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2003 anno del disabile dimenticato..
22.11.2003

Gentile Redazione Le invio questa lettera Veda se la ritiene utile
pubblicarle ,grazie
Il 2003 è l'anno Europeo del disabile, secondo me passato un pò nel
dimenticatoio, quando invece ci vorrebbe molta più attenzione, da parte di
tutti i cittadini, dei politici, e da chi ci governa. Prima per la guerra,
poi per le turbolenze elettorali, politiche e giudiziarie poi, hanno
indubbiamente distratto dal tema l'opinione pubblica e commentatori. La
conferenza governativa di Bari è ormai lontana e pare che nessuno ricorda
più i tanti buoni propositi fatti dai ministri presenti. Propositi rimasti
tali. Per questo, pur senza sottovalutare il tanto impegno e di lodevoli
iniziative, in particolare di enti locali e associazioni, che sarebbe un
grande errore non segnalare, finche sia mo in tempo, ritardi, fatti e
misfatti di quest'anno, di evitare che sfugga l'opportunità di migliorare i
servizi e la qualità della vita di oltre due milioni di cittadini disabili.
Sono tanti i motivi di preoccupazione. Nella scuola, ad esempio nel 2003 gli
alunni con disabilita, sono aumentati di circa ottomila unità, ma gli
insegnanti di sostegno, paradossalmente sono diminuiti. Sono state ridotte
poi sia le risorse per il personale di assistenza. Non è fuori luogo qualche
preoccupazione dell'integrazione. Poi c'è il decreto del governo di
centrodestra che proroga immotivatamente a tutto il 2003 per ora , la
possibilità alle imprese di conteggiare nell'aliquota del 7 per cento non
solo i disabili, come prevede la legge, ma orfani e vedovi gia assunti,.
Sembra niente , ma sono circa 50mila posti di lavoro in meno e un
sostanziale blocco sul collocamento obbligatorio.
Per tanti comuni nonostante la loro buona volontà e impegno non va tanto
meglio, perché si sono visti tagliare i fondi per le politiche sociali ,
nella legge finanziaria del governo. Mentre, sul fronte della sanità, il
Ministro della sanità invece di impegnarsi con le regioni e ASL per
rafforzare la prevenzione e promuovere strutture riabilitative più
qualificate, soprattutto al sud, prospetta le assicurazioni sanitarie, senza
domandarsi quale compagnia sia disposta ad assicurare un disabile. E' quanto
meno problematico affrontare, in queste condizioni, le attuali e nuove
situazioni, e per la tutela delle persone disabili adulte che restano o
resteranno prive del sostegno anche delle famiglie, perché i genitori
invecchiano, vengono meno o non ce la fanno più ad assistere i propri figli.
Per non deludere le aspettative e delle famiglie, occorre una svolta ,
positiva. E' necessario al di là, delle appartenenze si, metta mano ad un
lavoro comune. Che si avvii una sessione parlamentare sulla, disabilita
per votare leggi utili, che forse non risolveranno tutto, ma contribuiranno,
mi auguro, a migliorare la vita di persone provate, più che dalla
disabilità, dalle inadempienze e dai ritardi delle istituzioni. Tutti,
insieme associazioni, cittadini, dobbiamo avanzare proposte chiare concrete,
criteri di accertamento dell'invalidità più moderni, la presa in carico del
disabile nei vari passaggi della vita, istituire un fondo per la non
autosufficienza, l'amministratore di sostegno, risorse per abbattere le
barriere architettoniche, più sostegno nella scuola, agevolazioni per sport
e turismo, pensioni più adeguate ed agevolazioni previdenziali per i
lavoratori che assistono figli con gravi disabilità.
Il mio appello, il mio invito, è di aumentate il nostro impegno, lavorare
tutti di più per costruire una società, che sia più attenta ai più deboli,
una società che sappia rispondere ai bisogni dei disabili, degli anziani,
dei malati, creando sul territorio una rete di sevizi per loro.fare tutti
qualcosa di più per costruire una società solidale con più diritti, una
società più civili, più umana, più giusta per tutti i cittadini.
Lena Francesco via provinciale,37- 24060 cenate sopra bergamo

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