni media, ma anche perché è terreno di conquista per gruppi violenti e criminali. Quelli non possono essere considerati tifosi, né ultrà. Si è trattato di un attacco di stampo terroristico, preordinato. Per questo il problema non si risolve rendendo le norme più aspre ma attrezzando l’insieme del sistema ad una maggiore corresponsabilizzazione, coinvolgendo tutti i soggetti interessati a cominciare dalle società, a tutti i livelli. Si tratta di un problema sociale e non soltanto sportivo. Per questo è necessario chiamare a raccolta tutte le forze disponibili a rianimare il nostro calcio agonizzante. I fatti di Avellino ci pongono una serie di inquietanti interrogativi, a cominciare dai controlli che dovevano esser fatti ai cancelli di ingresso: ad un certo punto dalle immagini tv si è visto volare in campo ogni cosa, come è stato possibile? Certo, è difficile fare paragoni con la realtà Uisp però anche in molte nostre partite c’è tanto agonismo. Non esistono però esasperazioni di questo tipo né da parte dei giocatori, né da parte dei tifosi. Forse anche perché la nostra normativa è molto rigida in tema di sicurezza e incolumità delle persone".

"Abbiamo vissuto una delle più drammatiche giornate di violenza gratuita,che ha preso a pretesto una partita di calcio – ha scritto in un comunicato Domenico De Blasio, presidente Uisp Campania - Le immagini viste in tv rappresentano una vergogna non tanto per chi ama il calcio,ma per tutti coloro che,come noi,amano lo sport. Non possiamo rimanere con le mani in mano, abbiamo la necessità di lanciare ,come Lega calcio e come Uisp a tutti i livelli,una grande campagna a difesa della dignità del calcio a partire dal nostro logo "IL CALCIO E' SOLO UN GIOCO".Abbiamo la necessità di concentrarla al Sud,in Campania e prima di tutto a Napoli".

"La prima causa scatenante è stata di tipo strutturale – dice Carlo Balestri, coordinatore del progetto Ultrà Uisp – l’organizzazione dell’incontro ha fallito clamorosamente, visto anche che si sapeva che la partita sarebbe stata molto sentita da parte dei tifosi. C’erano pochi biglietti a disposizione. Non escludo che ci fossero molte persone andate allo stadio con l’intenzione di entrare senza biglietto. E poi la lentezza dei soccorsi e l’inspiegabile mancanza di un accesso libero al campo di gioco. Per questo, ripeto, secondo me, la causa scatenante è stata di tipo strutturale e il primo parapiglia è nato da problemi organizzativi. Questo ha scatenato il furore di una massa che poi si è abbandonata ad atti di violenza gratuita che, in quanto tali, sono ingiustificabili. Non dimentichiamoci che lo stadio è lo specchio della società. Per questo un fenomeno così complesso va affrontato in maniera molto attenta".

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IL GOVERNO PRESENTA UNA PROPOSTA DI MODIFICA DEL DECRETO MELANDRI. CRITICA LA UISP


Nella riunione di venerdì 19 settembre convocata dall’on. Mario Pescante, sottosegretario con delega allo sport, presso il Ministero dei Beni culturali, è stata illustrata agli Enti di promozione la proposta di modifica del decreto Meandri. L’Uisp nella prossima Direzione nazionale del 6 ottobre approfondirà il testo consegnato nel corso della riunione. Questo sarà il primo approfondimento sulla proposta che dovrebbe tradursi in un decreto legislativo.

Nella mattinata di mercoledì 24 gli Enti di promozione sportiva si sono riuniti a Roma per una prima valutazione comune. Nel merito si è rilevata la ristrettezza dei tempi a disposizione per esprimere una valutazione compiuta e per coinvolgere l’insieme dell’associazionismo sportivo. Gli Enti partecipanti si sono riservati di inviare i loro rilievi a Pescante una volta esaurita la fase di approfondimento interna ad ognuna delle associazioni. Si è comunque concordato di richiedere a Pescante una maggiore rappresentanza del mondo della promozione sportiva, specificando bene ruoli, compiti e poteri.

Nella proposta del governo si tornerebbe ad un sistema centrato sul ruolo del Coni. La riforma dell’art. 117 della Costituzione, che ha autorevolmente riaffermato il ruolo delle Regioni, viene dribblato in materia sportiva. Nonostante, come è noto, le Regioni svolgano un ruolo importante nella legislazione e nella programmazione sportiva di competenza. Ma la cosa veramente grave, che rappresenta un deciso passo indietro rispetto al decreto Meandri di riordino dell’Ente Olimpico, è la riproposizione della commistione tra controllori e controllati attraverso la presenza in Giunta di presidenti federali. Il Comitato nazionale sport per tutti – peraltro mai partito - verrebbe azzerato: il problema è che mancherebbe, nel provvedimento, una sede tecnica nella quale affrontare i temi relativi alla promozione sportiva tra Coni, Federazioni ed Enti di Promozione. Nella proposta del governo è prevista la presenza di cinque rappresentanti di Enti di promozione sportiva nel Consiglio nazionale del Coni e di uno in Giunta nazionale. La proposta risulta singolare sia nel metodo, sia nel merito: perché solo cinque Enti in Consiglio? Qual è il ruolo della promozione sportiva all’interno degli organi del Coni?

L’Uisp, ad una prima lettura del documento, ribadisce con forza il suo obiettivo di fondo, condiviso da gran parte dell’associazionismo sportivo: l’istituzione di un organismo di Coordinamento e di confronto sullo sport per tutti fuori dal Coni, autonomo, in grado di affrontare i problemi di un mondo in continua espansione e trasformazione. Una sede in grado di coinvolgere tutti i soggetti realmente protagonisti di questo fenomeno: scuola, Regioni, associazionismo e Coni, per la parte di sua competenza. In questa maniera si potrebbe contribuire in maniera fattiva all’attuazione del dettato dell’art. 117 della Costrizione.

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FINANZIARIA 2004: IL GIUDIZIO DEL FORUM PERMANENTE DEL TERZO SETTORE. Intervento di E.Patriarca

Riportiamo il primo commento di Edoardo Patriarca, portavoce del Forum permanente del Terzo settore al termine dell’incontro di martedì sera, 23 settembre, con il Governo sulla Finanziaria 2004:"Sulla carta, o meglio a parole, dato che non abbiamo ricevuto alcun documento, molte proposte appaiono condivisibili: la riduzione dell'Iva sull'acquisto dei beni strumentali fatti dalle Onlus; il mantenimento del fondo nazionale per le politiche sociali senza alcuna riduzione dei trasferimenti dei fondi ai Comuni; conferma dei fondi per la cooperazione allo sviluppo e per il sostegno ai Paesi poveri; conferma dei fondi stanziati per il servizio civile volontario; introduzione di un fondo ad hoc per l’handicap; introduzione del reddito di ultima istanza".
Per Patriarca, "perplessità suscita invece la de-tax per la farraginosità del meccanismo proposto (detrazione di una percentuale dell’incasso di negozi convenzionati ad un fondo per le politiche di solidarietà nazionali ed internazionali). Per parte nostra riproponiamo la proposta di legge già depositata in Parlamento sulle donazioni".
Continua Patriarca: "Non condividiamo qualsiasi forma di condono o sanatoria edilizia e neppure l’introduzione di bonus (molto simile ad un’elemosina) a sostegno della natalità: un provvedimento parziale che non incide per nulla nelle politiche famigliari. Abbiamo riproposto la via della deducibilità-detraibilità delle spese sociali sostenute dalle famiglie".Dunque, "il giudizio rimane sospeso – precisa Patriarca - finché non avremo il documento scritto e vedremo l’entità della manovra e la coerenza con quanto oggi ci è stato annunciato. Per discutere in concreto continuiamo ad attendere la convocazione dei tavoli di concertazione. Vorrà dire – conclude Patriarca – che in segno di buona volontà ci porteremo le sedie da casa".

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FINANZIARIA 2004: L’UISP DISCUTE CON IL FORUM LE PROPOSTE DEL TERZO SETTORE. Intervista a M.Giannotta


Massimo Giannotta, per conto della presidenza nazionale Uisp, sta seguendo i vari tavoli interassociativi nei quali si sta discutendo la Finanziaria 2004, da quello del Forum del Terzo settore alla campagna "Sbilanciamoci". "Ho partecipato alla riunione con il Forum in preparazione all’incontro con il Governo, dice Giannotta -. Si è discusso il documento preliminare, che sarà presentato al governo, con le proposte del Forum. Sono stati esaminati quattro punti nodali: incremento della spesa sociale, considerata anche come uno dei volani per lo sviluppo economico del Paese; modernizzazione nelle politiche sociali, ambientali, e nella promozione culturale; politiche fiscali selettive, anche contro provvedimenti una tantum; impegno in campo internazionale orientato verso obiettivi di solidarietà e cooperazione. Sono stati ipotizzati anche una serie di provvedimenti specifici, tra cui la necessità di introdurre una diversa normativa per sostenere l’associazionismo di promozione sportiva e di sport per tutti". "Pur prevalendo un certo pessimismo per un’impostazione del Governo incentrata su altri parametri – continua Giannotta - il gruppo di lavoro sulla Finanziaria, raccoglierà, dopo aver esaminato le proposte del Governo, le indicazioni dei Coordinamenti settoriali e dei Gruppi di lavoro nazionali del Forum, per stilare una serie di osservazioni e controproposte".

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FINANZIARIA 2004, LE PROPOSTE DELLA CAMPAGNA "SBILANCIAMOCI"

Da ormai quattro anni "Sbilanciamoci", campagna alla quale aderisce anche la Uisp, presenta in autunno la sua finanziaria alternativa a quella del governo: l’obiettivo, mettere la spesa pubblica la servizio della pace, dell’ambiente, della società. "Per Sbilanciamoci la spesa pubblica non è un fardello, ma una risorsa, e il ruolo dello Stato uno strumento dello sviluppo, non un mostro burocratico da distruggere – si legge nel documento sulla finanziaria predisposto da "Sbilanciamoci" - Crediamo che un altro modello di sviluppo è possibile, un modello che non risponda ai soliti parametri (quanto cresce il PIL, quanto diminuisce il tasso di inflazione, ecc.), ma ne introduca altri di riferimento: l’impronta sociale ed ecologica delle nostre produzioni, la qualità dello sviluppo, la risposta ai bisogni fondamentali".

Continua il documento: "Lo spazio per politiche economiche e finanziarie diverse, alternative a quelle neoliberiste esiste. Si tratta di mettere al centro però scelte e priorità diverse da quelle regolate dal fondamentalismo neoliberista degli ultimi anni: la centralità dei diritti, un nuovo modello di sviluppo, l’importanza dello "spazio pubblico", la sostenibilità ecologica e sociale delle scelte economiche. L’obiettivo della costruzione di un’altra economia è dunque la strada da seguire: la mobilitazione e il lavoro dei movimenti sociali nei prossimi mesi possono fare la differenza nel far avanzare le alternative concrete. E’ quello che dimostra anche il forum "L’impresa di un’economia diversa" di Bagnoli dal 5 al 7 settembre, con gli interventi, i contributi e i gruppi di lavoro che sono stati organizzati. Vogliamo ribadire in questo modo l’impegno a costruire le alternative concrete di un’economia di giustizia che possa trovare risposte a partire dai principali atti di politica economica e finanziaria del governo, come il DPEF e la legge finanziaria del 2004". "Tra le misure "sociali" (si fa per dire) previste gli interventi "compassionevoli" come l’erogazione di pasti gratis per i poverisssimi e alcune detrazioni fiscali (famiglie numerose e bonus per i neonati). Mentre nel frattempo continuano la distruzione della natura universalistica del Welfare e i favori ai privati, come dimostrano i recenti stanziamenti per la scuola privata a danno dell’istruzione pubblica. Della famigerata riforma fiscale (con le due aliquote al 23 e al 33%), pilastro della propaganda elettorale berlusconiana, nemmeno l’ombra. I soldi non ci sono".

Le proposte della campagna "Sbilanciamoci" possono riassumersi così: "La prima: "Rilanciare il Welfare e le politiche pubbliche". E’ necessario rovesciare le priorità della finanziaria, mettendo al primo posto l’idea di uno sviluppo sostenibile, del ruolo positivo della spesa pubblica, dell’impatto redistributivo e sociale delle misure di politica economica e finanziaria. La seconda: "La leva fiscale per la solidarietà e uno sviluppo sostenibile". E’ necessario rovesciare l’impostazione antifiscale e antisolidale del governo Berlusconi e dei suoi progetti di riforma fiscale. una serie di nuove tasse per chi fabbrica armi, specula con le transazioni internazionali (tobin tax) e chi causa danni alla salute (produttori del tabacco), e per chi inquina (carbon tax). Attualmente l’Italia ha 27 tasse ambientali (cioè per chi inquina), la Germania 284 e la Danimarca 392. Inoltre è necessario prevedere un alimento delle aliquote sui profitti derivanti dagli investimenti pubblicitari e sui diritti televisivi (sullo sport spettacolo) per limitare gli effetti distorsivi e perversi che stanno avendo sul mondo della comunicazione, dello sport, del tempo libero, dei consumi individuali e collettivi; La terza è "La politica di pace e la riduzione delle spese militari". Soprattutto dopo la guerra all’Iraq e la pratica della "guerra permanente" si impone una scelta di pace da parte del nostro paese. L’intreccio tra guerra e neoliberismo è sempre più forte e bisogna sostenere le prospettive di un’economia civile fondata sui diritti e la pace. Lanceremo in autunno una campagna (con mail storming, raccolta di firme, pressioni sulle forze politiche e parlamentari, ecc.) a sostegno delle proposte della campagna Sbilanciamoci".

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SEMINARIO DI SENIGALLIA: UNA POLITICA DEI SERVIZI PIU' "SU MISURA" PER TUTTA L'ASSOCIAZIONE, intervista a P.Peratoner

Lo scorso 13 e 14 settembre a Senigallia si è svolto il seminario nazionale "Servizi, politiche aziendali ed economie per lo sviluppo di una associazione dello sport per tutti" organizzato dall’Ufficio attività e dalla Conferenza delle Attività Uisp. Come annunciato la scorsa settimana su Uispnet, pubblichiamo alcuni interventi sui temi trattati.

"Il seminario di Senigallia è servito innanzitutto a socializzare le opportunità che ci possono venire dal lavorare di più e più convintamente insieme, soprattutto nel comparto dei servizi - questo è il commento di Paolo Peratoner, responsabile del Dipartimento servizi dell'Uisp - Nella mia relazione ho cercato di spiegare il percorso strategico sul quale l'Uisp si è avviata in tema di tesseramento, informatizzazione, assicurazioni e convenzioni. Ne emerge un quadro che è in continua evoluzione e cerca di intercettare continui bisogni che vengono dal nostro movimento e dai soci. Al centro della nostra elaborazione c'è la tessera Uisp che ha un doppio valore. Da una parte il suo significato simbolico, che testimonia una scelta fatta da un cittadino. Dall'altra è uno strumento di accesso al sistema Uisp, che è innanzitutto un sistema di opportunità".

"Attualmente la tessera risponde bene alle necessità associative, è una sorta di denominatore comune, riesce cioè a soddisfare mediamente bene varie esigenze che vengono poste dai vari nodi della rete Uisp, dai comitati alle Leghe ai settori. Abbiamo la necessità di garantire stabilità e continuità nelle modalità di adesione all'Uisp. La nostra tessera ha delle peculiarità visto che siamo un'associazione sportiva: permette di entrare in un circuito di pratiche e attività motorie. Questo può comportare dei rischi per il cittadino che decide di diventare 'praticante' e nostro socio: il nostro compito è quello di tutelarlo nella maniera più completa. A questo scopo abbiamo una serie di offerte integrative, personalizzate sul tipo di pratica prescelta. Però, attenzione, non bisogna confondere la quota associativa con quella assicurativa. Rispondono ad esigenze diverse. Dobbiamo far in modo che all'interno dello stesso rapporto ci siano delle garanzie per il socio, delle garanzie per l'Uisp e il rispetto degli impegni e della correttezza da parte dell'assicurazione.Il sistema funziona e soddisfa se c'è un rapporto dialettico tra queste tre polarità".

"Il problema che abbiamo di fronte è: come adeguare la tessera Uisp in maniera sempre soddisfacente, assecondando le modificazioni delle pratiche e le tendenze a domande sempre nuove? - si domanda Peratoner - Dobbiamo ascoltare sempre di più l'associazione e le sue articolazioni. Dobbiamo saper adeguare, in maniera ponderata, la tessera alle possibilità che ci dà l'innovazione tecnologica. Dobbiamo avere risposte precise su tutti i prodotti assicurativi. Dobbiamo saperli collegare a rischi specifici, come ad esempio accade nel campo delle attività ambientali nel caso di un incidente e del conseguente recupero del mezzo. Tanto per fare un esempio. In passato non siamo riusciti a dare risposte soddisfacenti. Oggi, grazie al rapporto con UC ci sentiamo in grado di poterlo fare".

"Rispetto agli altri temi toccati dalla mia relazione registro un problema di comunicazione sul complesso delle possibilità che offrono i nostri servizi. Rispetto alla politica delle convenzioni ritengo che possiamo ottenere risultati soddisfacenti se riusciamo a fare massa critica, tutti insieme, con condizioni più vantaggiose per tutti. Infine abbiamo preso l'impegno di organizzare un incontro tra le nostre attività e i nostri consulenti nazionali sul tema del bilancio, per provare a ragionare intorno a modalità integrate di costruzione del bilancio che rispondano anche a maggiori esigenze di trasparenza".

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SEMINARIO DI SENIGALLIA: PRIORITA' DELL'ASSOCIAZIONE E POLITICHE AZIENDALI. Intervista a U.Bercigli

Il seminario sui servizi che ha visto coinvolto l'intero comparto delle attività Uisp è stato un successo sia per il numero di persone partecipanti e per il loro coinvolgimento, sia per il il merito dei temi trattati. "Il seminario è andato bene ma proprio per questo mi sembra di poter dire che è il classico punto di partenza e non di arrivo - commenta Ugo Bercigli, amministratore delegato di SE-Sport Europa, che ha tenuto una delle relazioni introduttive - C'è stato un rafforzamento del rapporto tra SE e l'insieme del comparto attività Uisp: questo significa che in futuro potremo leggere con maggiore profondità le necessità della nostra associazione e trovare insieme le soluzioni più adeguate. A questo proposito ho lanciato la proposta di un meccanismo di collaborazione e consultazione più consolidato e stabile tra SE, Direzione nazionale Uisp e comparto delle attività. Anche perchè occorre discutere insieme il programma di attività 2004 e individuare le priorità".

Quali sono gli obiettivi di SE all'indomani di questo seminario? "Occorre mantenere alto il livello di collaborazione e cooperazione - continua Bercigli - attraverso un meccanismo di solidarietà interna che permetta di portare avanti le priorità di programma individuate dall'Uisp e, allo stesso tempo, rispondere con efficacia alle domande che ci pone il mercato. Penso che il lavoro associativo sul fronte delle aziende e dei servizi possa consentire all'Uisp di acquisire la necessaria esperienza per continuare a svilupparsi su questo terreno. E' necessario anche approfondire il confronto politico su questi temi che, tutto sommato, continuano a rimanere ancora nuovi per l'Uisp ma anche per il resto dell'associazionismo. In questa maniera ritengo che la nostra associazione possa dare un contributo più avanzato anche al complesso del terzo settore in Italia".

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SEMINARIO DI SENIGALLIA: PARTIRE DA COSE CONCRETE E ARRIVARE A STRATEGIE COMPLESSIVE. Intervista a M.Barighini

"L'obiettivo del seminario di Senigallia era, tra gli altri, quello di dimostrare che, anche partendo da necessità concrete è possibile arrivare ad una strategia complessiva - dice Mauro Barighini, uno dei coordinatori del seminario per l'Ufficio attività Uisp - Un obiettivo metodologico che ritengo possa diventare una modalità per tutta l'associazione. Se l'Uisp si muove insieme su determinati terreni può fare massa critica e ottenere tutti i vantaggi che il mercato può offrire. Anche per questo dobbiamo imparare ad utilizzare sempre meglio, per il bene di tutti, gli strumenti che abbiamo a disposizione, a cominciare dalle nostre aziende SE e UC. Strumenti per crescere che non sono esterni al nostro movimento ma ne rappresentano un'articolazione su un terreno particolare come è il mercato nel suo insieme. E' bene precisare meglio ruoli e compiti di ognuno, ma subito dopo mettere in atto percorsi virtuosi in grado di avvantaggiare tutte le articolazioni della nostra associazione. Penso ad esempio al terreno delle sponsorizzazioni, di per se molto difficile che necessita di conoscenze specifiche. In questa maniera penso che potremo arrivare a costruire una politica di marketing nella quale ogni 'pezzo' Uisp possa sentirsi protagonista e beneficiario. In questo modo contribuiremo anche a realizzare una strategia originale e innovativa".

Come pensi che potremo raggiungere questo risultato? "Innanzitutto recuperando un senso di appartenenza alla medesima associazione: attività, comitati, progetti, eccetera. Poi recuperando una fiducia reciproca nel rapporto tra dirigenti, superando alcune autoreferenzialità che spesso affiorano nei rapporti tra di noi e alcune rendite di posizione. Creare una rete significa anche superare in positivo reciproche diffidenze e contribuire a creare un sistema di opportunità per tutti".

Che cosa è emerso dal seminario? "Che possono esserci nuovi ambiti di lavoro e progettazione unitaria, ad esempio. Che dobbiamo imparare a triangolare con maggior facilità e velocità le opportunità che si presentano tra Direzione nazionale Uisp, aziende e Leghe e Aree Uisp. Inoltre possiamo individuare modalità di lavoro integrato, partendo dal bilancio che può essere davvero una costruzione collettiva, ciascuno partendo dal proprio specifico. Si potrebbe, ad esempio, pensare ad un comparto in grado di riassorbire i vari investimenti associativi sulle attività in modo da consentirne una gestione più organica. Come Conferenza delle attività dobbiamo rivedere la nostra struttura e adeguarla calibrando ruoli e compiti nella direzione che si dà l'Uisp nel suo complesso. L'intervento del presidente nazionale Porro è stato molto utile in questa direzione perchè ha contribuito a chiarirci verso dove sta andando l'Uisp. Questo nostro appuntamento di Senigallia ha rappresentato una tappa di discussione in vista dell'Assemblea nazionale nella quale anche il nostro comparto di attività, Leghe e Aree, darà il suo contributo per la ridefinizione del modello associativo e di quello organizzativo".

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PROSEGUE IL CICLO DI INCONTRI TRA UISP E ALTRE ASSOCIAZIONI DI TERZO SETTORE

Dopo la riunione con Libera, tenuta a Roma lo scorso 17 settembre, l’Uisp prosegue il suo ciclo di incontri nazionali il 29 settembre, con l'Auser. L'8 ottobre incontreremo la Presidenza nazionale Acli e il 15 i portavoce del Forum del terzo settore. Un incontro con l'Arci è stato fissato il 24 ottobre, da confermare nei prossimi giorni. L’obiettivo degli incontri è quello di confrontare i punti di vista della nostra e di altre associazioni sulle trasformazioni del welfare e sulle relative politiche sociali, oltre che di costruire iniziative e campagne comuni su temi condivisi.

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IL TENNIS ITALIANO TOCCA IL FONDO: CHE DICE L’UISP DELL’ "ALTRO" SPORT? Intervista a M.Meschini

E già: saremo pure quelli dell’"altro" sport, noi dell’Uisp, però se si rovescia l’ottica l’"altro" sport sono loro. Tanto più che spesso finiscono dietro la lavagna, senza appello, anche sul loro terreno. Parliamo del tennis italiano: sabato 20 settembre si è toccato il punto più basso. Gli azzurri di Coppa Davis sono ufficialmente retrocessi nel Gruppo 2 della Zona Euro Africana, in altre parole, la serie C, dopo essere stati umiliati dallo Zimbabwe per 3-0. Che cosa è successo a l’"altro" tennis lo chiediamo a Massimo Moschini, presidente della Lega tennis Uisp:

"Penso che sia l’esempio più lampante del fatto che la politica di vertice condotta fino ad ora dalla Federazione non paga – dice Moschini - E’ invece necessario investire di più sulla base, per avere poi un vertice capace di rappresentare l’Italia in incontri importanti come la Coppa Davis. Se si scelgono soltanto pochi giocatori tra i migliori non c’è la garanzia di avere un ricambio di successo. Sarebbe bene che ci fosse la possibilità di scegliere tra un gran numero di atleti, perché solo attraverso un numero alto si può trovare la qualità. Per avere un buon vertice bisogna prima allargare la base."

Quali sono le proposte dell’Uisp per rilanciare il tennis italiano? "La ripresa del nostro tennis può passare solo attraverso un cambiamento profondo negli indirizzi della Federazione. Ritengo, infatti, che la Federazione si dovrebbe occupare soltanto dell’attività agonistica e lasciare invece la promozione e l’attività dilettantistica a chi, per natura e per statuto, la sa fare, cioè all’Uisp e agli altri enti di promozione sportiva."

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POLITICHE GIOVANILI E ASSOCIAZIONISMO: CONVEGNO INTERNAZIONALE A NAPOLI, di D. De Blasio



"Giovedì 18 settembre abbiamo preso parte ad un’importante iniziativa internazionale sulle politiche giovanili che si è tenuta a Villa Bruno a S. Giorgio a Cremano, Napoli – dice Domenico De Blasio, presidente Uisp regionale Campania – tra i partecipanti anche Giacomo Filibeck, presidente del Youth Forum - Unione Europea che ha presentato la Carta europea della partecipazione ed un succinto resoconto dei lavori della commissione U.E. Filibeck ha concluso dichiarando che, come movimenti giovanili, ‘siamo legittimati perché rappresentiamo la diversità a partire dalla valorizzazione del Terzo settore,l'associazionismo ed il volontariato’. La richiesta forte di tutti gli intervenuti, oltre a noi dell’Uisp anche Acli, Legambiente e altre associazioni, si è incentrata sull'affermazione della dignità della rappresentanza e dell’importanza dell’autorganizzazione dei movimenti giovanili. E’ importante un riesame della legislazione a favore dei giovani, ormai datata 1989, a partire dal ruolo delle istituzioni e dei forum giovanili, istituiti in Campania in molti comuni con deliberazioni delle relative amministrazioni. Al Forum regionale in Campania,sono iscritte 14 associazioni.La richiesta che è venuta un po’ da tutti è stata quella di poter intervenire sui nuovi statuti regionali. L'assessore alle politiche giovanili Adriana Buffardi ha ribadito che è limitativo l'approccio di avere un assessorato "ad hoc",visto che i movimenti giovanili ed in particolare il "Forum dei giovani" devono avere diritto di interloquire con tutti gli assessorati della Regione Campania.Ha evidenziato di essere a buon punto per l'istituzione della Consulta sociale della scuola e la carta di credito formativo".

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UISP MILANO: VIVIAMO INSIEME LO SPORT PER TUTTI. Intervista a A.Iannetta


Due giornate di sport per tutti parlato e praticato. Sono quelle che si sono svolte sabato 20 e domenica 21 settembre a Milano, nell’ambito dell’iniziativa intitolata "Viviamo insieme lo sport per tutti", promossa dal comitato provinciale Uisp di Milano.

Nella mattina di sabato 20 si è tenuto un convegno intitolato "Lo sport come via di crescita individuale, sociale e solidale", in cui sono stati affrontati due temi in particolare: quello del rapporto tra disabilità, scuola e sport e, l’altro, relativo allo sport come via di comunicazione sociale. Domenica, invece, è stata una giornata di varie attività sportive all’aria aperta. "Quella di quest’anno è stata la seconda edizione della manifestazione – spiega Antonio Iannetta, Presidente della Uisp di Milano – Il progetto è nato lo scorso anno, è stato formulato proprio dal nostro comitato e si propone di valorizzare il confronto tra disabili, o meglio ‘diversamente abili’, sia mentali che fisici, e persone cosiddette normodotate che praticano sport. Il tutto in un contesto naturale, il meno antropico possibile, come è l’Idropark Fila. In un ambito piacevole e, soprattutto, all’aria aperta dove è possibile favorire l’integrazione dei ‘diversamente abili’ alla vita sociale e alla pratica sportiva". "Un altro importante obiettivo che persegue l’iniziativa – continua Iannetta – è quello di rafforzare il binomio sport e ambiente, riprendendo la mission del progetto Uisp "Via del Parco", che consiste nel promuovere uno stile di vita che consideri i parchi e gli ambienti naturali come una opportunità di incontro, di divertimento, di pratica motoria". "Nel complesso l’ edizione 2003 è andata molto bene, soprattutto dal punto di vista della partecipazione – conclude Iannetta - Abbiamo curato, in particolare, la parte dei giochi tradizionali e della ginnastica ed è stato molto bello vedere tante persone praticare questa attività in mezzo alla natura. Con interventi carichi di contenuti e di qualità come questo, l’Uisp ribadisce la sua presenza nei confronti delle Istituzioni locali e della collettività, una presenza fatta di sport, integrazione sociale e rispetto dell’ambiente."

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UISP E SERVIZIO CIVILE: LE PROSSIME SCADENZE. Intervista a A. Ribolini


Mentre molti comitati sono alle prese con l'imminente scadenza del 30 settembre, riservata ai giovani che vogliono fare domanda per partecipare ai progetti approvati nell'ultimo bando, chiediamo ad Alessandro Ribolini, responsabile nazionale Servizio Civile Uisp, di illustrarci le nuove iniziative e le prossime scadenze. "La prossima scadenza per la consegna di nuovi progetti è stata fissata al 30 dicembre dall'Ufficio Nazionale. Come di prassi, ciò significa che i comitati locali di Arci Servizio Civile devono far pervenire le bozze dei progetti eleborati dalle associazioni socie entro il 30 novembre alla sede nazionale di Arci Servizio Civile. Se poi si tratta di progetti a "rete sovraterritoriale" la scadenza interna è anticipata al 15 novembre. Le bozze di progetto vanno redatte sul nuovo schema, versione 0.5, reperibile sul sito www.arciserviziocivile.it".
" Inoltre Arci Servizio Civile ha predisposto un servizio di sostegno alla progettazione per tutti i comitati locali – continua Ribolini - Ciò significa che ogni comitato locale di Arci Servizio Civile, anche su richiesta delle associazioni socie, può richiedere l'intervento di uno dei 3 consulenti che potrà, in una giornata, spiegare, chiarire e dare aiuto per la stesura delle bozze di progetto". "Infine segnalo che Il 30 ottobre scade il bando per progetti di servizio civile all'estero. Si tratta di una cosa sperimentale ma senz'altro interessante. Il bando
prevede un "contingente" molto ristretto, di circa 400 posti, che saranno concessi già dal 30 settembre ai progetti pervenuti. Il bando è disponibile sul sito dell'Ufficio Nazionale.
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ICS, DIECI ANNI DALLA PARTE DEL TORTO. Intervista a G.Marcon

"Da 10 anni ICS rappresenta uno strumento operativo e uno spazio politico per tante organizzazioni nazionali e locali che fanno della solidarietà e dell'impegno umanitario uno dei tratti distintivi della loro attività - dice Giulio Marcon, presidente di ICS- Consorzio Internazionale di Solidarietà - 10 anni di Ics hanno rappresentato una novità importante nel panorama della solidarietà internazionale in Italia: grazie alla partecipazione dal basso, alla cooperazione popolare e decentrata, alla diplomazia popolare l'ICS ha rinnovato il modo di fare cooperazione in Italia". "Più di 90 gruppi, 400 progetti in via di realizzazione rappresentano l'impegno di oggi: siamo in Iraq con interventi umanitari e sociali, nei Balcani con le attività in difesa delle minoranze, il microcredito e la cooperazione decentrata, in Medio Oriente per difendere i diritti umani. In Italia organizziamo l'accoglienza dei rifugiati e li tuteliamo nei loro diritti. E' questo l'impegno di questi di 10 anni di attività, di oggi e del futuro dell'Ics". "Dieci anni dalla parte del torto è il titolo, volutamente provocatorio, che abbiamo voluto dare alla nostra festa – prosegue Marcon - Una festa fatta di voci, immagini, segni, suoni, espressioni".

Appuntamento al Casale del Podere Rosa a Roma il 26 e il 27 settembre: ICS festeggerà i suoi 10 anni di attività. Mostre fotografiche e proiezioni di video, musica e film, i bio-aperitivi e la bio-cena solidale.Leggi il programma della Festa sul sito www.icsitalia.org e partecipa alla cena solidale il 26 sera, con 20 euro potrai aiutarci a sostenere un progetto nei paesi dove ICS interviene. Contattaci allo 0685355081 oppure manda una mail a info@icsitalia.org .
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APPELLO PER IL VOTO AI CITTADINI STRANIERI: L’ADESIONE DELL’UISP


Nicola Porro, presidente nazionale Uisp, ha sottoscritto l’appello promosso dall'ARCI di Genova sul diritto di voto per i cittadini migranti residenti a Genova. L’appello è sostenuto fortemente anche dalla Uisp di Genova, he lo ha rilanciato sul proprio sito. Il Consiglio Comunale di Genova ha votato a maggioranza la mozione che prevede di modificare lo Statuto Comunale per permettere il diritto attivo e passivo ai migranti residenti regolarmente. Sarà un percorso ancora lungo che comincia ora a trovare consensi anche in altre parti d'Italia. C'è bisogno ancora di attenzione e di sostegno a questo "percorso (in costruzione) di civiltà", in corso a Genova, per questo invitiamo a firmare anche dirigenti di altri comitati Uisp territoriali e regionali. "Come associazioni impegnate da anni sui temi dell’immigrazione, dell’antirazzismo e della tutela dei diritti - si legge nell’appello - ci sentiamo di appoggiare e sostenere il percorso che il Sindaco Pericu e la maggioranza del Consiglio Comunale hanno intrapreso per portare a compimento una battaglia significativa sul diritto di voto alle elezioni amministrative per i cittadini migranti residenti…Il diritto di voto attivo e passivo ai migranti che vivono stabilmente sul nostro territorio è alla fine solo un obiettivo di ordinaria democrazia, ma che ha un forte valore simbolico e pratico perché comincia a creare un nuovo punto di vista, offre nuova dignità ai cittadini migranti che da troppo tempo sono presenze clandestine anche nella politica".

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