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Attentato Nassyria: le posizioni di Fassino e Rutelli |
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12.11.2003
Attentato a Nassiriyah: 14 vittime tra i militari italiani
Questa mattina un veicolo kamikaze ha colpito la base italiana dei Carabinieri del Msu (Multinational Specialized Unit) a Nassiriyah, provocando 22 vittime, 11 Carabinieri, 3 soldati dell’esercito e 8 civili iracheni.
Un veicolo imbottito di esplosivo ha varcato l'ingresso della base intorno alle 10 e 40 ora locale (le 8 e 40 in Italia). Non appena passato il cancello, il kamikaze ha azionato la carica ed e' scoppiato l'inferno.
La deflagrazione ha fatto crollare quasi interamente una delle due palazzine che un tempo ospitavano la camera di Commercio e dove ora erano stati alloggiati i militari italiani. E' divampato un incendio nel deposito delle munizioni e le fiamme si sono estese anche ai veicoli parcheggiati nel cortile della base.
Quasi tre ore dopo l'attentato, si scavava ancora tra le macerie dell'edificio alla ricerca di un disperso. Diversi militari sono rimasti feriti. La dinamica dell’attentato è quella nota ormai a tutti, ma è la prima volta che l’esercito italiano è obiettivo di un attacco kamikaze.
Sono circa quattrocento i carabinieri impegnati in Iraq nell'ambito della missione 'Antica Babilonia'. Il contingente italiano e' composto da circa 3mila uomini, di diversi corpi, che operano nel settore dell'Iraq meridionale sotto la responsabilita' della Gran Bretagna. L'Esercito ha contribuito alla missione con 1.850 soldati, quasi due terzi del totale. La Marina ha 500 uomini, i Carabinieri 400 e l'Aeronautica duecento. L'Arma ha messo a disposizione uomini della polizia militare e una unita' Multinational Specialised Unit (Msu), al comando del colonnello Georg Di Pauli.
I compiti della missione italiana, sono: creazione e mantenimento di un ambiente sicuro; concorso all'ordine pubblico e polizia militare; supporto alle attivita' di sminamento; rilevazioni biologiche e chimiche; assistenza sanitaria; gestione aeroportuale; sopporto all'attivita' dell'Autorita' civile americana; ripristino delle infrastrutture pubbliche essenziali.
Piero Fassino a nome dei DS esprime ''Dolore per l'atroce attentato che ha colpito i Carabinieri italiani e solidarietà alle loro famiglie e all'Arma dei Carabinieri. Un fatto gravissimo che conferma la natura barbara del terrorismo, per la cui azione omicida non ci può essere alcuna indulgenza e giustificazione''.
''Appare ancora più urgente -conclude il segretario della Quercia- una accelerazione della transizione politica che metta l'Iraq nelle mani degli iracheni nelle forme committenti indicate dalla risoluzione 1511 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite''.
RUTELLI: OGGI E’ IL MOMENTO DEL DOLORE. STRINGIAMOCI INTORNO ALL'ARMA DEI CARABINIERI
“Oggi e’ il giorno del dolore, dobbiamo stringerci intorno all’Arma dei carabinieri”. E’ quanto ha affermato il leader della Margherita Francesco Rutelli aggiungendo che sono da rivedere i “tempi e modi per la missione in Iraq”.
“Non e’ questo - ha osservato Rutelli - il momento per una lettura critica della guerra e del dopoguerra, anche se sara’ necessario nei prossimi giorni sottoporre gli indirizzi, la natura e gli obiettivi della presenza italiana in Iraq ad una revisione attenta che deve mirare a non lasciare campo libero ai terroristi mentre si accelera la transizione indispensabile verso il comando da parte delle Nazioni Unite e il ritorno ad una sovranita’ irachena”. “Oggi pero’ - ha sottolineato Rutelli - non e’ il giorno per discutere, e’ giorno per stringerci intorno ai carabinieri, alle Forze Armate, a chi li comanda, e soprattutto alle loro famiglie”. Rutelli, inoltre, ha reso noto di aver telefonato stamattina al comandante generale dei carabinieri Bellini per esprimere le sue condoglianze all'Arma.
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