14.10.2003
Sotto attacco la scuola pubblica
Intervista ai rappresentanti dell'Unione degli Studenti e dell'Unione degli Universitari.
Colloquio con Claudia Pratelli, coordinatrice nazionale dell'Unione degli Studenti e Ilaria Lani, vice-coordinatrice dell'Unione degli Universitari.
- Cominciamo con gli studenti medi. A parte il caro-libri, come è iniziato questo anno scolastico nelle scuole medie superiori ?
E’ iniziato con un decreto firmato dal Ministro Moratti che stanzia 30 milioni di euro per le scuole private. A questo decreto è seguita una conferenza stampa che noi definiamo ridicola del Presidente Berlusconi e del ministro Moratti, nella quale si annunciavano favolosi investimenti per la scuola pubblica che, però, non abbiamo mai visto e prevediamo di non vedere ancora per molti anni. La sintesi è che il Governo si impegna con le scuole private finanziando gli studenti di quegli istituti e pagando, quindi, alle loro famiglie una cambiale elettorale. D’altra parte, viene all’abbandono la scuola pubblica, già gravemente provata da una riforma che cerca di distruggerla e di cui già cominciamo a vedere i primi frutti.
- Ilaria Lani: E nelle università ?
L’aumento delle tasse registra il solito trend negativo, ma la principale preoccupazioneè che l’impegno del governo a finanziare il diritto allo studio sta venendo meno. Così facendo non si rispetta un diritto sancito dalla Costituzione, quello di consentire agli studenti capaci ma privi di mezzi ad arrivare a completare gli studi. Ci sono circa il 30% di studenti idonei a ricevere la borsa di studio ma mancando i fondi e non possono riceverla. Il Governo Berlusconi quest’anno ha investito una cifra irrisoria sul fondo per il diritto allo studio, e se si considera che gli studenti sono aumentati la situazione si fa ancora più allarmante.
- Nelle Università quest'anno si è già segnalata la protesta dei rettori e dei ricercatori per la mancanza dei fondi ed il riordino degli enti di ricerca. Gli studenti hanno qualcosa da dire su questi temi ?
Noi condividiamo la protesta dei rettori: i bilanci degli atenei ogni anno registrano dei pesanti passivi, che si materializza periodicamente in un aumento delle tasse, se non c’è poi una volontà di investire sulla ricerca la qualità della didattica viene meno. Siamo consapevoli di dover avviare prossimamente delle battaglie insieme al corpo docente per chiedere al governo di investire realmente in un settore che più volte è stato definito dallo stesso governo come il più grande motore di sviluppo del nostro paese.
- Claudia Pratelli, che obiettivi avranno -quest'anno- le mobilitazioni degli studenti medi ?
L’Unione degli Studenti ha cominciato una campagna per i diritti degli studenti, per il diritto allo studio in particolare; che si articolerà in una prima fase di monitoraggio dove, cercheremo di indagare, in un questionario rivolto agli studenti, quali sono effettivamente i costi e le difficoltà nell’andare a scuola, proseguirà con iniziative territoriali e regionali, per finire in una rivendicazione nazionale atta a spingere il governo a stanziare finanziamenti per il diritto allo studio.
-Uno dei temi all’ordine del giorno per il sindacato è, in questo momento, la lotta contro la riforma delle pensioni voluta dal governo Berlusconi. Il governo dice che è una riforma fatta per voi, per assicurare la vostra pensione. Che ne pensate?
Claudia Pratelli: Noi pensiamo che questa, come la giustificazione data per l’attacco ai diritti dei lavoratori, sia una generale strategia del governo che tende sostanzialmente a prendere “in giro” i giovani cercando di alimentare uno scontro generazionale pesante cercando di mettere i giovani contro i loro genitori. Non è certo togliendo il diritto alla pensione ai lavoratori di oggi, che si tutelano i diritti di chi lavorerà “domani”, e di chi domani andrà in pensione.
Ilaria Lani: Innanzitutto sottolineamo che per noi non esiste una vita stabile e sicura se non ci sono diritti. Non è possibile sostenere come ha fatto il governo che per garantire un futuro degno si debbano tagliare garanzie sociali che sono state conquistate con fatica, in più la riforma delle pensioni riguarda proprio noi giovani, si vorrebbe creare un mercato del lavoro sempre più precario senza più garanzie rispetto alla previdenza. Crediamo quindi nell’importanza di scendere in piazza il 24 a fianco dei lavoratori contro la finanziaria e contro la riforma delle pensioni
fonte: http://www.fondazionedivittorio.it 14 Ottobre 2003
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