18.10.2010
Dalla destra ancora attacchi alle tutele dei lavoratori Torna all'esame dell'Aula il disegno di legge del governo sul lavoro. Era stato annunciato come una grande riforma del mercato del lavoro, tra i primi impegni del governo dopo le elezioni; a distanza di più di due anni, però, ci ritroviamo con un provvedimento che è alla settima lettura parlamentare. Ma la cosa più grave è il contenuto: i diritti dei lavoratori vengono duramente colpiti. In particolare, è emblematica la norma che introduce il ricorso all'arbitrato in caso di controversia tra lavoratore e datore di lavoro che nelle intenzioni del governo dovrebbe essere firmata all'atto della firma del contratto, quando cioè il lavoratore è il più debole tra le due parti. Questa norma era stata eliminata grazie all'approvazione di un nostro emendamento sul quale maggioranza e governo erano stati battuti. I lavoratori devono avere sempre la possibilità di scegliere tra ricorso alla magistratura ordinaria o all'arbitrato. Il governo, con un atto di arroganza, durante l'esame al Senato ha nuovamente introdotto il ricorso all'arbitrato facendo carta straccia anche dei rilievi del Quirinale. Il presidente Napolitano aveva infatti sottolineato che nel provvedimento c'erano delle norme incostituzionali. La destra però non ascolta né il presidente della Repubblica né le proposte dell'opposizione e con continui strappi alle norme costituzionali porta avanti una strategia di indebolimento delle tutele dei lavoratori.
per leggere l'articolo di Cesare Damiano clicca qui: -- http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/pdf/rad45ADF.tmp.pdf
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