20.11.2003
E Raiot censurato si trasferisce in un teatro: domenica spettacolo di protesta. Tante adesioni da tutto il mondo. Girotondi e Movimenti in piazza. Più di 20 città collegate
I cittadini e le cittadine italiane stanno rispondendo in maniera sempre più numerosa all'appello sollecitato dai siti igirotondi.it e centomovimenti.it contro la censura televisiva.
Alle 12 di oggi più di 15.000 persone hanno voluto dire forte il loro No alla Censura. Le mail (l'appello è presente sul sito www.bobi2001.it) arrivano da tutto il mondo: da più di 30 paesi Europei ed extraeuropei, segno che esiste la consapevolezza del grave rischio di estensione all'estero dell'anomalia italiana.
Alla stessa maniera in tutta Italia la mobilitazione è in corso per organizzare manifestazioni con collegamenti in diretta dall'Auditorium di Roma (Sala Santa Cecilia) domenica prossima, 23 novembre per assitere allo spettacolo di satira e di protesta che vedrà , tra gli altri, interventi di Sabina Guzzanti, Marco Travaglio, Paolo Rossi, Curzio Maltese, Dario Fo, Daniele Luttazzi, Beppe Grillo.
In collaborazione con ArcoIris Tv, dalle ore 20.30 partirà la diretta sui canali di Emi.li Tv (Hot Bird 13° Est, Frequenza: 12.673 Mhz, Polarizzazione: verticale, Symbol rate: 27.500 Ms/sec) che rimanderà lo spettacolo sui megaschermi preparati in tantissimi Teatri, Cinema, locali, circoli ARCI e sale pubbliche di più di 20 città (per l'elenco dettagliato vedi sotto *), ma tante altre si stanno aggiungendo, al punto che si pensa che decine di migliaia di persone parteciperanno alla protesta.
Per far fronte alle spese del collegamento satellitare è stata lanciata una sottoscizione popolare aprendo un conto corrente presso la filiale di Padova di Banca Etica con le seguenti coordinate: ABI 05018, CAB 12100, C/C n. 511891, intestato "Arci - Ora basta!".
Ci saranno collegamenti con Radio Popolare (tutto il circuito), Radio Città Futura Roma, Novaradio Firenze.
Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine italiani a partecipare a questa mobilitazione poichè riteniamo che sia un modo efficace per dare solidarietà alla Guzzanti, e una civile testimonianza del nostro NO AD OGNI FORMA DI CENSURA e per la piena libertà di espressione, di parola, di informazione
Gianfranco Mascia
Giovanni Pecora
N.B. Ricordiamo a tutte le città che si stanno organizzando di sollecitare il pubblico delle sale ed i teatri a sostenere le spese locali e, se avanza qualcosa (speriamo proprio di sì...) le spese del satellite.
*Ecco l'elenco provvisorio delle città (invieremo un elenco più aggiornato nelle prossime ore):
Firenze Teatro Puccini
Lastra a Signa Circolo le Cascine
Pontassieve Circolo Arci
Arezzo circolo Aurora di Arezzo, p.zza Sant'Agostino
Bologna Arena del Sole
Reggio Emilia e Parma Circolo arci Fuori Orario di Reggio Emilia
Ravenna Sala Forum Circoscrizione seconda
Marina di Ravenna Santana-V.le delle Nazioni
Milano Camera del Lavoro o Teatro Carcano o Cinema Anteo
Varese Sala riunioni della Piramide - Piazza de Salvo
Trieste Teatro "Milela"
Napoli Galleria Toledo
Torino
Teatro L'ESPACE associazione culturale A.I.C.S. Via Mantova, 38
C.M. CLUB " " Via Baltimora,31
IL CAPITELLO " " Via Paris, 7
MEDITERRANEO RIMBA " " Via Oristano, 3/c
Circolo PARELLA " " Via Niccolini, 22
SPORTFORMA " " C.so P.Oddone, 92/bis
IL PUNTO " " Pinerolo - Via Pellico,38
CONTRO CAMPO Ass. culturale sportiva Arci Uisp Via Petrella,40
Finale Ligure Hotel Florenz via Brunenghi 124
Ancona Circolo ARCI - Via Ascoli Piceno 153
Pescara Teatro Santandrea
Palermo Teatro 'Don Orione' di via don Orione
Marsala Teatro Impero
In più si stanno attivando (si aspetta conferma sul luogo):
Velletri, Reggio Calabria, Genova, Lecce
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Come era immaginabile, la sospensione di Raiot equivale alla chiusura. Domenica prossima le «Armi di distrazione di massa» di Sabina Guzzanti non andrà in onda. «Protesterò finché campo e sono determinata ad andare fino in fondo. Questo è un precedente gravissimo per la libertà d’espressione, in futuro». Anzi, aggiunge l’attrice in una conferenza stampa al «Piccolo Jovinelli»: «È un’occasione splendida per dimostrare che non c\'è libertà d\' informazione, siamo in un regime, urge fare qualcosa». Per prima cosa, lo spettacolo si sposta a teatro. Chiusi gli schermi della Rai, per domenica si prevede un evento-denuncia tutto satirico in un teatro romano ancora da trovare, purché sia abbastanza capiente da accogliere un grande pubblico che li ha inondati di e-mail: insieme a Sabina ci sarà il fratello Corrado, ha già detto di sì Paolo Rossi, Beppe Grillo interverrà in collegamento video dal teatro in cui sta svolgendo il suo spettacolo, lo stesso faranno Luttazzi e Dario Fo. Ieri anche 150 deputati del centrosinistra hanno firmato un appello contro la chiusura di «Raiot».
La Rai ha scelto la strada peggiore: passare al vaglio della censura preventiva tutte e cinque le puntate insieme, allontanandole così dall’attualità . Lo spiega il produttore della StudioUno, Valerio Terenzio: «Questa mattina ho riparlato con il direttore di RaiTre, Paolo Ruffini, che ha consultato la direzione generale e l\' ufficio legale, e ha affermato che la delibera è molto chiara e che quella è la decisione della Rai», ossia la valutazione «complessiva» del programma. La Rai, quindi, «ci ha intimato di registrare le cinque puntate entro il 21 dicembre», per poi passarle al vaglio della censura preventiva. Terenzio scriverà alla tv pubblica, annuncia, chiedendo di andare in onda regolarmente: «Non possiamo realizzare il programma alle condizioni poste dal Cda, perché è un programma legato all’attualità », pur riconoscendo alla Rai il diritto di esercitare il controllo per evitare cause legali: «Invieremo una lettera all\'azienda chiedendo di ottemperare al contratto e di andare in onda domenica. Se non sarà così, valuteremo con i nostri legali l\'ipotesi di un contenzioso con la Rai». Scherza Sabina: «Guesda vigenda ha leso la mia immaggine, ma per la mia disponibilità al dialgo non li guerelo....subbido...». Ma andare in onda due mesi dopo la registrazione «è come se chiedessero ai giornalisti di scrivere il giornale di oggi per pubblicarlo tra un mese. Non credo che lo comprerebbero in molti...».
Sabina Guzzanti è arrabbiata, anche perché la presidente Rai, Lucia Annunziata «mi ha telefonato ieri», mercoledì dopo il Cda, «dicendomi che era stata una vittoria evitare la chiusura, spiritosamente mi ha detto \"ho messo dei paletti...\". Ma i paletti non sono tollerabili. La libertà di espressione deve essere totale. Denunciamo piuttosto i programmi spazzatura che offendono la dignità e l\' intelligenza degli esseri umani». Che sarebbe andata a finire così se l’aspettava, Sabina-samurai alla Kill-bill, e sulla posizione della presidente aggiunge: «Certo non credo che le piaccia il mio programma, e neppure la sua imitazione». Infatti Annunziata l’ha digerita a stento, quella gag. E anche se nel Cda la presidente ha raggiunto la mediazione evitando la chiusura di «Raiot», la delibera ha stabilito quella la valutazione «complessiva». Sapendo quindi che Sabina Guzzanti e la produzione non avrebbero potuto che dire di no. E il direttore generale, Flavio Cattaneo, nella giornata di mercoledì è uscito da quella posizione defilata che aveva tenuto, mettendosi dalla parte dei tre consiglieri che avrebbero chiuso il programma tout court.
E la querela annunciata da Mediaset, o le polemiche con la comunità ebraica o la Chiesa sono giustificazioni «pretestuose, ne avrebbero trovati altri: «la tabella sulla pubblicità di Mediaset è stata presa da \"Repubblica\" e comunque siamo stati coscienziosi e attenti a controllare le fonti». (Mediaset ha querelato il quotidiano per 50milioni di euro, ndr.)
Il Dg Cattaneo ha fatto partire il provvedimento disciplinare per Andrea Salerno, responsabile satira di RaiTre e capostruttura del programma (gli si contesta l’aver partecipato alla conferenza stampa «contro la Rai», domenica) e un richiamo per «omesso controllo» a Paolo Ruffini. Entrambi hanno cinque giorni per rispondere con le loro controdeduzioni. Oltre alle proteste della sinistra, Amnesty International ha incluso l’Italia fra i paesi nel quali la libertà d’espressione è nettamente diminuita.
da www.unita.it
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Prepariamoci alla mobilitazione
GIANFRANCO MASCIA
Il Cda della Rai ha chiesto al Direttore Generale di RaiTre di valutare l\'eventuale sospensione del programma RaiOt di Sabina Guzzanti.
Crediamo che, come nel caso di Santoro, Luttazzi e Biagi, questo sia un grave caso di censura televisiva. Proprio per questo riteniamo sia utile firmare la nostra solidarietà a Sabina Guzzanti con il seguente appello indirizzato a Raitre:
\"Esprimiamo la nostra solidarietà a Sabina Guzzanti per il tentativo di censura che il CDA della Rai sta perpetrando nei suoi confronti.
Non accetteremo questo ennesimo colpo di mano antidemocratico e pertanto la invitiamo a non sospendere la regolare programmazione della trasmissione RaiOt.
Restiamo in attesa di una saggia decisione ma siamo pronti ad una mobilitazione immediata nel caso di una clamorosa censura televisiva\".
Per firmare online www.igirotondi.it
da www.centomovimenti.it
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RaiOt, chiara la volontà di bloccarlo senza appello
di Paolo Serventi Longhi
Il direttore generale Flavio Cattaneo e la maggior parte del Cda Rai vogliono bloccare definitivamente e senza appello il programma di Sabina Guzzanti. Si tratta, come è ora evidente, di un atto di censura preventiva e definitiva contro la libertà di satira. La vicenda della sospensione di \'Raiot\' alla quale si aggiunge oggi l\'incredibile apertura di un procedimento disciplinare nei confronti di Paolo Ruffini e Andrea Salerno, è veramente molto grave. Ormai è chiaro: il direttore generale e la maggior parte del Consiglio d\'amministrazione della Rai vogliono bloccare definitivamente il programma. Ma si tratta di una decisione autonoma della Rai oppure di una indicazione che viene dal Governo? Sarebbe bene chiarirlo. Frattanto, che si tratti di una iniziativa che ha origine fuori dalla Rai oppure di un episodio di autocensura, occorre il massimo della capacità di protesta e di mobilitazione del mondo della comunicazione, della cultura e dello spettacolo. Spero che saranno davvero tanti i cittadini che parteciperanno alle iniziative organizzate nei prossimi giorni per difendere le libertà . A Sabina Guzzanti ed ai curatori del programma va la solidarietà dei giornalisti e l\'impegno a proseguire la battaglia per il pluralismo e la democrazia.
da www.articolo21liberidi.com
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SE LE PAROLACCE DELL\'ISOLA DEI FAMOSI SONO STATE ACCETTATE PER L\'AUDIENCE ANCHE LA SATIRA DELLA GUZZANTI, A VOLTE NON CONDIVISIBILE, DEVE ESSERE PREMIATA
SE MEDIASET QUERELERA\' LA RAI PER RAIOT ADUSBEF, CODACONS E FEDERCONSUMATORI AGIRANNO PER UN MILIONE DI EURO DI DANNI NEL CASO IN CUI LA TRASMISSIONE VENGA SOPPRESSA CON DANNI GRAVISSIMI AL BILANCIO DELLA RAI
SE UN CONDUTTORE SBAGLIA CI SONO VARIE SOLUZIONI CHE LA RAI PUO’ PRENDERE DIVERSE DALLA SOPPRESSIONE DEL PROGRAMMA A DANNO DI TUTTI I TELEUTENTI
Anche i teleutenti vogliono dire la loro sul caso RAIOT e le polemiche, con rischio chiusura, suscitate dal programma di Rai3.
E’ si vero che la trasmissione della Guzzanti può risultare per alcuni eccessiva, a tratti pesante, con una satira non condivisibile, ma è altrettanto vero che in tv passa di peggio, e si arriva fino alle parolacce, spesso pesanti, strillate ad esempio da L’Isola dei famosi. Senza entrare nel merito della vicenda, c’è una spiegazione al tutto: ed è l’audience. Se un programma fa ascolti, nonostante la non condivisibilità dei temi trattati, del linguaggio usato o delle situazioni mostrate, questo programma continua ad andare in onda (e spesso viene promosso in prima serata o conteso da reti rivali) perché porta soldi, pubblicità e successo (vedi Grande Fratello, Isola dei Famosi, ecc.).
Perché quindi al programma della Guzzanti, che comunque è riuscito a registrare ottimi ascolti (oltre il 18% di share) non si applica lo stesso principio? Perché le parolacce, ai fini dell’audience, possono essere accettate, e la satira pesante no?
Se la Rai inoltre ritiene che la Guzzanti abbia commesso degli errori nei suoi sketch, allora può adottare vari provvedimenti, come del resto già ha fatto in passato con altri conduttori, senza arrivare alla misura estrema della soppressione della trasmissione. Perché – si domandano ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI – punire tutti i telespettatori (che pare abbiano gradito la trasmissione) con la cancellazione dal palinsesto? Il programma della Guzzanti, proseguono le 3 associazioni dell’Intesa, porta innegabili benefici, anche economici, alla Rai.
La cancellazione di Raiot, di conseguenza, determinerebbe un danno per il bilancio della rete di stato e, di conseguenza, un danno doppio per i teleutenti: il primo sotto il profilo del gradimento, privando i telespettatori di un programma che piace, il secondo di natura economica, visto che i teleutenti pagano il canone.
Per questi motivi ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI, che chiedono la promozione di Raiot in prima serata, in caso di soppressione della trasmissione, chiederanno alla Rai un milione di euro per i danni sopraindicati provocati agli utenti.
da www.sussidiario.it
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