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Le lettere della settimana a welfare italia news
16.11.2003

L'Ulivo e Bertinotti di Franco Milasi
Fino a quando Bertinorti si comporterà da ideologo e non da politico per la sinistra possibile di questi tempi e cioè moderata e con i piedi per terra egli sarà un antagonista da tenere a distanza quanto se non più di Berlusconi.Non possiamo mai dimenticarci che il danno più grave alla sinistra l'ha fatto Bertinotti facendo cadere Prodi e facendo perdere le elezioni poitiche seguenti alla coalizione di centrosinistra consegnando le nostre sorti a questo governo che con le sue politiche fino al 2006 ci lascerà un Italia col sedere per terra.E mentre loro si saranno ben rimpinguati con le casse ed il patrimonio dell Stato svenduto,noi solita sinistra bue saremo richiamati a strigere la cinghia ed a fare ulteriori sacrifici per il bene sommo di risanare le casse della patria.Ammesso che vinceremo.
Che politico è Bertinotti se non ha capito quali conseguenze avrebbero avuto le sue scelte?Non ho mai da allora sentito un mea culpa e mai l'ho visto andare a Canossa,anzi,narciso,lo vedo gigioneggiare e pavoneggiarsi nei vari talk show di regime che fanno a gara ad averlo ed egli a concedersi.
Continuo a ritenere che ,avendo buttato anche il bambino insieme all'acqua sporca,abbia fatto più guasti lui alla sinistra di chiunqe altro e si è accreditato come il maggiore fautore dell'attuale governo.
Quando smettrà di volere oggi e subito una sinistra che attualmente non è sostenibile (anche noi la vorremmo,ma in prospettiva) avrà reso un buon servizio a noi ed alla nazione.Ma visto il personaggio,non credo ciò avverrà,anche se noi non smetteremo mai di sperarlo.
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Rimettiamo al balcone la Bandiera della Pace di Luigi Lacquaniti

Vi inoltro l'ultima newsletter di PACE DA TUTTI I BALCONI. Contiene fra l'altro il COMUNICATO STAMPA "RIMETTIAMO AL BALCONE LA BANDIERA ARCOBALENO!!" del Coordinamento Campagna "Pace da tutti i Balconi!" e della Rete di Lilliput per un’economia di giustizia.
Veniamo invitati, alla luce della situazione irachena e internazionale, di giorno in giorno sempre più critica, a riprendere con vigore la Campagna delle bandiere arcobaleno.
Se le abbiamo tolte, riappendiamo le bandiere di pace sui balconi, nei luoghi di lavoro, nelle Botteghe Equo e solidali, nei Municipi, nelle Scuole e in qualsiasi altro luogo riteniamo di <>.
Se non le abbiamo tolte dai nostri balconi, acquistiamole e regaliamole (sono ancora ben esposte e in vendita presso il Cerchio di Desenzano e presso le altre Botteghe del Mondo di Castiglione, Castelgoffredo, Mazzano, ecc.).
Aggiungo che mai la storia in modo tanto rapido e inconfutabile ha dimostrato la validità delle ragioni di quanti solo pochi mesi fa (poche settimane fa), manifestarono contro la guerra.
Luigi Lacquaniti
(referente sempre temporaneo del Nodo Morenico della Rete di Lilliput)
* il messaggio è stato trasmesso da Silvia Colasanti
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I motivi per i quali Italia dei Valori viene esclusa dalla lista unitaria di Antonio Di Pietro

Cari amici,
pongo una questione di metodo che vorrei si esaminasse nelle discussioni che la Margherita e i DS affrontano nelle riunioni di questi giorni in merito alla lista unica per le Europee.
Dicono (nei giornali perché a me non lo dicono nemmeno) che l'Italia dei Valori deve restare fuori dal progetto perché non sarebbe un partito riformista e perché la lista unica è riservata ai partiti dell'Ulivo e non a forze politiche esterne.
Entrambe le affermazioni sono ambigue, fuorvianti e servono solo per nascondere la reale ragione per cui ci escludono: non vogliono confrontarsi sui seguenti temi che noi vogliamo porre sul tappeto del programma:
1. l'incompatibilità delle candidature per le persone condannate definitivamente per reati gravi;
2. il divieto dei doppi incarichi (parlamentari italiani ed europei, amministratori locali e parlamentari);
3. la necessità di un'unica tornata elettorale (amministrative, europee, referendum) per risparmiare denaro pubblico, per disturbare meno i cittadini e per permettere a tutti di partecipare);
4. l'impegno diretto delle forze politiche nel sostenere le ragioni del referendum contro il lodo Schifani per cui l'Italia dei Valori ha raccolto le firme;
Domando ai signori segretari del centrosinistra: sono queste ragioni per dire che noi non siamo un partito riformista? Ed allora che vuol dire essere riformisti? Forse chiudere un occhio o tutti e due sulla questione morale? Oppure adattare le elezioni ai propri bisogni e non a quelli della collettività? Far spendere più soldi all'erario quando se ne possono spendere meno? Anche noi dell'Italia dei Valori ci riconosciamo come voi appieno nel "documento Prodi". Addirittura io e Rutelli militiamo al Parlamento Europeo nello stesso eurogruppo, l'ELDR. Perché allora due pesi e due misure?
E che vuol dire l'affermazione secondo cui la "lista unica" resta chiusa a noi perché non siamo dell'Ulivo? Prima che non lo eravamo ci avete rimproverato per non esserlo e adesso che vogliamo starci ci dite che non possiamo. Anche il Partito Repubblicano Europeo prima non era dell'Ulivo (tanto è vero che si è presentato da solo alle passate elezioni politiche). Eppure il PRE è stato inserito nella "lista unica" e l'Italia dei Valori no. Perché anche in questo caso due pesi e due misure?
La verità è una e una sola: l'Italia dei Valori è una forza politica di cui vorreste volentieri farne a meno perché scuote le vostre coscienze, perché non volete affrontare alla radice la questione morale che essa rilancia, perché volete nascondere la testa sotto la sabbia per non vedere. Sapendo, però, di avere bisogno di noi per vincere le elezioni volete tenerci ibernati per utilizzarci solo al momento delle elezioni e solo per fare cassetta elettorale. A questo gioco al massacro non ci stiamo. Per una questione di dignità personale e di rispetto verso quegli elettori che ci hanno dato la loro fiducia che speriamo si rendano conto dell'inganno e ne traggano le conseguenze.
On. Antonio Di Pietro
Presidente Italia dei Valori
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Comitato per la Costituente del nuovo Ulivo.

Cari amici,
con il manifesto di Prodi e gli appelli di Occhetto, che abbiamo firmato, e di Opposizione Civile, riprende il dibattito sulla lista unitaria per le europee, aperta alla società civile e sulla Costituente del nuovo Ulivo.
Insieme ai firmatari del documento Occhetto abbiamo deciso di chiamarci:”Comitato per la Costituente del nuovo Ulivo” e di estendere l’iniziativa nelle regioni e nelle città. I promotori si riuniranno nei prossimi giorni per nominare un gruppo di lavoro che segua, anche sul piano organizzativo, le iniziative. A questo punto, facendo una verifica dei nomi dei firmatari vi invitiamo a formare i “Comitati per la Costituente del nuovo Ulivo”, facendo firmare a un gruppo di persone conosciute o l’appello di Opposizione Civile o una sintesi dei due appelli e di promuovere un dibattito anche attraverso l’organizzazione di iniziative pubbliche. Vi preghiamo di farci conoscere le iniziative che farete.
Paolo Sylos Labini, Enzo Marzo, Elio Veltri per Opposizione Civile
*sul nostro sito trovi i documenti di Occhetto, donne di centro sinistra, Prodi
* siti: www.opposizionecivile.it ; www.democrazialegalita.it
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"FINI PROIBISCE, LA MAFIA ESULTA" di Cuccu44

Cari lettori, la riforma Fini sulla droga è stata approvata dal Consiglio dei Ministri. Ora toccherà al Parlamento decidere definitivamente su tale progetto. Ritengo la proposta del leader di AN decisamente negativa ed inutile. Il proibizionismo non serve a nulla. Le cifre parlano chiaro. I morti pure. Non serve proibire l'uso di stupefacenti per eliminare il problema. Bisogna invece capire una volta per tutte, che l'uso di droghe, pesanti e leggere, va liberalizzato definitivamente per "eliminare" i guadagni della mafia e di tutta la criminalità che si nasconde dietro il suo utilizzo ed il suo commercio. Drogarsi è male e questo è assodato, ma chi vuole “provare” tale sensazione per disperazione o per curiosità, non si fa certo intimidire dalla paura del carcere. La droga è reperibile in molti modi. Il proibizionismo fino ad oggi ha arrecato solo danni e nulla più. Ben vengano i centri di accoglienza per tossico-dipendenti, ma non è con la repressione a tutti i costi che si potrà estirpare definitivamente il problema droga. Il proibizionismo è figlio di un’idea di lotta alla droga oramai fallimentare e poco utile. Si cominci a vendere la droga in farmacia, sotto controllo medico. Nel frattempo vorrei chiedere all'onorevole Fini come pensa di mettere in pratica la legge, verso le centinaia di "spinellomani" che regolarmente occupano le curve degli stadi. Forse prima dovrà costruire nuove carceri. Infine vorrei ricordare che nel 1993 ci fu un referendum che eliminava il concetto di dose media giornaliera, concetto che ora verrà ripristinato dal progetto del governo. Questo gesto “esprime con chiarezza” la poca sensibilità democratica dell’esecutivo! Si elimina di colpo una decisione popolare! Questa legge è una vergogna a cui non bisogna assistere immobili. Il governo reprime, la mafia ringrazia!
Cuccu44,sempre in prima linea!!!
n.b.: Cuccu44 è Walter Lanaro - Genova
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16 BARE PER LA RAGION DI STATO di Cuccu44


Cari lettori, sono 16 i morti ammazzati tra carabinieri soldati e civili italiani, nell'attentato di oggi in Irak. Quando l’ho saputo mi sono venute le lacrime agli occhi. Il pensiero di quei poveri ragazzi mandati a morire in terra straniera mi ha fatto rabbrividire. Senza dimenticare il profondo dolore dei familiari, madri e padri senza più un figlio. Oggi dev'essere il giorno del silenzio e del lutto, ma anche il momento della riflessione. I nostri militari non sono morti per fatalità, ma perché catapultati in una situazione nata da una guerra inutile che sta portando solo danni. 16 morti ammazzati, senza dimenticare i deceduti iracheni, che cadono come sassi sulla coscienza "incivile" del Presidente Bush! Il Parlamento Italiano ha fatto bene a fermarsi per un minuto di silenzio, ma ora proclami il ritorno a casa di tutti i nostri militari. Giovani mandati a morire senza un perché! La politica, quella sporca che ha voluto questa guerra o quella che esternamente l'ha appoggiata, conosceva a priori i rischi per i militari in missione. Stanno morendo più militari nel dopo conflitto che in guerra. Ciampi parli al paese e poi subito dopo Berlusconi chieda scusa alla nazione. Ora piangere è facile, ma la verità è sempre la stessa: la ragion di stato prevale sulla logica e sul convivere civile. Dovremo vedere altri morti? Spero di no, ma è difficile non pensarlo. I nostri soldati sono morti per difendere una guerra di conquista nata per motivi economici e nulla più. Che cosa dirà Ciampi a Bush nella sua visita di Stato? Continuerà a calarsi i "pantaloni" o finalmente urlerà la rabbia di tutta la nazione italiana contro la nuova sfida imperialista voluta dal Presidente Statunitense nel mondo? Al di la di tante parole e riflessioni oggi l'Italia piange commossa i suoi figli perduti, ricordati oggi dalle bandiere a mezz'asta, ma domani già dimenticati in nome della ragion di stato!
Cuccu44,sempre in prima linea!!!
n.b.: Cuccu44 è Walter Lanaro - Genova

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la redazione ringrazia

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