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Si alla proposta Prodi per una lista unitaria alle Europee
5.11.2003

Di seguito il testo di un documento sottoscritto da una trentina di donne del centrosinistra, parlamentari, europarlamentari, amministratrici

"Noi vogliamo che la proposta di Romano Prodi di andare alle elezioni europee con una lista unica si realizzi. Condividiamo l’auspicio che l’Ulivo si dia un programma comune per l’Europa, gettando così le basi di quella contaminazione tra diversi riformismi che non a caso è la caratteristica di tutte le forze politiche europee e che in Italia è condizione sia per vincere sia per governare.

Perciò lavoriamo perché ci si incammini con successo su questa strada, si sconfiggano furbizie, istinti conservatori e si apra a tutti gli effetti una nuova fase costituente che affronti nodi programmatici decisivi: dal ruolo dell’Europa nella globalizzazione, ai rapporti Usa-Europa, al futuro del modello sociale europeo, alle sinergie tra diritti e sviluppo economico, tra competitivit à, giustizia sociale, libertà. Una fase costituente capace di rinnovare le famiglie politiche europee e di radicare l’Ulivo nel Parlamento europeo. Perché questo accada sono necessarie alcune scelte.

La prima riguarda la costruzione della lista: vogliamo che sia un processo aperto, trasparente, democratico, capace di suscitare partecipazione e coinvolgimento, come peraltro indicato anche dalla rete dei cittadini per l’Ulivo le cui proposte (primarie, albo delle elettrici e degli elettori) condividiamo.

La seconda scelta sta nell’affermare che, anche laddove non maturasse la modifica della legge elettorale per le europee, che comunque auspichiamo, il centrosinistra assumerà almeno il principio dell’ incompatibilità tra i mandati, a tutti i livelli, senza il quale in Europa inviamo il messaggio di una grave sottovalutazione dell’impegno europeo dell’Italia.

La fase costituente nella quale ci sentiamo impegnate contempla un vivo e deliberante confronto programmatico, che vada oltre gli attuali partiti e i loro gruppi dirigenti. In alcune forze politiche è aperto un dibattito importante, al quale molte di noi partecipano in prima persona. Lungi da noi la s ottovalutazione del peso e dell’esito di quella discussione. Noi, però, ci assumiamo la responsabilità di creare le condizioni perché il confronto si allarghi e non si limiti ai partiti (magari solo tre). Il tempo di un confronto che coinvolga soggetti politici, movimenti, elettrici ed elettori dell’Ulivo c’è. Come c’è, ci deve essere lo spazio per vedere poi chi ci sta, senza drammatizzare i diss ensi ma individuando, se mai, forme di collaborazione tra elette/i collocate/i diversamente. Perciò non ci piacciono né comprendiamo esclusioni o autoesclusioni a priori.

Se fatta così, la lista e la sua costruzione saranno un chiaro, esplicito passo verso quel soggetto che finora è mancato e che è invece utile non solo a battere Berlusconi e a governare, ricostruire il Paese. E sarà un processo volto a consolidare quel bipolarismo italiano sempre incerto che per noi rappresenta un punto di non ritorno e che invece sentiamo minacciato dalle tentazioni neoproporzionaliste che emergono a fronte dell’incapacità a governare del centrodestra.

In questo quadro, la valorizzazione delle donne rappresenta non una gentile concessione, ma una scelta decisiva: la presenza o l’assenza di donne non solo nella lista, ma anche nel processo politico e programmatico che porterà alla sua composizione, è una buona misura per giudicare il tasso di innovazione della proposta e la sua sin tonia con una società sempre meno paziente nei confronti dei vecchi riti della politica. Infatti, quando le regole sono chiare sono tante le donne che vincono; quando, invece, prevale la pratica della cooptazione, dei tavoli, della trattativa tra stati maggiori, le donne spariscono o perdono autonomia.

La proposta di Prodi ha aperto la fase costituente. L’impegno a farla vivere riguarda tu tte, tutti, a partire da quella "risorsa di governabilità" costituita dai sindache, sindaci, presidenti di regione e di provincia dell’Ulivo. E, anche, a partire da noi.

Roma 5 Novembre 2003

Firmatarie (in ordine alfabetico)

sen. Acciarini Maria Chiara, on. Amici Sesa, on. Bimbi Franca, on. Bindi Rosy, on. Bolognesi Marida, on. Capitelli Piera, Carloni Anna Maria (assessore comune di Castellamare di Stabia, sen. De Simone Alberta, on. Di Serio D'Antona Olga, on. Finocchiaro Anna, on. Ghilardotti Fiorella (europarlamentare), on. Grignaffini Giovanna, Lorenzetti Maria Rita (Presidente Regione Umbria ), Mafai Miriam, sen. Magistrelli Marina, on. Magnolfi Beatrice, on. Manzini Paola, on. Mariani Paola, on. Mariani Raffaella, on. Melandri Giovanna, on. Montecchi Elena, on. Motta Carmen, Napoletano Pasqualina (europarlamentare), on. Ottone Rossella, on. Pennacchi Laura, on. Pollastrini Barbara, on. Rocchi Carla, sen. Soliani Albertina, Vincenzi Marta (Assessore comune di Genova).

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I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
11.5.2003 17:31
Posso affermare di essere d'accordo e se fosse possibile indicare sotto anche il mio nome:GIORGIO BOSI COORD.cool11 LA MARGHERITA DI MANTOVA
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