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Le ulime news di Fiorella Ghilardotti
27.09.2003

NEWS a cura di Fiorella Ghilardotti

Il 23 settembre il Parlamento europeo ha approvato una relazione sul rafforzamento della sicurezza marittima


In seguito al disastro della petroliera Prestige del novembre 2002 e di quello, meno grave, del Tricolor di questo mese, l'Aula ha discusso una relazione sulla sicurezza marittima. Con l'approvazione del rapporto Sterckx, con 336 voti a favore, 174 contrari e 14 astensioni, gli eurodeputati deplorano che, ad un anno dall'incidente sulle coste galiziane, il relitto del Prestige perda ancora greggio e, nonostante gli sforzi delle autorità spagnole, continui a ripetersi il fenomeno delle maree nere lungo la costa atlantica. Di conseguenza chiedono alla Commissione, al Consiglio ed all'Agenzia europea per la sicurezza marittima di assistere le autorità spagnole per recuperare definitivamente il relitto. La relazione predispone poi una serie di misure volte a migliorare la capacità di prevenzione al fine di evitare il ripetersi di incidenti analoghi nelle acque comunitarie. Ritenendo che, nel caso del Prestige, si sarebbero potuti evitare ulteriori versamenti se vi fosse stato un porto di rifugio dove trascinare il relitto, si chiede che venga elaborata una lista di luoghi in cui sono state immagazzinate sostanze inquinanti derivate da precedenti perdite di petrolio. In questo modo, il petrolio recuperato sul luogo dell'incidente può essere immagazzinato in un posto adeguato. La Commissione é inoltre invitata a presentare una proposta volta a rafforzare il controllo dello stato di approdo, riducendo i tempi d'intervallo tra le ispezioni delle navi a rischio elevato. Gli europarlamentari sollecitano la creazione di un servizio di guarda costiero europeo, dotato di poteri sufficienti a garantire un controllo severo e la persecuzione degli scarichi illegali delle navi. Infine, con un emendamento, il Parlamento ha chiesto l'istituzione di una commissione temporanea per approfondire le cause del disastro e per monitorare l'applicazione delle raccomandazioni contenute nel rapporto.

Per approfondire l'argomento www.europarl.eu.int poi (attività) poi (tornate) poi (testi approvati)

Il 24 settembre il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulla prossima Conferenza Intergovernativa

Con l'adozione della relazione Gil-Robles Gil-Delgado (PPE) e Tsatsos (PSE), approvata con 335 voti favorevoli, 106 contrari e 53 astensioni, il Parlamento europeo esprime il suo parere sui lavori della Convenzione europea e sulla prossima Conferenza Intergovernativa (CIG) di inizio ottobre, che ha il compito di approvare il progetto di Costituzione per l'Europa. Numerosi i progressi compiuti dal testo preparato dalla Convenzione, secondo gli europarlamentari, che si dichiarano compiaciuti del lavoro svolto, anche se non sono state soddisfatte tutte le richieste effettuate del Parlamento per ciò che riguarda la democrazia e la trasparenza dell'Unione europea. In particolare, fra gli aspetti positivi della bozza di costituzione, i deputati indicano l'inclusione della Carta dei diritti fondamentali, la semplificazione dei trattati, con l'eliminazione della struttura a tre pilastri, e l'ampliamento del ruolo del Parlamento, attraverso l'estensione della codecisione e l'elezione del Presidente della Commissione da parte dell'Aula. La relazione evidenzia anche le lacune, sempre secondo gli europarlamentari, del testo proposto dalla Convenzione. Ad esempio, il mancato consolidamento della politica di coesione economica ed il mantenimento dell'unanimità in Consiglio nell'ambito della politica comune estera e di difesa ed anche in certi settori della politica sociale. Altre questioni meritano un approfondimento, prima fra tutte quella del ruolo del nuovo Presidente del Consiglio europeo, che dovrebbe, secondo il Parlamento, rimanere sostanzialmente limitato alla direzione dei lavori, al fine di evitare contrasti con il Presidente della Commissione.
Nonostante i limiti evidenziati e la presenza di alcune contraddizioni, i deputati sono concordi nel sostenere che il risultato della Convenzione debba essere approvato dalla CIG, possibilmente entro il dicembre 2003 come auspicato dalla Presidenza italiana, poiché una sua messa in discussione pregiudicherebbe i compromessi raggiunti.

Per approfondire l'argomento www.europarl.eu.int poi (attività) poi (tornate) poi (testi approvati)

Il 24 settembre Parlamento europeo ha approvato una relazione sulla brevettabilità delle invenzioni attuate tramite computer

La necessità di una normativa europea in materia di brevetti delle invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici deriva dal fatto che l'Ufficio Europeo per i Brevetti (UEB) rilascia comunque brevetti per questo tipo di prodotti. In assenza di regole comuni ai paesi dell'Ue, si stanno creando situazioni di conflitto rispetto alle regole e alle necessità del mercato interno. Va ricordato, infatti, che in tema di brevetti, l'Ue non ha ancora una normativa comunitaria, anche se tutti gli Stati membri hanno firmato la Convenzione di Monaco sui Brevetti, di conseguenza, la protezione dei brevetti rilasciati dall'UEB si estende in modo vincolante all'interno degli Stati firmatari. L'intento della proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio é di armonizzare la situazione all'interno degli Stati membri rispetto ai brevetti rilasciati e gestiti a livello nazionale, e di portare chiarezza e sicurezza giuridica, introducendo definizioni chiare e limiti precisi alla brevettabilità.
Con l'approvazione della relazione McCarthy (PSE), con 361 voti favorevoli, 157 contrari e 28 astensioni, l'Aula intende innanzitutto chiarire la portata del testo della Commissione. Il principio di base affermato é che ad essere brevettabile non sia il software "in quanto tale", ma soltanto dispositivi come telefoni cellulari, elettrodomestici intelligenti, macchine utensili e invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici. La relazione precisa quindi i quattro requisiti della brevettabilità, ricordando che la concessione di un brevetto é riferibile solo all'apporto tecnico dell'invenzione, mentre il software in quanto creazione dell'ingegno é protetto dal diritto d'autore. Innanzitutto, perché un'invenzione attuata tramite computer sia brevettabile, é necessario che essa arrechi un contributo tecnico, presenti un carattere di novità, non sia ovvia e sia adatta ad una applicazione industriale. La relazione puntualizza che un'invenzione attuata tramite il computer non deve essere considerata come "arrecante un contributo tecnico" solo perché implica l'uso di un elaboratore. Non possono essere brevettati, secondo il testo approvato dall'Aula, i software che semplicemente applicano metodi commerciali, matematici o di altro tipo e che non producono alcun effetto tecnico. Il brevetto deve coprire esclusivamente il contributo tecnico e non il programma in sé.
La direttiva interviene in un mercato, quello del software, nel quale i progettisti indipendenti e le piccole società svolgono un ruolo fondamentale ai fini dell'innovazione di questo settore. "La posta in gioco è rilevante - ha detto l'on. Fiorella Ghilardotti, DS del Gruppo PSE - poiché si tratta di garantire che la ricerca e l'innovazione continuino ad essere libere, di stimolare le innovazioni e le invenzioni attraverso il software a tutti i livelli, di evitare la creazione di monopoli di produzione e commercio di prodotti frutto del software. Pertanto, il PSE (così come trasversalmente altri gruppi quali la GUE, i Verdi e i Liberali) ha presentato, una serie di emendamenti volti ad impedire la monopolizzazione degli strumenti d'espressione, creazione, diffusione e scambio delle informazioni e delle conoscenze, in modo da evitare di escludere le PMI ed il software libero dal mercato e dalla ricerca. Il voto di questa prima lettura al Parlamento europeo è una conquista perché circoscrive il diritto al brevetto per il prodotto frutto dell'invenzione e non per il programma del software. Inoltre, il prodotto che è derivato da un'invenzione, dovrà avere una chiara applicazione industriale. Questo importante successo del PEnel garantire la libertà di uso e di ricerca del software, grazie anche al ruolo importante della delegazione DS e del PSE, è ancor più significativo se si considera il peso dello schieramento in favore della brevettabilità dei programmi software quali le grandi multinazionali del software, il commissario Bolkstein ed anche il governo italiano. Ci auguriamo, adesso, che il Consiglio e la Commissione vogliano prendere atto dell'orientamento espresso dal Parlamento. La Delegazione DS, in stretto contatto con i rappresentanti del mondo della ricerca; delle piccole e medie imprese e delle associazioni di software libero, continuerà il proprio impegno e seguirà con particolare attenzione il processo legislativo della direttiva.

Per approfondire l'argomento www.europarl.eu.int poi (attività) poi (tornate) poi (testi approvati) e per le dichiarazioni dell'onorevole Ghilardotti si veda www.dspe.net


Il 25 settembre il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione comune sul summit dell'OMC a Cancun

La risoluzione comune approvata dal Parlamento segue il dibattito tenuto in presenza del Consiglio e della Commissione il 24 settembre. I rappresentanti delle due istituzioni hanno esposto agli eurodeputati un resoconto sul vertice ministeriale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio di Cancun. Il Vertice é fallito, con l'abbandono dei lavori da parte di molti paesi africani e la mancanza di un documento finale comune. Tuttavia, i negoziati non si sono arenati sui temi più controversi, vale a dire il capitolo agricolo, ma sulle nuove regole sulla concorrenza, sugli investimenti e la trasparenza degli appalti. Romano Prodi, Presidente della Commissione, ha dichiarato che é stato fatto tutto il possibile per assicurare il successo del summit, cercando in particolare di andare incontro alle richieste dei Paesi in via di sviluppo. Il commissario al commercio Lamy ha poi auspicato una riforma dell'OMC per renderlo più efficiente.
Nel testo approvato, gli europarlamentari esprimono il loro rammarico per il fallimento del Vertice, perché a Cancun si sarebbe potuto raggiungere un accordo con cui garantire vantaggi sia al Nord che al Sud, in particolare riducendo gli aiuti agricoli che provocano distorsioni commerciali. Comunque, i deputati si sono trovati d'accordo sulla necessità di riformare la struttura dell'OMC, sostenendo anche l'opportunità di un rapporto più stretto con le altre organizzazioni internazionali, quali l'UNDP, l'OIL, l'UNEP e la Banca Mondiale.
L'Aula loda invece il nuovo livello di organizzazione raggiunto dai Paesi in via di sviluppo che potrebbe garantire un ordine mondiale più equo. Allo stesso modo, la relazione approva il modo in cui la Commissione ha portato avanti i negoziati, sia informando costantemente il Parlamento, sia fornendo prova di flessibilità nell'accettare le posizioni dei paesi più poveri su problemi fondamentali, quali il commercio agricolo e gli investimenti. Del resto la riforma della Politica Agricola Comune ha garantito una solida base per una posizione negoziale forte.
Infine, l'Aula esprime il suo supporto al sistema degli accordi commerciali multilaterali, ricordando agli Stai Uniti i rischi che le politiche commerciali unilaterali implicano per i Paesi in via di sviluppo.

Per approfondire l'argomento www.europarl.eu.int poi (attività) poi (tornate) poi (testi approvati)


Il 25 settembre il Parlamento europeo ha approvato una relazione in materia di pensioni adeguate e sostenibili

La relazione Andersson (PSE) affronta la delicata tematica delle riforme dei sistemi pensionistici dei Paesi membri. Dopo aver espresso pieno appoggio ai progressi compiuti in materia di collaborazione fra gli Stati membri, attraverso il metodo aperto di coordinamento, i deputati ritengono che il finanziamento dei sistemi di previdenza debba avere priorità nei bilanci statali e che qualsiasi riforma non possa prescindere da un'analisi degli aspetti sociali e assistenziali, oltreché economici. Tuttavia si ammette che la situazione attuale, nella quale l'età effettiva di pensionamento é significativamente inferiore a quella obbligatoria, non é più sostenibile. Di conseguenza il testo, approvato con 453 voti favorevoli, 61 contrari e 27 astensioni, afferma che l'innalzamento dell'età pensionabile debba avvenire tramite la predisposizione di incentivi, piuttosto che attraverso l'uso di disincentivi, quali la riduzione drastica della pensione, ricordando inoltre che nessuna riforma deve prescindere dall'aumento di tutela nei confronti dei cosiddetti lavoratori atipici. Infine, gli eurodeputati chiedono agli Stati membri di eliminare ogni forma di discriminazione basata sul sesso, sottolineando che il problema essenziale risiede nella necessità di aumentare l'occupazione femminile a parità di retribuzione.

Per approfondire l'argomento www.europarl.eu.int poi (attività) poi (tornate) poi (testi approvati) e per i comunicati stampa DS si veda www.dspe.net

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