29.11.2003
Intervento alla Giornata per la Giustizia indetta dall’ANM – 22 novembre 2003 “La toga” Stamattina, venendo qui, ho deciso di portare la toga, quell’indumento che ciascuno di noi indossa ogni giorno, per sentirmi più forte nel denunciare la mia rabbia e, allo stesso tempo, per manifestare il mio orgoglio. E’ in suo nome che intervengo. “Amo la toga, non per le mercerie dorate che l’adornano né per le larghe maniche che danno solennità al gesto, ma per la sua uniformità stilizzata, che simbolicamente corregge tutte le intemperanze personali e scolorisce le disuguaglianze individuali dell’uomo sotto la divisa della funzione. La toga, uguale per tutti, riduce chi la indossa a difesa del diritto”, così diceva Calamandrei. La porto sulle spalle sentendone tutto il peso. E’ il peso della responsabilità . La porto sulle spalle sapendo quello che rappresenta per coloro che sono al suo cospetto: la risposta dello Stato. La porto sulle spalle vivendo quotidianamente i conflitti sociali e di coscienza, perché solo così diventa umana, solo così è in grado di cogliere la sostanza dei principi costituzionali, solo così trasforma il diritto da pura forma a strumento di tutela e di bilanciamento degli interessi in gioco La porto sulle spalle con il disagio e la vergogna dell’inefficienza perché quando la indosso non posso recriminare contro qualcosa o qualcuno, addebitare colpe, devo solo fare fronte e dare, non so come, credibilità alle istituzioni democratiche che in quel momento rappresento Oggi, invece, la porto perché, senza sbarazzarmi neanche per un attimo dell’enorme fardello che rappresenta, intendo denunciare, finalmente, con tutta la rabbia che porto gelosamente e dolorosamente dentro, il vilipendio, l’oltraggio, l’attacco che è costretta quotidianamente a subire Si intende in questo modo rendere le nostre coscienze di magistrati acquiescenti e rassegnate ? Si intende intorpidire la nostra ricerca critica ed autonoma per trasformarci in burocrati del diritto ? Si intende sgualcire, sporcare, strappare la toga che indossiamo ? Ma davvero qualcuno puo’ pensare che questo è un attacco a noi magistrati ? ai singoli che fanno il loro lavoro ? No, di questo non importa, mi sforzo, mi obbligo e mi illudo forse di pensare che ciascuno di noi ha il coraggio delle proprie scelte, delle proprie decisioni. Questo, quotidiano ed inaccettabile, è un attacco diretto alla nostra democrazia e alla civile convivenza, alla fiducia nell’istituzione che rappresentiamo, ai cittadini che affollano con dolore e speranza le aule di giustizia e che credono, nonostante tutto, che questa toga sia al loro servizio. Qui, a voi tutti, a noi tutti, chiedo più coraggio, più forza, più decisione nell’affrontare lo scontro cui siamo nostro malgrado trascinati affinché questa toga non resti abbandonata e senza voce su questo scranno Paola Di Nicola Magistrato a Latina
La Redazione di welfare italia news ringrazia Communitas 2002 per la segnalazione dell'intervento del magistrato Paola Di Nicola
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