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Il fantasma del cattocomunismo.Di Mario Michele Pascale
19.09.2010

Uno spettro si aggira per l'Italia. Il fantasma del cattocomunismo.Di Mario Michele Pascale
SECONDA LETTERA AGLI ITALIANI. DEL DEMONE E DELL'ESORCISMO GIUSTO PER SCACCIARLO.
E' smunto, malandato e veste abiti parecchio fuori moda, con il classico cravattone a deltaplano degli anni 70, ma non per questo è innocuo. Non si tratta del fantasma di Canterville, bonario gentiluomo di campagna inglese, ma di un demone in piena regola; qualcosa di cui avere paura.
Aldo Moro ed Enrico Berlinguer cercarono, ognuno a suo modo, di dare una risposta allo scricchiolio del mondo della guerra fredda. Cercarono anche una via d'uscita da una situazione piuttosto imbarazzante che vedeva un partito di massa governare ed un altro partito di massa costretto perennemente all'opposizione, ma che contemporaneamente amministrava a livello locale e che, soprattutto, aveva gli stessi diritti e mangiava la medesima fetta di torta del partito di governo.
Si poneva, ante litteram, una "questione morale"; da un lato si inveiva contro il malgoverno democristiano, dall'altro si godeva, fraternamente, dei medesimi privilegi, pasteggiando nella medesima mangiatoia.
Morti Moro e Berlinguer, che non riuscirono a sviluppare pienamente il loro pensiero e la loro azione e per questo restano solo parzialmente giudicabili, vennero i cloni.
L'idea di convergenza tra DC e PCI non fu presa più virtuosamente come momento di stabilità e chiarezza, ma come semplice esclusione delle minoranze.
Il compromesso storico non fu più il coraggioso tentativo di superamento di un mondo che stava per scomparire, e che sarebbe realmente scomparso con la caduta del muro di Berlino, ma come la legittimazione della forza dei soli numeri contro quella della ragionevolezza.
L'ideologia cattolica e quella post comunista si fusero "in una sola chiesa che va dal Che a madre Teresa".
Il manuale Cencelli che, anche se in forma perversa, era basato sul fatto che tutti i partiti (quindi i cittadini organizzati) erano detentori dei medesimi diritti, venne azzerato, lasciando spazio allo "spoil sistem", che altro non è che una prassi di brutale occupazione della cosa pubblica.
A ben guardare i tre capisaldi del cosiddetto berlusconismo sono già qui, non come creazione mistica del mago Silvio Berlusconi, bensì come movimento interno alla storia: l'esclusione delle minoranze, santificata dal bipolarismo e dallo sbarramento al 4%; la riduzione delle idee a orpello, attraverso un processo di banalizzazione permanente; la drastica riduzione dei soggetti cui spettano i diritti a due, con l'ovvia constatazione che i diritti non sono di tutti, ma solo dei più forti.
Da una via d'uscita ad un profondo inciucio permanente, nascosto da una sottile superficie di conflittualità.
Come ho già detto nella mia prima lettera, Silvio Berlusconi è dentro di noi.
Furono cattolici e comunisti a rendere possibile l'epopea del Silvio nazionale. Egli, animale opportunista della politica, non ha fatto altro che assemblare materiale già bell'è pronto; un po' come montare un mobile Ikea.
L'unione tra cattolici e post comunisti era ed è un'unione contro natura; il caso Englaro ce lo ha dimostrato. Ce lo dimostra quotidianamente il PD in cui le due anime restano unite solo in nome della presa del potere (per fare poi cosa?) e del mantenimento del privilegio di casta.
Un commentatore dell'epoca, dal quale sono molto distante spiritualmente e politicamente, disse che il cattocomunismo era un errore; non avrebbe portato ad una dialettica, ma ad una semplice mescolanza tra due mali antichi: il clericalismo ed il totalitarismo.
Aveva ragione. Oggi noi soffriamo proprio grazie a questa mescolanza.
Come ogni demone il cattocomunismo va esorcizzato.
Lo si fa brandendo la laicità senza alcuna paura. Lo si fa senza compromessi, senza lasciarsi irretire da sterili tatticismi e senza farsi vincere dalla fame, ignorando le briciole che cascano dalla tavola imbandita dei due grandi commensali; lo si fa ribadendo che i diritti sono di tutti; lo si fa senza cadere nella trappola del messia che, in groppa ad un asinello, salverà la sinistra.
Lo si fa rimanendo fuori, senza sé e senza ma, dallo schema cattolico e (post) comunista, praticando una terza via.

Mario Michele Pascale
candidato del movimento "Libertà ed Eguaglianza" alle primarie nazionali del centro sinistra
http://mariomichelepascale.wordpress.com/

http://www.libertaedeguaglianza.eu
http://www.mariannetv.eu/

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