Welfare Italia :: Buone notizie :: CINEMAinSTRADA 2010 programma del 9 settembre Invia ad un amico Statistiche FAQ
4 Maggio 2024 Sab                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







CINEMAinSTRADA 2010 programma del 9 settembre
5.09.2010

CINEMAinSTRADA 2010 - VII edizione
Festival itinerante di cinema di comunità
Informazioni su www.associazione313.org
giovedì 9 settembre 2010
Largo Saluzzo - TORINO
(In caso di maltempo presso il CineTeatro Baretti - Via Baretti 4)
Ingresso gratuito
Alle ore 19.00
Inaugurazione del festival con:
APERITIVO AUTOGESTITO DAL PUBBLICO PER IL PUBBLICO
Iniziativa rivolta a tutti coloro che vorranno condividere in piazza cibi e bevande
Alle ore 21.00
INCONTRO CON IL REGISTA Davide Sordella
e proiezione di
CORAZONES DE MUJER
ITALIA/MAROCCO 2008 – durata 85'
di K.Kosoof (Davide Sordella e pablo Benedetti)
con Ghizlane Waldi, Aziz Ahmeri.

Lingua: Italiano e arabo
Versione Originale con sottotitoli in italiano
Il Road Movie che ha incantato il pubblico del 58° Festival di Berlino
C’era una volta il miglior sarto di vestiti arabi della città: si chiamava Shakira (Aziz Amehri) e c’era una promessa sposa a cui lui doveva fare il vestito da matrimonio: Zina (Ghizlane Waldi).Il problema era che Zina aveva già perso la verginità e nel mondo arabo non è permesso. Per tornare a “chilometri zero” saliranno al volante di una vecchia Alfa Romeo spider,da Torino fino in Marocco e… inizieranno il viaggio che le salverà la vita.
Contrariamente a quanto si direbbe dal titolo e dal nome del regista, il film Corazones de
Mujer è dei due registi e produttori italiani Davide Sordella e Pablo Benedetti: “K. Kosoof” è il loro nome d'arte collettivo e in arabo vuol dire eclisse.
Corazones de Mujer narra la storia vera di un sart o travestito di origine marocchina e di una promessa sposa araba che vive a Torino e deve recuperare la verginità perduta.
“Nel film” – dicono gli autori – “per permettere ai protagonisti di essere più liberi di raccontarsi, vista la tematica ed il contesto, abbiamo scelto di proteggerli con una gabbia narrativa più costruita e apparentemente di finzione. Un attore può solo sempre essere se stesso, anche quando si svela nudo, senza pelle sullo schermo, proprio perché ha la possibilità di dirsi «Non sono io. Sto recitando una parte».
Ed è proprio quello che succede nella “finzione” quotidiana della società che circonda i protagonisti di questa storia. ‘Corazones de Mujer’ è un film sulle maschere e le apparenze che coprono la sessualità nel mondo arabo e non solo”.
Dopo il precedente Fratelli di Sangue, presentato a Venezia nel 2006, che vantava nel cast la presenza di Fabrizio Gifuni e Barbara Bobulova, il giovane regista Davide Sordella è toranto al grande schermo con un lavoro realizzato a quattro mani con Pablo Benedetti e prodotto da 011Films.
Corazones de Mujer è un insolito road movie che nasce da un incontro tra K. Koosof (Davide Sordella e Pablo Benedetti) e un sarto travestito, sullo sfondo di un locale fumoso della Torino notturna. Il bizzarro racconto, che i due registi hanno ascoltato quella notte, non poteva rimanere segreto: con macchina da presa in spalla – un po’ come si faceva ai tempi del “neorealismo” e del “free cinema” - è iniziata la ricerca del villaggio d’origine del sarto, in un viaggio attraverso l’Italia, la Spagna e il Marocco che si è trasformato presto in un viaggio alla ricerca di se stessi, in cui ognuno, in maniera diversa, si è messo in gioco.
Segue ->


Per parlare di tematiche tanto scottanti quanto attuali come l’omosessualità, le libertà dell’individuo e di come la verginità e il matrimonio vengano vissuti nel mondo arabo, Sordella e Benedetti scommettono su attori non professionisti e costruiscono questa storia con loro, durante il viaggio, sfruttando i meccanismi di finzione della sceneggiatura che loro stessi hanno scritto. A narrare la vicenda, così profondamente attuale, ci pensano anche le sonorità originali create da Enrico Sabena - edite dalla Warner - tese ad approfondire le personalità dei protagonisti attraverso l’uso di una varietà di stili e di commistioni etniche, intersecando linguaggi antichi con sonorità moderne, per sottolineare l’universalità del dolore, che accomuna ogni popolo della terra.

LA GENESI DI CORAZONES DE MUJER
Il primo incontro fu in un locale marocchino di Torino, l’Haija, vicino corso Giulio Cesare: una saracinesca, e poi giù per le scale, nel ventre della città, a scoprire – sotto la pelle, e l’ordine – un altro mondo. È qui, sulle note della musica dal vivo suonata tra i narghilé, che abbiamo incontrato Shakira: abito tradizionale marocchino, e una vistosa parrucca bionda.
Incuriosito dalla nostra presenza straniera (eravamo gli unici italiani di tutto il locale) ci ha detto “Se volete, vi racconto la storia della mia vita”. Abbiamo ascoltato, e ancora adesso non sappiamo quanto ci sia di vero: però ci è subito sembrata una storia importante, che meritava di essere raccontata.
E per raccontarla, avevamo bisogno di un personaggio femminile della comunità marocchina di Torino, che in qualche modo avesse avuto una vicenda simile a quella di Shakira: hizlane Waldi, anche le una non professionista, ci ha colpito per la spontaneità, e la voglia di mettersi a nudo di fronte alla macchina da presa. È strano, ma entrambi si rivelavano più libere di essere sé stessi di fronte alla camera che nella vita reale: forse perché tanto questo è solo un film, e questa convinzione – come una sorta di patto segreto – permetteva loro di raccontare ciò che difficilmente avrebbero potuto dire in una conversazione normale, o in pubblico.
E così abbiamo deciso di ripercorrere il viaggio che ci aveva descritto Shakira, e con una videocamera siamo partiti tutti insieme da Torino alla volta del Marocco su una vecchia Alfa Romeo Duetto (quella del film Il laureato ) , senza sceneggiatura e con un “cast” che si conosceva soltanto di vista: non sapevamo dove saremmo finiti, ma sentivamo che sarebbe stato il modo giusto per vivere fino in fondo questo viaggio profondamente umano. E così la storia è nata poco a poco, chilometro per chilometro; ci siamo messi tutti in gioco cercando di
assottigliare il più possibile, fino a eliminarla, la linea sottile che divide chi sta di fronte alla macchina da presa da chi sta diet ro. La storia che ci aspettavamo è cambiata parecchio durante il tragitto (come in ogni vero viaggio), ma abbiamo conosciuto con altri occhi il Marocco. E soprattutto noi stessi.
I temi del film sono ovviamente scottanti e complessi: però volevamo toccarli col tono lieve della commedia, ma senza dimenticare la serietà degli argomenti. Con la stessa leggerezza, e lo stesso disincanto, con cui Shakira ci aveva conquistati. Di solito, ascoltiamo storie di donne (e più in generale di persone) di altre culture che in Occidente vivono un processo di liberazione: stavolta, succede esattamente il contrario. Una giovane ragazza totalmente integrata, nata in una normale famiglia borghese, che tornando al proprio paese e riscoprendo le proprie radici attraverso altri occhi (quelli di Shakira) , si scopre una persona diversa, e decide di gettare la maschera ed affrontare la verità. Il tema fondamentale è proprio questo: la libertà di essere se stessi, di dire ciò che si pensa, e di fare ciò che si dice. Una libertà che ovviamente è condizionata dalla realtà che ci circonda, ma che parte inizialmente da noi stessi: e, pur soggetta ai condizionamenti della realtà che ci circonda, questa libertà deve partire da noi. Corazones de Mujer non è solo un film sulla cultura araba, ma più in generale è una storia universale che va aldilà delle barriere artificiali, e sociali, che abbiamo costruito.
Davide Sordella e
Pablo Benedetti

Organizzazione: Associazione Culturale “I 313” - tel. 3465872032 - associazione313@libero.it
Ufficio Stampa Gigi Piga – tel. 3480420650 – press@associazione313.org

Welfare Italia
Hits: 1800
Buone notizie >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti