24.10.2010
Romano Prodi leader del centro-sinistra. Dichiarazione del "Cantiere dell'Ulivo" Concordiamo con il ragionamento sviluppato oggi da Eugenio Scalfari nel suo fondo su La Repubblica, che qui riportiamo per chi non ne fosse informato, per giustificare la nostra ipotesi politica: "1. Per cambiare la legge elettorale ci vuole uno schieramento che unisca tutto il centro e tutta la sinistra. 2. Se si va alle elezioni con questa legge ci vuole egualmente uno schieramento elettorale che unisca tutto il centro ( finiani compresi) e tutta la sinistra, altrimenti mancherebbero i numeri per essere competitivi con l'avversario. 3. Una cordata di quest'ampiezza avrà bisogno d'un leader che copra con la sua autorevolezza tutto l'arco delle forze alleate e possa rappresentare il minimo comun denominatore che non è poi tanto minimo: combattere mafie e corporazioni, rilanciare la crescita senza abbassare la guardia sulla finanza pubblica, garantire i diritti e far rispettare i doveri, tutelare i ceti deboli, i poveri, la pari dignità delle persone e le pari opportunità nel lavoro e nell'istruzione, dare alle forze sociali il ruolo che loro spetta a fronte dei sacrifici che la modernizzazione e la globalizzazione impongono. Vi sembra molto "minimo" questo denominatore? 4. Se questo progetto è accettato (ed è l'unico che può evitare una vittoria del berlusconismo per i prossimi nove anni) esso comporta che non vi siano veti da parte di nessuno e contro nessuno. È una sorta di lodo cui tutta l'opposizione è chiamata. Poi, passata lo stretto tra Scilla e Cariddi, ognuno riprenderà la propria navigazione e il denominatore minimo cederà il passo ai denominatori massimi che ciascuna forza politica ha il diritto di proporsi e di proporre in libera competizione. Ma oggi non siamo di fronte a una libera competizione, siamo di fronte appunto ad una concezione radicalmente diversa della democrazia e dello Stato. Questo è il salto. Chi non lo fa si perde e perde il paese".
Nostra ipotesi politica. Pur impegnandoci in uno sforzo di grande fantasia e creatività , non riusciamo a vedere altro leader possibile, unificante e vincente, al di fuori di Romano Prodi.
Sappiamo quanto il Professore sia impegnato sul piano internazionale: gli italiani, infatti, in questi mesi, hanno imparato ad apprezzarne anche questa importantissima funzione planetaria. Ma l'Italia ha ancora bisogno di lui. Ci deve aiutare a compiere quest'ultimo "salto". Venga costruita attorno a Romano Prodi questa decisiva, nuova cordata. A lui sia affidata la leadership di questa difficile e non scontata "battaglia finale". A lui vengano affidate per i prossimi mesi le sorti malferme di questa nostra povera Italia, che merita di liberarsi definitivamente dalla cappa plumbea che la sta opprimendo.
Pietro Aceto, Rosalba Bonacchi e Deo Fogliazza per il "Cantiere dell'Ulivo - Un PD dei cittadini
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