Una videocassetta inviata per posta è esplosa poco dopo mezzogiorno al ministero del Lavoro di via Flavia a Roma. Nell’esplosione non ci sono stati feriti. Subito dopo è stato avviato lo sgombero del ministero. Sul posto sono intervenuti gli artificieri della Polizia di Stato e gli investigatori della Digos. Altri due pacchi bomba inesplosi sono stati recapitati alla sede romana della Regione Sardegna, e ad una stazione dei carabinieri a Cagliari.
Numerose le prime reazioni del mondo politico.
Savino Pezzotta, segretario generale della Cisl : «Non deve mancare la nostra solidarietà al ministro che viene colpito, perchè siamo sempre in difesa delle istituzioni, anche quando ci sono delle posizioni dialettiche. È un atto che va respinto e che ancora una volta coinvolge il movimento sindacale» e precisa «è un modello che non appartiene al mondo del lavoro, ma alla criminalità ».
Epifani (Cgil): «È necessario che si trovino subito i responsabili. Il mondo del lavoro e la sua compostezza contribuiranno ad isolare questi atti e questi gesti». Angeletti (Uil): «il sindacato resta saldo nel suo impegno a difesa dei diritti dei lavoratori. questi atti non ci intimidiscono e ad essi occorre opporre una forte e salda vigilanza democratica».
Pier Ferdinando Casini, Presidente della Camera, intervenendo in aula a Montecitorio ha espresso solidarietà al ministro Maroni,sottolineando che «la presidenza della Camera non può che condannare tali gesti criminali che, tuttavia non potranno avere alcun effetto né condizionare in alcun modo l'operato delle istituzioni».
Billè, presidente della Confcommercio: «È stato un brutto segnale».
Stanca, ministro per l’Innovazione e le Tecnologie , bisogna "rigettare" queste reazioni alle trasformazioni, per non rischiare di tornare agli anni Settanta, riferendosi chiaramente agli "anni di piombo".
Gianni De Michelis, segretario del nuovo Psi invita tutte le istituzioni a pronunciarsi con una condanna unanime.
Renato Schifani, presidente dei senatori di Forza Italia, «l'esplosione del pacco cade a due giorni dal messaggio di Berlusconi. È un gravissimo, sconcertante attacco al governo Berlusconi, alle sue coraggiose scelte riformiste nel mondo del lavoro. C 'è qualcuno che non vuole il cambiamento, c'è chi ha paura della modernizzazione del nostro paese. ma noi andiamo avanti».