24.10.2003
Turco-Mussolini, la strana coppia (di fatto) - di Natalia Lombardo da "l'Unità" Una proposta di legge trasversale in tutto e per tutto, quella sul riconoscimento giuridico delle coppie di fatto che è stata depositata ieri in Parlamento. Due le firme: Alessandra Mussolini di An e Livia Turco, Ds. Trasversali saranno i voti che la sosterranno nel dibattito parlamentare, già diviso fra componenti laiche e cattoliche. Si può dire trasversale anche il luogo di nascita della proposta, firmata in diretta dalle due parlamentari nel salottone della «Buona Domenica» di Maurizio Costanzo su Canale5. Anche il testo di legge è stato in parte scritto dai telespettatori, dato che le deputate hanno accolto molti suggerimenti arrivati sul sito www.ilmuro.it. Uno sportello sul sociale che Costanzo ha affidato (con un certo occhio tele-politico), proprio alla coppia (non di fatto) Turco-Mussolini. La televisione, è ormai l’anticamera delle Camere. In questo caso, però, è stata inaugurata un’insolita forma di partecipazione diretta, mentre nelle stesse ore la rivale Rai «Domenica In» censurava le migliaia di e-mail che dicevano «Basta» a Berlusconi e altri nomi del governo. Astuzia di Costanzo?
Martedì la proposta di legge sarà presentata alla stampa. Punta a riconoscere i diritti dei tre milioni di coppie conviventi, prevede la tutela e i diritti dei figli nati in questi nuclei, alla pari di quelli nati da una famiglia tradizionale: l’affido in caso di separazione, il diritto all’uso dell’abitazione, la patria podestà. La legge, di 12 articoli, per Livia Turco «elimina discriminazioni ed è rivolta al mondo cattolico nella difesa dei bambini. Ci siamo basate sull’articolo 2 della Costituzione, che garantisce “i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”».
Ma i settori cattolici più oltranzisti del centrodestra sono partiti all’attacco: il senatore Udc Maurizio Ronconi ci ha messo un attimo a bollare come «suffragetta fuori tempo» Alessandra Mussolini. Lei respinge al mittente: «Per caso serve una commissione parità al Senato? È scandaloso, certi attacchi retrogradi vengono sempre da Palazzo Madama. Ricordo che le suffragette hanno combattuto per il diritto di voto alle donne, tanto di cappello». Per ora sono voci isolate, ma pesanti: il deputato leghista Bricolo paventa «il riconoscimento giuridico delle coppie gay» (dimenticando che alcuni parlamentari di Fi hanno presentato un ddl) e giudica «An allo sbando». Insistono i senatori: Pedrizzi di An tuona un «No alla legge Turco-Mussolini-Costanzo» (dopo la «Turco-Fini» sul voto agli immigrati, come l’ha battezzata D’Alema...). Il forzista Asciutti accusa: «Si svalorizza il matrimonio». Nel centrosinistra la proposta è ben accolta dalla verde Luana Zanella: «Cresce il fronte delle donne». Auspica che arrivi presto in Parlamento Titti De Simone di Rifondazione, ma «sarà un’impresa ardua», prevede, viste le resistenze nel passato. E si augura che tenga conto «dell’estensione dei diritti alle coppie etero e omosessuali». Al momento sul riconoscimento delle coppie di fatto ci sono quattro proposte di legge in Parlamento: una di FI tre dell’opposizione.
Collocate agli antipodi politici, Livia Turco e Alessandra Mussolini trovano il punto d’incontro sui temi etici e sociali. Sulla «laicità» (dice Livia di Alessandra, «sulla droga ci litigo, sui quando si tratta della laicità dello Stato posso lavorare con lei») e sulla «concretezza delle donne» (dice Alessandra di Livia). Da tre settimane, alla partenza di «Buona Domenica», è aperto lo sportello on line. Il prossimo tema sarà l’aiuto ai genitori di disabili nel drammatico interrogativo: «Dopo di noi» cosa sarà di loro?
«Sono sommersa da e-mail, più di centocinquanta, piene di suggerimenti», spiega l’ex ministra diessina. «Non sapevamo se fossero cittadini di destra o di sinistra a scriverci. Questa legge non è un compromesso, fra noi non c’è mai stata alcuna divergenza», aggiunge la parlamentare di An che anche sulla procreazione ha spezzato steccati e tabù (purché non si tocchi la Fiamma...). È arrabbiata con l’«ipocrisia» di parte del suo schieramento «quando in tutti i partiti c’è chi convive. Basta, è ora di infrangere il tabù della società fondata solo sulla famiglia tradizionale, perché il diritto dovere di dare un’educazione comincia quando nasce un bambino. Chi contesta la legge non vuole tutelare i figli di tre milioni di coppie».
Nella pdl anche la convivente ha pari diritti di una «moglie»: «Il sostegno alla maternità e alla paternità è esteso a tutti i tipi di lavori», spiega Turco, un passaggio che «farà a pugni con il decreto Maroni sul lavoro». Perché, continua Alessandra Mussolini, «la convivente che ha lavorato una vita nell’azienda del partner viene liquidata con un grazie? Questo è sfruttamento».
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