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Calabria Civica: Un Manifesto dei cittadini per un nuovo Ulivo
6.10.2003

Calabria Civica
UN MANIFESTO DEI CITTADINI PER UN NUOVO ULIVO Ottobre 2003

Calabria Civica lancia rivolge una proposta ai partiti, alle organizzazioni civiche e ai cittadini: una proposta che ha un valore strategico, corrisponde alle esigenze dell¹attuale momento storico attraversato dal nostro Paese e risponde concretamente alla richiesta di innovazione politica contenuta nell¹idea di nuovo Ulivo e di soggetto riformista avanzato da Prodi e sostenuto da Fassino e da alcuni tra i maggiori leader del centrosinistra.

Una proposta, la nostra, che nasce da una riflessione sulla situazione politica complessiva nazionale, ma che è rivolta in particolare al cambiamento del quadro politico calabrese.

Viviamo, infatti, con grande preoccupazione la situazione attuale di riduzione della partecipazione alla vita democratica e di generale involuzione della democrazia. Il governo centrale si contraddistingue sempre più per la mancanza di senso istituzionale, anzi per l¹uso privato delle istituzioni. Una situazione che genera meccanismi di delega e induce e incentiva atteggiamenti di sudditanza. Una concezione della democrazia e della politica che riduce i cittadini a tifosi o  a spettatori/elettori plaudenti.

Importanti e gravi a questo proposito sono, oltre che le dichiarazioni ormai quotidiane, i comportamenti concreti tenuti dalla maggioranza di centrodestra e dai suoi leader  nazionali e regionali che sono ben più preoccupanti delle stesse affermazioni di principio, espressioni di chiusura politica e sociale. I cittadini contano poco (vedi vicenda Ponte sullo Stretto o, a livello regionale, quella dei Bronzi di Riace), le priorità non sono quelle dei cittadini, ma solo quelle di particolari portatori di interessi. Questo si somma ad un Paese che già soffre di notevoli problemi, innanzitutto l¹eccessivo peso delle burocrazie e delle corporazioni, per nulla toccate nei propri privilegi, anzi!

Il risultato è un Paese sempre meno libero.

A fronte di tutto ciò c¹é un centrosinistra che non esprime un progetto unitario e condiviso né appare, ancora, agli occhi dei cittadini come qualcosa di decisamente altro rispetto al centrodestra. Una questione che riguarda, in particolare, la classe politica regionale calabrese che appare del tutto inadeguata e, per assurdo, anche inamovibile e volta a perpetuare se stessa (un gruppo ristretto e chiuso). Ciò vale sia nel modo di fare politica e nelle scelte fatte, sia, soprattutto, nei comportamenti quotidiani tenuti. Sembra che una parte del centro-sinistra si attenda di vincere di risulta, grazie ai quotidiani errori del centro-destra. Una vittoria facile senza fare la fatica di costruire un progetto politico alternativo e, cosa altamente temuta, selezionare una nuova classe dirigente credibile e capace di realizzarlo.

Un Ulivo così oggi può raccogliere voti, ma non è in grado di accogliere le persone.

E, invece, ne siamo convinti, i cittadini hanno grandi aspettative verso una vera alternativa al modo di governare, intendere e gestire la cosa pubblica praticato dal centrodestra. E in tanti vorrebbero contribuire a questo progetto, anche in Calabria.

Per questo il centro-sinistra e la nostra Regione hanno bisogno di un profondo rinnovamento nelle idee e negli uomini. Per costruire un progetto di riforma e di cambiamento che abbia come obiettivo  centrale l¹allargamento della democrazia: un progetto fatto "insieme" ai cittadini, perché qualsiasi progetto fatto "senza" i cittadini é destinato a diventare un progetto "contro" i cittadini.

Un progetto per la Calabria che sia riformista nei contenuti, nel programma, ma radicale nei principi e nelle scelte di fondo, a partire dall¹affermazione e tutela dei diritti e dalla lotta ai privilegi, vecchi e nuovi.

Non bastano le parole. Bisogna rendere visibile, credibile e far vivere un¹idea di governo alternativa a quello praticata dal centrodestra.

  • Alternativa nel modo di intendere le istituzioni: contro la concezione proprietaria e ristretta delle stesse che invece sono Beni Comuni, e, in quanto tali, appartengono a tutti; per questo occorre efficaci creare contrappesi istituzionali e democratici.


 

  • Alternativa nel modo di garantire una informazione pluralista e di servizio, anche a livello locale e regionale: contro l¹utilizzo dei mass-media, con fondi pubblici, per fini di pura promozione personale.


 

  • Alternativa nel modo di definire le priorità di intervento: per un¹Agenda dei cittadini che parta dai problemi reali, contro le leggi ad personas, come quella sui portaborse.


E partire dall¹impegno quotidiano, da ciò che si fa ogni giorno, per costruire un progetto che promuova Libertà e Giustizia sociale, rompa la dipendenza della società dalla politica e liberi energie e capacità.

All¹interno di questo progetto la nostra azione sarà volta a rafforzare i poteri dei cittadini e così a responsabilizzarli per la crescita civile e, attraverso di essa, lo sviluppo economico delle nostre comunità.

Il potere di eleggere direttamente i nostri governanti oltre che i nostri rappresentanti e di revocarli, il potere di determinare le politiche rafforzando gli istituti di partecipazione popolare e di decisione.

Il potere per la cittadinanza attiva di contare nelle sedi decisionali e la creazione di strumenti che la valorizzino e non la penalizzino, come accade oggi. La cittadinanza attiva va tutelata dalle possibili ritorsioni della maggioranza presente o futura o di una opposizione partitica chiusa all¹ascolto della società. Oggi fare cittadinanza attiva in Calabria e in Italia, essere gruppi più o meno grandi di cittadini che esprimono forte impegno civile, é difficile, in un momento in cui le risorse dipendono dalle maggioranze di turno che le usano come potere di ricatto nei confronti della società e delle sue libere espressioni.

Ci vogliono contrappesi nel maggioritario, contrappesi dalla parte dei cittadini e per poter fare i cittadini.

Non é maggioritario senza i contrappesi. E quello che oggi c¹é, é un sistema di occupazione del potere da parte di ristrette oligarchie su generico mandato quinquennale e base proporzionalistica, e non é affatto un sistema maggioritario.

Il primo tra i contappesi, in questo sistema, è quello che assicura il coinvolgimento dei cittadini nella scelta dei candidati alle elezioni.

Per queste considerazioni chi sente come propria mission lo sviluppo della democrazia e la pratica della partecipazione civica non può rimanere indifferente.

Chiediamo, quindi, a rappresentanti e a singoli esponenti di partiti, movimenti, organizzazioni civiche e sociali, associazioni e a singoli cittadini di costruire assieme un programma che sia condiviso. E che sia un programma unitario che disegni una strategia comune di governo, con scelte e impegni precisi e concreti da portare al giudizio degli elettori. Per costruire quel cambiamento che in tanti si aspettano.

Questo progetto, ne siamo consapevoli e convinti, non si può realizzare senza che ne siano protagonisti i cittadini attivi.

Ma ciò non basta. Bisogna fare un percorso insieme per dare credibilità ad un progetto unitario e condiviso. Saranno poi i cittadini stessi ad essere chiamati a scegliere le persone, che, per la loro storia, diano la massima credibilità e garanzia, di realizzare un progetto così alto, innovativo, ambizioso, di rinnovamento democratico.

Solo così, per noi, si potrà iniziare a costruire quel nuovo soggetto politico rifomista, di cui tanto si parla in questi giorni, un nuovo Ulivo, unito e non frammentato, di cui facciano parte con pari dignità insieme ai partiti anche movimenti e associazioni di impegno civico. Perchè questo sia un progetto  solido e ricco di prospettive e non con un¹iniziativa effimera di sola immagine, che non verrebbe compresa dai cittadini e non porterebbe, quindi, neanche nuovi consensi elettorali.

Il primo impegno sarà quello di costituire l¹Albo degli elettori, a partire dal livello locale, come strumento non solo per le indispensabili elezioni primarie, ma anche per permettere a tutti coloro che sono interessati la partecipazione alla vita e alle decisioni del nuovo Ulivo, soggetto politico riformista.

Per far sì che i cittadini da spettatori possano finalmente diventare attori protagonisti.

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