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dalle notizie alle bugie...di Carlo Mazzucchelli
16.11.2003

DALLE NOTIZIE ALLE BUGIE
"il ruolo e l'evoluzione dell'informazione :l'Italia è un caso particolare o solo la punta dell'iceberg?"di Carlo Mazzucchelli

In una delle favole più famose di Gianni Rodari, ‘Gelsomino nel paese dei bugiardi’, si racconta del pirata Giacomone che, stanco di solcare i mari, decide di prendere possesso di un paese in terraferma, di cambiare il proprio nome in re Giacomone Primo e di nominare i suoi uomini ammiragli, capitani, capi dei pompieri, invece che semplici pirati. Preso il controllo del paese ed emanata una legge che obbligava tutti a chiamarlo Sua Maestà, re Giacomone per evitare che a qualcuno saltasse in testa di dire la verità sul suo conto, ordinò ai suoi ministri di riformare il vocabolario. E fu così che ‘pirata’ prese il nome e il significato di ‘gentiluomo’ e che la bugia diventò obbligatoria per legge. Chi si ostinava a dire la verità veniva considerato pazzo e mandato in manicomio, un manicomio pieno di prigionieri che verranno però liberati da Gelsomino al grido di: “E’ contrario ai regolamenti, ma d’altra parte i regolamenti sono contrari a noi. Dunque andiamocene.” La rivolta scoppierà a causa del gatto Zoppino che riprende a miagolare, invece di abbaiare come prevedeva la legge che rendeva obbligatoria la bugia.

Questa favola dimenticata di Rodari ( oggi va di moda Harry Potter !) è una interessante metafora della situazione italiana attuale, una situazione caratterizzata da un re Giacomone che ha nella Bugia la sua arma migliore e nel controllo dell’informazione lo strumento più adeguato ad impedire che la bugia venga non solo raccontata, ma anche svelata e resa palese come menzogna.

L’abuso che viene fatto della bugia nel capovolgere le posizioni dell’avversario, nello smentire affermazioni rilasciate davanti ad una telecamera, nel riscrivere interi periodi di storia, nell’interpretare in modo fazioso sondaggi ma anche parametri economici che non si prestano all’interpretazione, etc. è un chiaro segno di come la situazione italiana sia sempre più simile al paese dei bugiardi di Gelsomino. Un paese in cui l’informazione televisisa nella sua totalità e in quasi tutta la totalità anche l’informazione cartacea sono concentrate nelle mani di un unico proprietario che proprio per questo è in grado di controllare tutti rendendo la libertà di opinione possibile solo in linea teorica. Per assurdo quindi anche la libertà di essere bugiardi è in qualche modo limitata dall’impossibilità di comunicare questa bugia liberamente attraverso strumenti di comunicazione che non siano direttamente o indirettamente controllati dalla stessa persona.

La bugia naturalmente non è appannaggio di una sola parte. Tutti in politica a loro modo fanno uso della bugia e per dirla con Saramago "Le menzogne sono tante, nessuna la verità". La differenza sostanziale è che mentre ieri ‘Le bugie avevano le gambe corte e il naso lungo” (Collodi), oggi non è possibile neppure affermare che le gambe sono corte ed il naso lungo. Oggi infatti la situazione richiama il personaggio di Humpty Dumpty in Alice nel paese delle meraviglie quando dichiara:
“ Quando io uso una parola questa significa esattamente quello che decido io….né più né meno”. E se qualcuno come Alice osa manifestare un dubbio la risposta è “ Bisogna vedere chi è che comanda… è tutto qua”. ( esempio ripreso dal libro di Maria Bettetini).

In prossimità della discussione della legge Gasparri al Senato, il Parlamentino di Milano riprende il tema della libertà d’informazione e della democrazia nei mezzi di comunicazione di massa proponendo una riflessione pubblica sulla bugia ed il suo uso nell’informazione.

Il tema della bugia è interessante non solo perché in Italia siamo oggi in presenza del prototipo per eccellenza del Grande Bugiardo ( un milione di posti di lavoro, pensione da un milione di lire, etc.) ma perché la bugia è un tema a doppio taglio che tocca i partiti della maggioranza così come quelli dell’opposizione, i giornalisti della carta stampata e quelli della radio e della televisione, la classe politica così come la società civile. In fondo se i politici mentono è anche perché le bugie sono richieste dagli stessi elettori che al politico chiedono di mentire per permettere loro di sognare così come al giornalista viene chiesto di addolcire la realtà quando è troppo brutta e di optare per la cronaca rosa che invece di suscitare riflessione critica permettono di dormire sonni tranquilli.

Su questo tema il Parlamentino invita tutti Lunedi 17 alle ore 21 alla Casa della Cultura di via Borgogna 2 a Milano. Sarà per tutti un’occasione per ascoltare Amadori, Barbacetto e Scaramucci ma soprattutto di partecipare ad un dibattito su un tema che ci permettrà di confrontare i grandi bugiardi della storia, da Ulisse, a Pinocchio, con il Grande Bugiardo che come dice Tabucchi ha ormai occupato l’Italia.
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il Parlamentino - collegamento lombardo di movimenti e cittadini vi invita all'incontro

... dalle Notizie alle Bugie ...

Il ruolo e l'evoluzione dell'informazione

Italia: caso particolare o solo punta di un iceberg?

Lunedì 17 novembre, ore 21
Casa della Cultura, via Borgogna 3
MILANO

L’informazione svolge un ruolo essenziale in democrazia.
Nel corso del tempo si è, però, trasformata da strumento “di servizio” dei cittadini, a strumento di manipolazione dell’opinione pubblica.
Solo ciò che appare esiste, ma ciò che viene trasmesso è solo una realtà costruita ad arte.
Il controllo dei mezzi d’informazione da parte della politica segna, poi, un passaggio cruciale rispetto alla effettiva libertà dei media.
E’ possibile dotarsi degli anticorpi che ci aiutino a capire i diversi livelli di lettura di una notizia?

Discutiamone insieme con:
Alessandro Amadori, psicologo
Gianni Barbacetto, giornalista
Piero Scaramucci, giornalista

www.laretedeimovimenti.it ; info@la retedeimovimenti.it

Welfare Italia
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Il punto >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
11.18.2003 14:17
Complimenti per la riuscita e l'avvincente realizzazione dell'icontro di ieri sera.
Davvero ben fatta e interessante soprattutto per quanto ha detto e poi dibattuto il Prof. Amadori.
PENNAdOCA
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