6.10.2010
Fiat: niente Fabbrica Italia senza l'aiuto dei sindacati Primo vertice sul piano da 20 miliardi di euro. Il Lingotto: "Vogliamo garanzia di governabilità degli stabilimenti". La Fiom risponde: "Disponibili al confronto, ma il modello non sia Pomigliano". Soddisfatta la Fim, meno la Uilm. Presto nuovo incontro Fabbrica Italia, il piano della Fiat con investimenti per 20 miliardi di euro, "non partirà se non ci sarà l'impegno formale delle organizzazioni sindacali ad assumersi precise responsabilità del progetto". Questa la posizione della Fiat, espressa oggi (5 ottobre) al termine del tavolo con i sindacati, durato circa quattro ore. "L'importanza delle scelte di destinazione dei nuovi modelli e il volume degli investimenti previsti richiedono un elevato livello di garanzia in termini di governabilità degli stabilimenti - aggiunge il Lingotto - e di utilizzo degli impianti". Arriva subito la risposta della Fiom. Il sindacato di categoria è disponibile al confronto su Fabbrica Italia, ma l'accordo di Pomigliano non può essere preso come punto di riferimento per gli altri stabilimenti. Si può continuare la discussione, ma nel rispetto della legge e del contratto nazionale. Sono questi, per il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, i punti del confronto sul piano industriale del Lingotto. "Per Fiat Pomigliano è un punto di riferimento - dice a margine -, mentre noi abbiamo ribadito il nostro interesse che Fabbrica Italia sia realizzata discutendo di tutto, di flessibilità , di turni e di orari di lavoro ma senza mettere in discussione il diritto e la libertà delle singole persone". Inoltre, prosegue Landini, "non ci sarebbero neppure garanzie che non si vada oltre l'intesa per Pomigliano. Anzi l'azienda ha detto espressamente che potrebbero esserci soluzioni che possano andare oltre quelle già individuate a Pomigliano". La Fiom chiede inoltre un "incontro di gruppo", alla luce dello spin off. "Siamo di fronte ad elementi di incertezza - conclude il segretario - e resta l'idea che per migliorare la produttività si mettano a rischio i diritti e le libertà personali". La Fim esprime soddisfazione dopo il vertice. Per il segretario generale, Beppe Farina, è "un incontro importante, nel quale la Fiat ha confermato che intende restare dentro Confindustria e Federmeccanica e che vuole risolvere i problemi all'interno del sistema contrattuale". Oggi, a suo avviso, "finisce la leggenda metropolitana" sul modello Pomigliano, perchè è stato garantito che "ogni stabilimento avrà il proprio accordo". La Fiom ha riproposto il nodo dei diritti dei lavoratori, aggiunge Farina, "hanno riproposto gli stessi problemi di Pomigliano. Peccato, poteva riconquistare una sua posizione al tavolo". Più critica la posizione della Uilm, che giudica "insoddisfacente" l'incontro di oggi. Rocco Palombella, segretario generale, dichiara: "Fiat non ha voluto scoprire le carte sugli investimenti perchè ancora sta cercando di verificare la disponibilità dei sindacati a raccogliere la sfida". Il Lingotto non ha risposto alla richiesta della Uilm, che chiedeva di circostanziare l'investimento per stabilimento. I sindacati aspettano a breve la prossima convocazione dall'azienda, anche se non è stata ancora calendarizzata.
fonte: http://www.rassegna.it/articoli/2010/10/5/67206/fiat-niente-fabbrica-italia-senza-laiuto-dei-sindacati
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