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La finanziaria del Governo taglia la Sanità
16.11.2003

La Finanziaria taglia la sanità...Anali si e proposte dei Democratici di Sinistra della Lombardia

IL FINANZIAMENTO

L’Accordo Governo/Regioni dell’8 agosto 2001 ha definito il livello di finanziamento della spesa sanitaria per il 2001 e per il successivo triennio 2002-2003-2004:

- 71.271 milioni di euro per il 2001

- 75.597 milioni di euro per il 2002, con un incremento del 6% rispetto al 2001

- 78.564 milioni di euro per il 2003, con un incremento del 3.9% rispetto al 2002

- 81.275 milioni di euro per il 2004, con un incremento del 3,45% rispetto al 2003.

I DISAVANZI

Il disavanzo prodottosi per il 2001 è stato pari a 4 miliardi di euro, certificato dal Tavolo Tecnico Ministeri Economia e Sanità/Regioni.

Il disavanzo prodottosi nel 2002 ammonta a 3,8 miliardi di euro, come dichiarato nella Relazione Generale sulla situazione economica del Paese presentata al Parlamento ad aprile 2003.

Per il 2003, per il quale si è definito l’incremento del fondo più basso degli ultimi anni, il disavanzo non potrà che confermarsi ad un livello sovrapponibile a quelli degli anni precedenti. Naturalmente senza considerare gli oneri per i rinnovi contrattuali del personale dipendente, che si scaricheranno sul 2004.

Complessivamente i disavanzi al 31/12/2003 sono quindi stimabili in 11-12 miliardi di euro.

Per il 2004 si prospetta una situazione disastrosa poiché si sommeranno ai disavanzi ormai consolidati i nuovi oneri contrattuali,. valutabili in oltre 4 miliardi di euro (0,720 per arretrati 2002, 1,660 per arretrati 2003 e 1,660 per gli emolumenti di competenza del 2004)

 

LA SOTTOSTIMA DEL FINANZIAMENTO

Il Tavolo di monitoraggio e verifica sui Livelli Essenziali di Assistenza, espressamente previsto dall’ Accordo 8 agosto 2001 e insediato con lo scopo di verificare la effettiva congruità fra prestazioni da garantire e risorse finanziarie messe a disposizione dal Servizio Sanitario Nazionale, a luglio scorso ha concluso i lavori di rilevazione dei costi regionali, evidenziando una sottostima del livello di finanziamento rispetto alle prestazioni da garantire di 3,9 miliardi di euro, a partire dal 2001.

A tale proposito, a far tempo dal 2003, il mancato finanziamento dell’assistenza prestata agli immigrati regolarizzati dalla legge Bossi-Fini (che corrispondono ad oltre 700.000 persone) per un onere quantificabile in 950 milioni di euro.

Complessivamente la sottostima di finanziamento alla quale le regioni si trovano annualmente di fronte è di circa 5 miliardi di euro.

La situazione è resa ancora più grave dall’impossibilità, per le Regioni, di disporre della leva fiscale per fronteggiare le responsabilità in tema di erogazione dei livelli essenziali di assistenza.

AI PROBLEMI POSTI DALLA SOTTOSTIMA DEL FONDO SI AGGIUNGONO I PROBLEMI DI CASSA

Infatti il Governo non ha trasferito per cassa le maggiori risorse necessarie a copertura del livello di finanziamento oggetto dell’ Accordo 8 agosto 2001, subordinando tali trasferimenti ad una serie infinita di verifiche su questioni finanziarie ed organizzative. L’entità dei crediti vantati dalle regioni nei confronti del governo centrale per la copertura della spesa sanitarie ad oggi ammonta a 15 miliardi di euro (oltre 7 per il 2002 e 8 per i primi dieci mesi del 2003).

PROBLEMI DI LIQUIDITA’

A tutt’oggi quindi fra disservizi e mancati trasferimenti le sofferenze complessive del sistema sanitario ammontano a circa 26-27 miliardi di euro.

GLI INVESTIMENTI

Sul versante degli investimenti le risorse oggi inserite in Finanziaria per il 2004 servono semplicemente a coprire le sole autorizzazioni concesse e i cantieri già avviati, bloccando quindi ogni altro cantiere seppure già previsto da accordi e delibere CIPE.

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DOTTORE MI FA MALE, QUI A DESTRA:

Il Servizio Sanitario Nazionale sta morendo e le politiche sociali stanno scomparendo

 

La destra al governo provoca la morte lenta della sanità pubblica.

Infatti, la contro riforma sanitaria è ormai in atto; passa attraverso lo strangolamento finanziario del Servizio Sanitario Nazionale e di tutte le regioni italiane. La sta attuando senza pudore il Ministro Tremonti.

Tra sottostima e mancati trasferimenti alla sanità pubblica mancano 27 miliardi di euro. In questo modo il governo Berlusconi taglia i servizi e le prestazioni sanitarie; offende le professionalità sanitarie e mediche; costringe ad imporre ticket sui medicinali ed alcune prestazioni; mette a rischio nuovi posti di lavoro; costringe i cittadini a pagare di tasca propria. Nell’ultimo anno i cittadini italiani hanno già speso 30 milioni di euro direttamente. Con la prossima Finanziaria del governo Berlusconi i cittadini italiani saranno spinti a contrarre assicurazioni private per far fronte ai problemi di malattia.

Le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie vengono lasciate sole nell’abbandono. Nemmeno la morte di circa 7000 anziani a causa del caldo killer ha indotto il governo Berlusconi a mettere nella Finanziaria risorse adeguate per la non autosufficienza. Infatti, è in atto il tentativo di affossare la legge che istituisce il Fondo per finanziare servizi domiciliari e residenziali per le persone non autosufficienti, legge voluta dai DS, dall’Ulivo e dai Sindacati.

I bambini e le bambine avranno meno asili nido e le loro famiglie non avranno aiuti e sostegni per la loro crescita. Infatti, i comuni riceveranno meno risorse (1.800 milioni di euro rispetto al 2003 e meno 300 milioni di euro nel fondo per le politiche sociali) per promuovere i servizi sociali e gli aiuti alle famiglie. Aumenta il costo della vita, aumentano i prezzi per tutti i beni primari, molte famiglie diventano più povere, ma, il governo Berlusconi, nell’illusione di far dimenticare questi tagli propone un bonus-bimbo di 1000 euro, a partire dal secondo figlio, a prescindere dal reddito, previsto solo per un anno. E così, una famiglia benestante, avrà lo stesso assegno di un’operaia o di una lavoratrice precaria. Ciò che è ancora più grave è che questo bonus è pagato sottraendo risorse che erano state stanziate per aumentare l’indennità di disoccupazione.

Le persone disabili si vedono private dei lori diritti fondamentali attraverso il taglio di 700 insegnanti di sostegno, la non applicazione della legge sull’inserimento lavorativo, la mancata destinazione di risorse adeguate per i servizi dedicati alle persone con disabilità intellettiva e per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

LE NOSTRE PROPOSTE:

1. adeguare il Fondo Sanitario Nazionale per garantire i livelli essenziali di assistenza;

2. sbloccare le risorse per gli investimenti in sanità, servizi e prestazioni, soprattutto per i distretti territoriali a decorrere dal 2004;

3. attuare una efficace politica del farmaco soprattutto investendo nei farmici innovativi e nella ricerca;

4. stanziare adeguate risorse per il rinnovo contrattuale della dirigenza medica e sanitaria;

5. eliminare il blocco delle piante organiche anche per tutto il personale sanitario non medico;

6. istituire attraverso la fiscalità generale il Fondo nazionale per la non autosufficienza;

7. destinare ai cittadini strumenti di informazione chiari e semplici sui farmici concessi dal Servizio Sanitario Nazionale;

8. aumentare l’assegno di maternità per lavoratrici atipiche, precarie e discontinue;

9. investire risorse per aumentare il numero di asili nido e dei servizi socio-educativi per l’infanzia;

10. promuovere i diritti delle persone disabili aumentando il numero di insegnanti di sostegno, promuovendo l’inserimento lavorativo, destinando risorse per l’abbattimento delle barriere architettoniche; incrementare la rete dei servizi domiciliari e di sostegno per le persone con disabilità intellettiva.

 

 

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