9.12.2010
L'Italia: come il Violino di Paganini Gli italiani sono chiamati a "scuotere" la loro intelligenza, in quanto servirà ad impedire che questo Governo possa spezzare anche l'ultima corda rimasta, perché non resteranno più corde per suonare la dolce melodia di libertà , Democrazia, Giustizia e di Umana Equità Sociale C’era una volta un grande violinista chiamato Paganini. Alcuni dicevano che era molto strano, altri, che era soprannaturale. Le note magiche che venivano fuori dal suo violino avevano un suono diverso, per questo nessuno voleva perdere l’opportunità di vedere il suo spettacolo. Una certa sera, il palco di un auditorium, pieno di ammiratori era pronto a riceverlo. L’orchestra entrò e fu applaudita. Il direttore fu accolto con ovazione, ma quando la figura di Paganini apparve, trionfante, il pubblico andò in delirio. Paganini sistemò il suo violino sulla spalla e quello che si sentì dopo fu indescrivibile. Le note sembravano avere le ali e volare al tocco delle sue dita magiche. All’improvviso uno strano suono interruppe l’estasi della platea, una delle corde del violino si ruppe. Il direttore si fermò. Ma Paganini non si fermò. L’orchestra si fermò. Il pubblico si fermò. Ma Paganini non si fermò. Guardando lo spartito, continuò ad estrarre suoni incantevoli da un violino con dei problemi. Il direttore e l’orchestra esaltati, ripresero a suonare. Ma prima che il pubblico si rasserenasse, un altro suono preoccupante fece crollare l’attenzione degli astanti. Un’altra corda del violino di Paganini, si ruppe. Il direttore si fermò nuovamente. L’orchestra si fermò nuovamente. Ma Paganini non si fermò. Come se nulla fosse successo, lui dimenticò le difficoltà e continuò a tirar fuori suoni dall’impossibile. Il direttore e l’orchestra impressionati ripresero a suonare, ma il pubblico non poteva immaginare quello che stava per accadere. Tutte le persone esclamarono “HO HO HO”. Una terza corda del violino di Paganini si ruppe. Il direttore si paralizzò. L’orchestra si fermò. Il pubblico trattenne il respiro. Ma Paganini continuò.Come se fosse un contorsionista musicale strappo tutti i suoni dall’unica corda che rimaneva dal suo violino distrutto. Nessuna nota fu tralasciata. Il direttore si animò. L’orchestra fu motivata. Il pubblico passo dal silenzio all’euforia dell’inizio, al delirio. Paganini raggiunge la gloria Il suo nome corre nel tempo. Non è semplicemente un violinista geniale. E’ il simbolo del professionista che continua ad andare avanti di fronte all’impossibile e che riesce a creare una morale storica che vale per tutti noi. Io non so che tipo di problema stai affrontando. Potrebbe essere un problema personale, coniugale, familiare, non so se è una cosa che colpisce la tua stima o un problema di lavoro. Però una cosa così, si, la so, cioè, che non ti sei perso tutto. C’è ancora una corda, ed è suonando con quella che eserciterai il tuo talento. E’ suonando con quella che vibrerai. Impara ad accettare il fatto che la vita ti lascerà sempre un’ultima corda. Quando sei scoraggiata/o, non accorgerti mai. Ci sarà ancora una corda della perseveranza intelligente, “del provare un’altra volta”, del fare un altro passo con uno zelo rinnovato. Sveglia il Paganini che è in te e avanza per vincere. La vittoria è l’arte di continuare dove altri preferiscono fermarsi.Quando tutto sembra crollare, offriti un’opportunità e continua ad andare avanti. Suona la corda della motivazione e produci i suoni dei risultati positivi. Però prima chiediti: chi motiva il motivatore? Cioè, che è che motiva il tuo cervello? Chi la tua mano che deve suonare il violino?. Non frustrarti, non disperare, ricorda che esiste ancora l’ultima corda, la corda dell’imparare di nuovo per scoprire e produrre nuove soluzioni. La vita non ti romperà mai tutte le corde. Se i risultati sono brutti, avrai la tua opportunità di suonare l’ultima corda, quella dell’immaginazione che reinventa il futuro con innovazioni continue. E’ sempre la corda dimenticata che ti darà il maggior risultato. Tienilo sempre in mente, tienilo sempre a tua disposizione, pronto per il bisogno prima che diventi troppo stringente. Un cordialissimo e distinto saluto a tutti i lettoridal Direttore del Il Nuovo Giornale Di MceDr. Giovanni Fiorentini
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