Dal Distretto alla Rete: un percorso per lo sviluppo dell’economia solidale.
Il 29 novembre a Torino, si terrà la prima Festa dell’Economia Solidale, una giornata di presentazione che segna l’avvio del distretto di economia solidale di Torino.
Perché una fiera, con banchetti e punti informativi, per dare inizio ad un progetto di economia alternativa e non, semplicemente, un convegno o una conferenza?
Innanzi tutto perché la piazza è luogo di incontro aperto a tutti, in cui raccontare le nostre idee ma anche mostrare quello che produciamo, insomma presentare quello in cui crediamo e quello che, quindi, facciamo.
Come distretto vogliamo dare forza ad una nuova economia, in cui le idee e i valori determinano gli strumenti e il modo di operare, in cui i fini non giustificano i mezzi, in cui l’attività economica e di scambio è solo una parte di un processo più grande e più complesso.
E crediamo in un mercato diverso da quello tradizionale, in cui le persone (produttori, lavoratori, consumatori) recuperano un ruolo centrale e vedono riconosciuta la propria dignità rispetto alla prepotenza del denaro. Un’alternativa all’economia capitalista basata sui principi della collaborazione solidale e sulla ricerca di una nuova prassi, di un "vivere bene" della società nel suo complesso.
Per questo è fondamentale la creazione di reti di economia solidale, circuiti in cui fluiscono beni e servizi ma anche conoscenze e informazioni.
Autogestione, cooperazione, partecipazione sono i legami che creano le reti: così le iniziative possono conoscersi e farsi conoscere, aiutare e farsi aiutare, innescare nuovi processi economici e migliorare il contesto sociale ed ecologico in cui operano.
Sostenersi a vicenda permette di trovare sempre più spazi ed energie per soddisfare i propri bisogni e dare forza alle proprie idee.
La rete italiana di economia solidale vuole essere un "laboratorio" di sperimentazione, una risposta ai processi disgregativi della globalizzazione, un modo di produrre ricchezza in condizioni di sostenibilità ambientale e sociale.
Per attivare la rete è fondamentale la nascita dei distretti, reti locali in grado di collegare sul territorio le diverse esperienze presenti. Nel territorio della Provincia di Torino abbiamo deciso di avviare un esperimento pilota di distretto, il D.ES.TO, di cui la Festa del 29 novembre è il primo atto pubblico.
Il distretto si rivolge alle molte realtà già operano nell'economia solidale (cooperative sociali, cooperative di produzione, piccoli produttori biologici, cooperative di servizio etc.), ai gruppi di consumatori, alle associazioni di finanza etica e a tutte le altre associazioni che vogliono favorire lo sviluppo dell’economia solidale sul proprio territorio.
Attraverso il distretto vogliamo privilegiare la produzione locale e i piccoli produttori, e dare valore alle caratteristiche del territorio (conoscenze e saperi tradizionali, peculiarità ambientali e sociali), che sono ricchezze da accrescere e non risorse da sfruttare.
Vogliamo rispettare anche un’equa distribuzione dei proventi sia tra i membri del distretto che fra le diverse aree del sistema economico, tanto al Nord quanto al Sud del Mondo, nell’ottica più generale di un benessere condiviso.
Per quanto riguarda la sostenibilità ecologica, infine, crediamo che sia strategica la chiusura locale dei cicli bio-economici: svolgere le propria attività in modo da ridurre l'impronta ecologica dei beni e servizi offerti permette di non compromettere, nel lungo periodo, gli ecosistemi.
La realizzazione di questi principi presuppone anche la partecipazione attiva e democratica alla gestione dei processi economici, l’impegno a destinare gli utili a scopi sociali e la disponibilità a confrontarsi e a condividere con altri idee e proposte.
Tutti i diversi nodi del distretto, produttori, distributori, consumatori, si impegnano ad operare in mutua collaborazione nell'approvvigionamento di beni e servizi, considerando quali fornitori prioritari gli aderenti locali al distretto, e con il fine di attivare circuiti, sia economici che di fiducia, che hanno il fine di sostenere le realtà partecipanti e di sviluppare le potenzialità del distretto stesso.
Possono partecipare al distretto quei soggetti che svolgono attività economica secondo una di queste categorie: cooperative, cooperative sociali, associazioni, ditte individuali (es. artigiani, commercianti), agricoltori biologici, associazioni o gruppi di consumatori organizzati (es. GAS). Le realtà che aderiscono devono inoltre avere una sede operativa sul territorio della provincia di Torino o nelle sue vicinanze.
In questa fase sperimentale per aderire è sufficiente sottoscrivere la Carta dei principi del Disatretto di Torino, segnalandolo al gruppo di coordinamento.
Infatti per ora un gruppo, su base volontaria, si occupa di coordinare l’attività del distretto; nel futuro questo gruppo dovrà avere una forma stabilita e democratica.
Oltre alle realtà aderenti, si prevede, infine, anche la presenza di realtà "simpatizzanti", soggetti economici che condividono i principi del distretto ma non rientrano nelle categorie previste per l’appartenenza.
Inoltre, crediamo che sia fondamentale diffondere la cultura dell'economia solidale, con un investimento culturale sia tra gli appartenenti alla rete che verso l’esterno. In questo senso la prima necessità è l'azione informativa e formativa e, anche per dare visibilità al distretto, abbiamo scelto di dare vita alla Festa dell’Economia Solidale.
Se siete interessati al nostro progetto, ad aderire al distretto e, eventualmente, a partecipare alla Festa, vi invitiamo a contattarci.
Per informazioni:
- posta elettronica des.to@libero.it , tel. 011-450.12.50 (ore ufficio, AIAB)
Per adesioni:
- posta elettronica cocorico@inrete.it , tel. 011-591879 (ore serali, abitazione Andrea Sarol
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A presto
Luca Graziano