16.11.2003
Recessione, il “Prisma” chiede al Consiglio Regionale del Veneto l’esenzione Irap per le Onlus. Oggi alle 14,30 incontro con la I Commissione Consiliare.
VICENZA, 13 novembre 2003. Audizione a Venezia presso la I Commissione del Consiglio Regionale del Veneto oggi alle 14,30 per i rappresentanti del Consorzio delle cooperative sociali vicentine “Prisma”. Ieri la stessa delegazione era stata ricervuta a Palazzo Ferro Fini dai capigruppo del Consiglio Regionale. La richieste avanzata ai consiglieri dal “Prisma” è quella di valutare, nella legge tributaria regionale che andrà in discussione il 19 novembre, la possibilità di applicare l’esenzione dall’Irap – Imposta Regionale sulle Attività Produttive – per le Onlus, o in subordine alle sole cooperative sociali, o perlomeno a quelle di tipo “B”.
L’attuale fase di recessione economica sta infatti mettendo in grande difficoltà le cooperative sociali di tipo “B”, che svolgono attività produttive finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Nel vicentino alcune hanno avviato la procedura per la Cassa Integrazione già qualche mese fa, altre sono in procinto di farlo adesso: la crisi sta assumendo una rilevanza tale da mettere seriamente in dubbio le prospettive future di tutte queste realtà .
In Veneto i dati sulla cooperazione sociale fanno emergere un quadro composto da 499 cooperative sociali: 319 di tipo “A”, 180 di tipo “B”. Nel vicentino il consorzio “Prisma” ne riunisce una cinquantina, 20 delle quali di tipo “B”. Queste ultime nel 2002 hanno realizzato 326 inserimenti lavorativi e registrato un fatturato complessivo di 12,783 milioni di euro, 6 milioni dei quali provenienti da subforniture, che costituiscono il 47 per cento del fatturato e il 70 per cento degli inserimenti lavorativi. Un dato particolarmente significativo, perché l’incidenza della subfornitura va ad condizionare pesantemente il calcolo dell’imposta, che ogni anno si aggira sui 15-20 mila euro per cooperativa. L’esenzione permetterebbe così di salvare i delicati equilibri di bilancio, condizionati anche anche dagli effetti della globalizzazione, a causa dei bassi prezzi imposti da mercato, determinati dal crescere del ricatto del trasferimento all’estero delle commesse di lavoro.
“Altre regioni – spiega Franco Balzi del Prisma - già da tempo attuano alcuni interventi incisivi sull’Irap. In Lombardia, Puglia e Sicilia vige l’esenzione per tutte le cooperative sociali, mentre il Friuli Venezia Giulia la prevede solo per quelle di tipo “B”. Sono complessivamente una decina le Regioni che applicano una qualche forma di riduzione di questa imposta”.
Secondo stime del Consorzio l’esenzione a tutte le cooperative di tipo “B” venete comporterebbe per la Regione un mancato introito di circa 3 milioni di euro. “Una prospettiva di crisi del settore della cooperazione sociale – sottolinea Balzi - rappresenta un danno sociale ed economico per tutta la collettività . Rendere esenti le Onlus, o almeno le cooperative sociali, dall’Irap significa permettere loro di continuare ad esistere e a svolgere la loro funzione sociale, quella di garantire alle persone svantaggiate un posto di lavoro. Una persona svantaggiata senza impiego rappresenta per la collettività un rischio aggiuntivo, soprattutto se per un certo periodo si era riusciti ad offrirle una risposta lavorativa di qualità . Senza contare che è poco lungimirante un atteggiamento che non affronta il nodo della dimensione economica di questo comparto. Non si tratta quindi solo di valutazioni di tipo etico e valoriale”.
Ieri mattina i capigruppo dei partiti di maggioranza e opposizione presenti in Consiglio Regionale (erano presenti Margherita, Ds, Forza Italia, Lega, Rifondazione Comunista, Ccd e gruppo misto) avevano già espresso un primo parere favorevole alla proposta, impegnandosi a portarla all’ordine del giorno dei lavori. Oggi si attende la risposta della I Commissione Consiliare, competente per la legge tributaria.
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