Il prossimo anno ci attendono diverse scadenze elettorali e occorre concentrarsi nella costruzione di un programma politico e di governo del centrosinistra, perché non è quella di oggi l’Italia che vogliamo.
Il progetto che desideriamo costruire e proporre deve costituire la base con cui delineare un modello diverso di sviluppo sociale, economico e civile di questo Paese, oggi messo in pericolo dal governo della destra, che tende a cancellare sistematicamente non solo i diritti costituzionali faticosamente conquistati, ma anche ogni garanzia in campo sociale e previdenziale.
L’attuale governo, infatti, mette pericolosamente in conflitto le generazioni, lede il diritto all’istruzione e alle pari opportunità , erode l’assistenza sanitaria, mortifica il pluralismo dell’informazione, spacciando per riforme lo smantellamento dei principi sanciti dalla Cosituzione, che tenta di svuotare progressivamente del suo contenuto più prezioso.
Communitas 2002 è da tempo impegnata a favorire un pocesso di confronto attivo e propositivo che trovi nel dialogo tra le istituzioni, i partiti politici (modelli unici di garanzia della partecipazione democratica rappresentativa), le associazioni, la società civile e le rappresentanze sociali la sua primaria modalità operativa per la costituzione di un programma condiviso.
E’ sempre più nostro convincimento che sia giunto il momento per passare dalla protesta alla proposta: la stagione delle grandi mobilitazioni deve andare avanti perché prosegue incessante l’azione dell’attuale governo verso pericolosi livelli di degrado economico, sociale e civile, ma nel contempo è tempo di iniziare un percorso di integrazione che porti i Movimenti verso una partecipazione attiva sia alla formulazione del programma che alla designazione dei candidati.
Communitas 2002 è da sempre sostenitrice dell’unità tra le forze e i vari soggetti politici per un’alternativa condivisa, che tenda a far riprendere al Paese il cammino dello sviluppo civile e politico in seno alla Comunità Europea, cammino che con tanta fatica, ma con indiscussi successi, il centrosinistra aveva intrapreso sulla strada dell’Euro.
In riferimento al dibattito sull’istituzione delle elezioni primarie, da tempo apertosi nell’ambito del centrosinistra, e che ultimamente sembrava rivestire una positiva e condivisa concretezza, oggi siamo allarmati dai tentennamenti, ma rimaniamo convinti che questo nuovo modo di coinvolgimento attivo e diretto dell’elettorato sia un valore aggiunto irrinunciabile nell’importante e impegnativa scelta delle candidature.
Siamo altresì disponibili a valutare i criteri con cui rendere attuativa la proposta e permettere una reale ed effettiva partecipazione diffusa e consapevole da parte della cittadinanza.
Un primo passo potrebbe essere compiuto in questa direzione, soprattutto in vista degli ormai prossimi appuntamenti elettorali, nel proporre momenti di confronto unitario tra tutti i componenti del Nuovo Ulivo per superare le difficoltà che possono insorgere e per fissare quantomeno i criteri di eleggibilità in base alla non candidabilità di soggetti condannati o imputati per reati gravi.
E’ necessario, altresì, da subito iniziare un percorso di raccordo e di reciproca interazione tra gli eletti del centrosinistra, gli esponenti dei partiti istituzionali, i rappresentanti dell’associazionismo, della Rete dei Cittadini per l’Ulivo, dei Movimenti, delle Rappresentanze Sociali, proponendo la costituzione di coordinamenti territoriali eletti e rappresentativi tra cui designare un coordinatore o portavoce, che potrebbe avvicendarsi secondo il criterio della rotazione.
Queste sono le proposte su cui riteniamo di impegnarci come Associazione, offrendo la nostra disponibilità ad iniziare da subito l’itinerario che deve portare la parte più sana della Società a ritornare a essere forza di governo per una nuova stagione di crescita del nostro Paese.
Milano, 26 Ottobre 2003
Alessandro Rizzo
Communitas 2002