14.09.2010
LE LINEE GUIDA PER L'OCCUPAZIONE: OBIETTIVI IMPORTANTI PER L'USCITA DALLA CRISI di Sergio Cofferati La votazione nella plenaria di Strasburgo delle linee guida sull´occupazione rappresenta indubbiamente un passaggio importante perché riconduce la strategia EU 2020 verso obiettivi che, per quanto ambiziosi, appaiono più concreti ed operativi. Non bisogna dimenticare che questa discussione di prospettiva arriva nel contesto di una crisi economica che ha già avuto indubbiamente effetti gravissimi e che rischia di avere un impatto ancora più drammatico sul mercato del lavoro nei prossimi anni. I quattro orientamenti proposti dalla Commissione toccano punti determinanti proprio in questo senso: la priorità resta infatti quella di diminuire la disoccupazione strutturale favorendo una più ampia partecipazione al mercato del lavoro, all´obiettivo di aumentare il tasso d’occupazione al 75% entro il 2020 se ne aggiungono altri a medio termine quale quello di garantire entro il 2014 una crescita del 10% del tasso relativo ai giovani di 15-25 anni, ai lavoratori over 50, alle donne, agli immigrati e ai disabili. Per raggiungere questi risultati sarà fondamentale tenere presente i principi di salvaguardia di un lavoro "decente", così come promosso anche dall´Organizzazione Internazionale del Lavoro, un lavoro che punti effettivamente sulla qualità e sulla formazione anche attraverso un rafforzamento dei sistemi d´istruzione. Obiettivi, questi, che sono inoltre affiancati da quello più generale di ridurre del 25% nei prossimi dieci anni la povertà nel Vecchio Continente. È tuttavia importante che la strategia per la creazione dell'occupazione e la lotta alla disoccupazione siano strettamente legate alle politiche macroeconomiche sviluppate all'interno di quella che dovrebbe essere la nuova governance economica europea, lo scivolamento verso un semplice coordinamento delle politiche di bialncio e di consolidamento delle finanze pubbliche impedirebbe infatti una reale ripresa e rappresenterebbe l'insuccesso della nuova strategia EU 2020 che dovrebbe invece essere fonte di sviluppo e innovazione non solo economica ma anche sociale. Risulterà infine determinante il ruolo che andrà ad essere giocato dai Governi nazionali, penso in particolare al nostro paese dove sembra che la crisi economica e la disoccupazione abbiano assunto una posizione marginale nell´agenda politica, proprio quando tutto sembra indicare l´esatto contrario. Sarebbe invece opportuno e necessario approfittare della novità del semestre europeo che comincerà col gennaio 2011, in base al quale i Parlamenti e i Governi degli Stati Membri devono predisporre il progetto di bilancio ed i piani di riforma nazionali da sottoporre al vaglio preventivo dell'UE, per mettere al centro l'esigenza di politiche di sviluppo che portino crescita ed occupazione.
Sergio Cofferati
fonte: http://www.partitodemocratico.eu/canali.asp?id=393
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