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La ricerca delle Acli sugli effetti del terremoto
19.11.2010

La ricerca delle Acli sugli effetti socio-psicologici del terremoto
L'AQUILA: IL 70% DEI CITTADINI: "IL FUTURO E' POSSIBILE"
Olivero: «E' la solidarietà a tener vivo il clima di speranza, malgrado i
disagi e le difficoltà».
Roma, 19 novembre 2010 - Un futuro a L'Aquila "è possibile". E' possibile,
malgrado tutto, ricostruire la propria vita in una città terremotata. Lo
pensano oltre il 70% dei cittadini aquilani intervistati dalle Acli per
un'indagine sugli effetti socio-psicologici del terremoto - "L'onda lunga
del sisma" - presentata oggi nel capoluogo abruzzese in occasione di un
convegno sul "Ruolo del volontariato nell'emergenza", presenti tra gli altri
il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero e il nuovo capo Protezione
civile Franco Gabrielli.
Interrogati sulla propria voglia di ricominciare, solo il 27% degli
intervistati si dice convinto che "sarà necessario emigrare", appena il 30%
ritiene che "non è possibile ricostruirsi una vita" in città (30%). Il
terremoto, sostengono con coraggio 7 aquilani su 10, non impedirà la nostra
"realizzazione professionale". «E' la solidarietà ricevuta - afferma il
presidente delle Acli Andrea Olivero - il lavoro e la vicinanza di migliaia
di volontari ad aver generato e tenuto vivo il clima di speranza, malgrado i
disagi e le difficoltà concrete».
L'indagine sull'impatto socio-psciologico del terremoto è stata realizzata
somministrando dei questionari ad un campione ragionato di circa 500
intervistati, costruito sulla base della distribuzione d'età e del genere
degli abitanti residenti nella città dell'Aquila e provincia. Vi hanno
lavorato il dipartimento welfare delle Acli nazionali e le Acli Abruzzo
nell'ambito del progetto "Il posto sicuro": un intervento di sostegno
psicologico sul disturbo post-tramautico da stress, rivolto a bambini in età
scolare, genitori e insegnanti.
Si vedono meno amici e parenti
Non mancano, ovviamente, i segnali di disagio e forte preoccupazione. Il
primo è rappresentato dall'analisi dei rapporti interpersonali. Circa 6
persone su 10 dichiarano di incontrare meno frequentemente amici, conoscenti
e abitanti del quartiere. Persino tra parenti ci si vede di meno (26%). «Il
terremoto - scrivono i ricercatori - oltre che un disagio concreto, sembra
aver creato anche una barriera psicologica che allontana dagli altri». Il
ricordo del sisma provoca tuttora forti emozioni (61%) e ad esso si pensa
anche quando non si vorrebbe (47%). Non deve stupire, quindi, che gran parte
degli intervistati presenti evidenti segnali di stress: dolori addominali e
affanno frequenti, pensieri negativi, mancanza di concentrazione e
stanchezza, irritabilità e nervosismo.
La paura di non riuscire a pagare le tasse
Sul piano concreto, più del 40% degli intervistati sostiene che le proprie
condizioni di lavoro sono peggiorate in seguito al terremoto. Più di un
terzo ha registrato una diminuzione del reddito. 6 aquilani su 10
manifestano il timore di non riuscire a pagare regolarmente le tasse con il
ritorno alla normalità.
"Vorrei dare una mano ma non so come fare"
Nella situazione d'emergenza causata dal terremoto «il lavoro di migliaia di
volontari è stato determinante». Anche in vista dell'Anno europeo del
volontariato nel 2011, le Acli hanno voluto sondare l'altruismo degli
aquilani. La percentuale di cittadini che svolgono oggi un'attività di
volontariato regolare è pari al 13%. Tre persone dell'area colpita su dieci
hanno fatto offerte di denaro durante l'ultimo anno. Risultati che
potrebbero essere ulteriormente migliorati, se teniamo conto del fatto che
il 56% degli intervistati, anche volendo offrire un contributo alla
rinascita della città, dichiara di non sapere come fare. Altrettanti quelli
che vorrebbero fare cose utili «ma spesso ci viene impedito - dicono - per
motivi di sicurezza».
La fiducia nella Protezione civile
L'impegno sociale dei cittadini, anche se importantissimo, non è ovviamente
sufficiente a ricostruire una città come L'Aquila. Un ruolo rilevante le
istituzioni pubbliche. A questo riguardo, l'indagine fa emergere un
cambiamento sostanziale in senso negativo delle aspettative dei cittadini
nei riguardi delle maggiori istituzioni coinvolte nella ricostruzione. Un
sentimento di diffidenza che scompare quando si parla invece di Protezione
civile: in questo caso il 50% dei cittadini intervistati dichiara di aver
cambiato idea in senso positivo su questo Ente dopo il terremoto.
_________________________________
Acli nazionali - Ufficio Stampa
Alessandro Iapino (335.6197480)
Via Marcora 18/20 - 00153 Roma
tel: 06.5840688 - fax: 06.5840695
email: ufficiostampa@acli.it
web: www.acli.it

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