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Acli. Con tre voti non si governa
14.12.2010

FIDUCIA: ACLI, SPETTACOLO INDECOROSO, IMPOSSIBILE GOVERNARE CON TRE VOTI DI MAGGIORANZA

Olivero: «Il premier incassi la vittoria di oggi e consegni le dimissioni
nelle mani del Presidente della Repubblica. Il Paese ha problemi urgenti da
affrontare».

Roma, 14 dicembre 2010 - «E' stato uno spettacolo indecoroso quello offerto
dalla politica in queste ore, mentre il Paese continua a dare segni
preoccupanti di sofferenza e di tensione». E' duro il giudizio del
presidente delle Acli Andrea Olivero sulle vicende politiche che hanno
portato questa mattina alla fiducia della Camera dei deputati nei confronti
del governo.

«Assistiamo increduli all'avvilimento delle istituzioni democratiche, offese
nel decoro da comportamenti volgari, faide personali, denunce di
intimidazioni e compravendite di singoli deputati. La disistima da parte dei
cittadini rischia di investire tutti, al di la delle responsabilità
individuali o delle singole forze politiche. Nessun governo può affrontare
le questioni urgenti del Paese con una sfiducia così forte da parte dei
cittadini, più forte di qualsiasi opzione politica o ideologica».

«E' evidente a tutti - continua il presidente Olivero - che la maggioranza
che pure ha espresso la fiducia non è in grado di governare il Paese. Nessun
governo può reggersi su tre voti, ottenuti tra l'altro in questo modo.
Sarebbe responsabile da parte del capo del Governo incassare la vittoria di
oggi e rassegnare le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato, perché
eserciti tutte le sue prerogative. Il Paese deve affrontare problemi enormi
ed urgenti: la crisi economica, la disoccupazione, l'impoverimento delle
famiglie, la riforma del welfare. Ma non c'è modo di proseguire la
legislatura senza una maggioranza allargata, a partire dalle forze che hanno
vinto le elezioni, che hanno il dovere morale e politico di trovare un
accordo, almeno per cambiare lo scempio di questa legge elettorale».

«Quanto stiamo vedendo - conclude il presidente delle Acli - è il fallimento
conclamato di questa legge elettorale, che avrebbe dovuto portare stabilità
e chiarezza, ha invece prodotto due crisi di governo in due legislature
consecutive. Una legge che non richiede a monte accordi politici seri, ma
dichiarazioni di fedeltà e sottomissione a questo o quell'altro leader. Una
legge che offende la dignità degli elettori impedendogli di scegliere i
propri rappresentanti. Se si andasse al voto ancora una volta con questa
legge, troppi sarebbero tentati di non votare».



_________________________________
Acli nazionali - Ufficio Stampa
Alessandro Iapino (335.6197480)
Via Marcora 18/20 - 00153 Roma
tel: 06.5840688 - fax: 06.5840695
email: ufficiostampa@acli.it
web: www.acli.it

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