24.10.2003
Caro direttore, ogni tanto - quando mi coglie un po' di malinconia - vado a leggermi 'La Padania', e mi tiro un po' su. A parte gli scherzi: allego a questa mia un articolo del capogruppo della lega nord alla Camera, on.le Alessandro Cé (altrimenti noto anche come 'Cime Tempestose').
Della serie: .... se lo dice lui .....
'Sicuramente l'asse An-Udc, che è l'asse della visibilità e del potere, sta disgregando questa maggioranza». Lo ha sottolineato ai microfoni di Radio radicale il capogruppo della Lega alla Camera Alessandro Cè. «Questi atteggiamenti - ha aggiunto l'esponente del Carroccio - sono irresponsabili, per chi invece dovrebbe tenere un comportamento coerente all'interno della maggioranza, magari dissentendo, fino ad arrivare ad una sintesi condivisa. E' chiaro il segnale che c'è un atteggiamento pregiudiziale teso a creare conflittualità all'interno della maggioranza. Si ripete su questo tema, il conflitto ormai perenne tra Fazio e Tremonti, e si nota sull'immigrazione».
«Auspico assolutamente un chiarimento - conclude Cè - sempre che la volontà non sia quella di spaccare tutto o di ottenere cambiamenti nell'organigramma dei posti all'interno del governo, ma quella di dare delle risposte». Perciò, se anche si dovesse arrivare alla fiducia sul cosiddetto decretone, «prima ci sarà l'elaborazione di un maxi emendamento sul quale tutte le forze politiche possono apportare il proprio contributo e necessariamente devono convergere poi all'unanimità ». Quindi l'esponente del Carroccio tuona: «Non capisco poi cosa voglia dire aprire una fase due del governo quando la fase uno non è ancora terminata. Fini dovrebbe spiegare a cosa si riferisce l'espressione che ha usato: se intende che ora debba prevalere l'asse An-Udc, che si punti al rimpasto, che si metta in discussione il ruolo di Tremonti, allora non ci stiamo». Commenta le parole del vicepremier Gianfranco Fini, il capogruppo del Carroccio alla Camera ha sottolineato come «il programma elettorale della Cdl è tuttora valido».
«Noi - aggiunge - dobbiamo completare il quadro delle riforme avviato in questi due anni. Se invece la fase due vuol dire che la nave, dopo che i rematori si sono scaldati i muscoli, rientri in porto, allora sia chiaro a tutti che la Lega non ci sta».
«Comunque - prosegue Cè - la situazione non è bella perchè è ormai chiaro a tutti che la maggioranza è sempre più divisa in due blocchi con Forza Italia che inevitabilmente deve cercare un punto di equilibrio. Ma così non si può più andare avanti ed è opportuno che il presidente del Consiglio riprenda in mano la sua leadership e la eserciti con vigore per spiegare agli elettori che indietro non si torna».
«Capisco - conclude il presidente del gruppo leghista alla Camera - che Berlusconi abbia molte questioni sub iudice ma un leader deve avere la forza di esercitare il suo ruolo fino in fondo».
da La Padania del 24 ottobre
PS - Prego porre attenzione all'ultimo passaggio di Cé, laddove delicatamente ricorda al signor B. di avere molte questioni sub judice .....
Saluti pantani
Delio Scaglio
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