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Le ultimissime dall'Uisp...
6.11.2003

Le ultimissime dall' UISP......
1. FINANZIARIA 2004: K.O. DEL GOVERNO ALLO SPORT. UISP: IGNORATO LO SPORT SOCIALE, AL TAPPETO LA FUNZIONE PUBBLICA DELLO SPORT

Il 29 ottobre l'ufficio stampa Uisp ha diffuso il seguente comunicato:
"Come sul ring: in 24 ore il governo infligge un colpo da k.o. allo sport.
Un uno-due micidiale assestato dal ministro Tremonti e dai suoi colleghi di governo ai danni del mondo sportivo: prima azzera ogni stanziamento a favore dello sport sociale, poi affonda un colpo micidiale al ventre del Coni – troppa accondiscendenza evidentemente non paga - cancellando 52 milioni di Euro di minimo garantito per le scommesse sportive. Risorse che, peraltro, il Coni aveva già inserito nei suoi bilanci di gestione in quanto riferiti al triennio 2000-2003. In questo modo viene colpito lo sport nel suo complesso.
Per chi nutrisse ancora dubbi o coltivasse illusioni mal riposte, la verità è amara: il governo da una parte è pronto a soccorrere le società di calcio professionistiche abituate a vivere alla grande, al di sopra delle proprie possibilità (vedi decreto spalmadebiti). Dall’altra non si preoccupa minimamente del diritto dei cittadini alla pratica sportiva: colpisce la capacità di spesa delle Regioni e degli Enti locali e si disinteressa dell’associazionismo dello sport per tutti e della funzione sociale che svolge (vedi Finanziaria 2004). Non pago, decide anche di colpire duramente l’ente pubblico di riferimento.
Per chi, come l’Uisp, ha contrastato i tentativi del governo di smantellare l’autonomia dello sport in nome di una sua privatizzazione (vedi Coni spa), si tratta di denunciare con forza questo ennesimo attentato al diritto allo sport di tutti i cittadini.
Mai un governo della Repubblica si era accanito con tale forza contro lo sport dilettantistico, amatoriale e sociale.
Non solo: perché sono state destinate ad altro scopo le risorse che dovevano costituire il fondo di garanzia sull'impiantistica a favore delle società dilettantistiche previsto nella scorsa Finanziaria?
Non siamo sorpresi e neppure increduli: il governo così prodigo di “condoni” per i ricchi non lo è altrettanto con le fasce sociali e meno protette. Per quei cittadini per i quali lo sport per tutti è un’occasione di socializzazione a tutte le età, per provare a vincere la solitudine e l’emarginazione, per costruire opportunità di salute e di svago.
E il governo che fa? Li mette tutti al tappeto.
L’Uisp protesta con forza rispetto al metodo usato dal governo e ai contenuti di questa Finanziaria e, facendosi interprete delle esigenze di milioni di cittadini, fa appello alle forze politiche e istituzionali per difendere il diritto allo sport e a questo scopo è attiva in tutte le sedi e impegna l’associazione a tutti i livelli territoriali".

2. FINANZIARIA 2004: GIUDIZIO NEGATIVO DA TUTTO IL TERZO SETTORE

Giudizio negativo del terzo settore sulla Finanziaria 2004 che il governo si appresta a far votare. Tra le cose più gravi che vengono segnalate da più parti c’è il pesantissimo taglio alla finanza locale che si tradurrà inevitabilmente in una forte contrazione della spesa sociale. Il Consiglio nazionale del Forum del terzo settore ha votato all’unanimità un documento in cui conferma il giudizio "radicalmente negativo" sulla Finanziaria che era già stato espresso in fase preliminare. "La Finanziaria varata - si legge nel testo - contraddice sostanzialmente le assicurazioni ricevute dal governo. E’ una manovra di bilancio che introduce, sia sul piano dello sviluppo economico sia su quello delle politiche sociali e della cooperazione internazionale, disposizioni che giudichiamo sbagliate" "Non c’è innovazione in questa manovra, c’è un pacchetto di politiche arretrate che rischia di dare un colpo allo stato sociale, ai diritti di cittadinanza, alle politiche ambientali e alle politiche per lo sviluppo e di azzerare la cooperazione internazionale". Il terzo settore è una risorsa per lo sviluppo e il Forum intende sostenere in tutte le sedi un’azione propositiva ed una mobilitazione volta a difendere i diritti dei cittadini e a cambiare la Finanziaria nell’interesse del Paese.

3. GRANDI INIZIATIVE UISP 2004: RILANCIARE SUL TERRENO DEI DIRITTI, DELLA NUOVA EUROPA, DELLA SOLIDARIETA’

Il 2004, Anno europeo dell’educazione attraverso lo sport e anno olimpico con i Giochi di Atene, si annuncia particolarmente ricco di spunti e opportunità. Anche in campo extrasportivo, l’allargamento dei paesi membri della Comunità Europea offre ulteriori elementi. Lo slogan scelto dall’Uisp per il nuovo anno "Un nuovo sport in un’Europa più solidale" cerca di lanciare queste piste di lavoro nella programmazione del lavoro della nostra associazione, a più livelli. Le grandi iniziative Uisp, affermatesi in questi anni come vettore di comunicazione e di impegno sociale per l’associazione e per il movimento sportpertutti in tema di diritti, di pace, di difesa dell’ambiente e di stili di vita attivi, rappresentano un’ulteriore opportunità per meglio definire l’azione dell’Uisp, soprattutto nei confronti dell’opinione pubblica. Da Vivicittà a Bicincittà – per citare quelle storiche - sino alle grandi iniziative più recenti meritano un’analisi e una riflessione da parte dell’associazione che sappia andare più in profondità, senza fermarsi agli aspetti organizzativi, pur importanti per la riuscita degli eventi a tutti i livelli. A questo scopo il 3 novembre a Roma si terranno la Conferenza dei presidenti regionali Uisp (nella mattinata) e la Direzione nazionale (nel pomeriggio) allo scopo di discutere sulla programmazione degli eventi 2004 e di definire il relativo programma di lavoro.

4. DONNE E SPORT: IL DIBATTITO E’ APERTO. ANZI, RIAPERTO. Interviste a S.Cavalchi, M.Vendramin

Donne e sport: il dibattito è aperto. Anzi, non si è mai chiuso. Il caso sollevato da Nicoletta Carlitti che domenica scorsa ha provato a scendere in campo in una partita di calcio "maschile", ma è stata bloccata dalla Federazione, ha avuto il merito di riproporlo, perentoriamente, all’attezione di tutti. I problemi sono quelli di sempre: l’accesso delle donne al mondo sportivo, la presenza femminile nella dirigenza sportiva, regole e consuetudini "maschiliste" che permeano l’intero universo sportivo. L’Uisp, che nel 1986 lanciò "La Carta dei diritti delle donne nello sport" vuole cercare di allargare il confronto su questi temi. Nei prossimi giorni lanceremo un Forum sul nostro sito www.uisp.it. Nel frattempo stiamo raccogliendo alcuni commenti e punti di vista tra le donne dell’Uisp, alcuni dei quali già pubblicati sulle news del nostro sito (I.Di Grumo, L.Lamberti, C.Rutka, M. Risaliti) e altri che trovate riassunti di seguito.
"Il caso di Nicoletta Carlitti ha fatto scalpore perché lo hanno riportato i media – dice Silvana Cavalchi, presidente Uisp Emilia Romagna – ma non è questo il vero problema dello sport femminile. Non vedo nessuna ragione per cui una ragazza non possa praticare sport a livello amatoriale insieme a dei compagni maschi. E’ evidente che c’è una diversità fisica tra uomini e donne, ma questa non deve essere intesa in senso discriminatorio, piuttosto come una consapevole presa di coscienza di differenze che è giusto che ci siano. Ma le questioni veramente importanti che vanno affrontate sono altre. Innanzitutto, la mancanza assoluta di attenzione e di investimenti nel calcio femminile di tipo professionista. Forse sta qui la vera discriminazione, nel non dare a tutti, uomini o donne che siano, le stesse possibilità di accesso al mondo dello sport."
"Se ci sono delle regole vanno rispettate comunque.- dice Marisa Vendramin presidente dell’Uisp Padova- Nel momento in cui quella ragazza ha accettato di partecipare al campionato doveva conoscere i regolamenti o almeno i suoi dirigenti avrebbero dovuto informarla. A mio parere c’è bisogno di studiare un modo di giocare, un tipo di regolamento che includa in una stessa competizione uomini e donne. Se questo progetto però potrebbe essere attuato in gare di minore rilevanza ed è già attivo nella pallavolo Uisp, non so quanto sia fattibile all’interno della Federazione Calcio che ha una gerarchia ed un sistema di regole molto rigide. Il mio augurio? Di riuscire a cambiare le cose in Federazione".

5. LA CONTRORIFORMA DELLO SPORT ITALIANO: ANCHE IL CONSIGLIO REGIONALE UISP LOMBARDIA BOCCIA LA PROPOSTA PESCANTE DI RIFORMA DEL CONI. Intervista a G.Ferrarini

"La proposta di modifica del Decreto Melandri, organicamente e lucidamente perseguita nei palazzi del potere – si legge nel documento approvato dal Consiglio regionale Uisp Lombardia - disegna un sistema sportivo CONIcentrico: dopo questo provvedimento sarà proprio (e solo) il Comitato Olimpico ad avere "l’esclusiva", diventando l’unica sede di tutto lo sport sulla base di principi e regole che si rifanno all’ordinamento sportivo internazionale (del CIO e delle Federazioni). Una scelta che annulla nei fatti qualunque diverso modello di sviluppo dell’esperienza sportiva". "Il nostro obiettivo – spiega Gianpaolo Ferrarini, presidente Uisp Lombardia – è quello di richiamare l’istituzione regionale a proprie responsabilità senza abdicare a favore del Coni. Vogliamo fare in modo che il Consiglio regionale si attivi attraverso un ordine del giorno o una mozione per modificare la proposta Pescante, almeno in quei passaggi nei quali si fa riferimento al meccanismo dei Registri e dei riconoscimenti che, di fatto, essendo competenza Coni, svuoterebbero il ruolo della Regione. Abbiamo sottoposto questo nostro documento ad alcuni consiglieri della Regione Lombardia di vario orientamento. Ritengo che questa modalità potrebbe vedere protagonisti anche altri Comitati Uisp in altre Regioni e avviare un’azione di pressione politica che sinora, a mio giudizio, non è stata abbastanza incisiva da parte dell'Uisp". Prosegue il documento:"Il Regolamento di attuazione - previsto dalla Finanziaria - appesantisce le già discutibili scelte fatte proprio nella legge Finanziaria 2003, dove l’articolo 90, oltre ad alcune agevolazioni fiscali (per altro scarsamente significative per le esigenze dello sport di base) introduce la possibilità di costituire "società sportive di capitali" senza fini di lucro (?), con le stesse agevolazioni delle associazioni sportive "non profit". Viene anche stabilita l’istituzione di un albo delle società (di capitali) e associazioni sportive dilettantistiche tenuto e disciplinato dal Coni (anche per le associazioni affiliate agli Enti di promozione). Un obbligo, quello dell’iscrizione al registro del Coni, impropriamente definito necessario "…per accedere a contributi pubblici di qualsiasi natura". Quindi, grazie ad un atto interno del CONI Nazionale, si introduce il riconoscimento degli Enti di promozione su base regionale. Vale a dire che questo articolo 90 ha l’effetto talmente dirompente da cancellare qualunque ruolo delle Regioni, nonostante la potestà legislativa sull’ordinamento sportivo sia assegnata (art. 117 della Costituzione) alle Amministrazioni Pubbliche Regionali.Ma il Regolamento si spinge ben oltre, aggiungendo la clausola dell’approvazione degli statuti delle associazioni da parte del Coni (assolutamente non previsto dalla legge)". "La Uisp Lombardia – conclude il documento - è contraria, nel merito e nel metodo, sulle modalità con cui sta avvenendo questa strisciante trasformazione di tutta l’organizzazione del sistema sportivo Italiano, che riguarda decine di milioni di praticanti e centinaia di migliaia di dirigenti volontari. Per questi motivi chiediamo che la Regione e gli enti locali della Lombardia siano e rimangano i principali interlocutori del diritto alla pratica sportiva dei cittadini. Di tutti i cittadini, nessuno escluso!"

fonte: www.uisp.it

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