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Venezuela: Interrogazione a risposta immediata di Piero Fassino
4.12.2003

FASSINO, SERENI e SPINI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:

nei prossimi giorni in Venezuela avrà inizio la raccolta di firme autenticate per richiedere, come previsto dalla Costituzione a partire dalla scadenza di metà del mandato presidenziale, la celebrazione di un referendum che sottoponga al giudizio degli elettori la continuazione o meno della permanenza nel proprio incarico del Presidente della Repubblica;

la situazione di tensione politica e sociale che da oltre due anni vive il Venezuela, che ha provocato gravi lacerazioni nella società, rischi per la convivenza democratica e seri problemi di rispetto dei diritti umani e civili e di affermazione dello Stato di diritto, preoccupa fortemente la comunità internazionale ed in particolare quegli organismi – come l’Organizzazione degli Stati Americani, il Centro Carter, il "gruppo dei paesi amici" – che finora si sono maggiormente impegnati per una soluzione pacifica e democratica della crisi;

gli organismi sopra menzionati, nonché le due principali organizzazioni politiche mondiali – l’Internazionale Socialista e l’Internazionale Democristiana – hanno deciso di inviare osservatori non solo per lo svolgimento del referendum, qualora venga raggiunto il numero di due milioni di firme richiesto, bensì anche per le stesse giornate di raccolta delle firme, dal 28 novembre al 2 dicembre 2003, per la delicatezza di questo passaggio cruciale e per i rischi –in parte già denunciati – di manipolazione della volontà dei cittadini che rivendicano il referendum e di minacce verso coloro che si recheranno a firmare;

la comunità di origine italiana residente in Venezuela, composta da oltre due milioni di persone, attive prevalentemente nella piccola e media impresa e nell’artigianato, sta subendo i contraccolpi sociali ed economici della crisi politica del paese, fino ad estremi sempre più frequenti di caduta verticale nella povertà e nell’indigenza;

in particolare si manifesta un forte problema per gli anziani meno abbienti che non riescono a procurarsi i medicinali loro necessari, a causa della difficoltà in cui versa il sistema dell’assistenza sanitaria venezuelano;

la funzione dell’Italia, attraverso la presidenza semestrale della Unione europea, impone al nostro paese, che pur ha mancato di entrare a far parte del "gruppo dei paesi amici", di farsi promotore a livello europeo di una presenza significativa della UE in Venezuela, in questa fase tanto particolare;

la presenza, per la prima volta nella compagine governativa italiana, di uno speciale Ministero "per gli italiani nel mondo" dovrebbe orientare sensibilmente l’azione del nostro governo, in un frangente nel quale servirebbe impegno politico e sensibilità umana verso un paese amico ed una comunità italiana che vive uno dei momenti peggiori della propria esistenza;

se siano a conoscenza delle condizioni di disagio e seria difficoltà in cui versa la comunità di origine italiana in Venezuela ed in particolare la sua componente anziana ed indigente e quali iniziative siano state poste in essere dal governo a tutela dei cittadini venezuelani di origine italiana; in particolare se sia stata predisposta, da parte delle organizzazioni internazionali, una presenza in Venezuela durante le giornate di raccolta delle firme per il referendum, al fine di favorire uno svolgimento regolare e corretto delle operazioni e se siano state intraprese iniziative specifiche, e nel caso quali, per coinvolgere i partner dell’Unione Europea allo scopo di garantire la presenza attiva di osservatori europei sia in questa delicata fase di raccolta firme sia, in caso di svolgimento del referendum, nelle giornate elettorali.

INTERROGAZIONE: 5-02670

PRESENTATORI: Fassino ed altri

RESOCONTO SOMMARIO DEL 3 dicembre 2003 (ALL. BN. 395)

*****

La risposta del sottosegretario agli Esteri Margherita Boniver

L'Italia e l'Unione Europea continuano a seguire con la massima attenzione l'evoluzione della situazione politica in Venezuela: vogliamo infatti evitare l'isolamento di una nazione che mai come in questo momento ha avuto bisogno del sostegno e dell'incoraggiamento dei paesi amici per superare una delle fasi più travagliate della sua storia recente.

La presenza della numerosa ed operosa comunità italiana e di origine italiana in Venezuela rafforza ulteriormente l'attenzione e la partecipazione con cui continuiamo a seguire l'evoluzione della situazione nel paese sudamericano. L'Ambasciata d'Italia in Venezuela e gli Uffici consolari sono in contatto con i rappresentanti istituzionali della nostra comunità e con gli altri principali esponenti della collettività, ai fini di un monitoraggio della situazione politica e economica del Paese e dei suoi riflessi sugli italiani residenti. Particolare attenzione è prestata alle fasce più deboli della popolazione italiana, dal momento che, a seguito della crisi economica del Paese, le sacche di povertà vanno allargandosi. Nel 2003 per l'assistenza finanziaria diretta a favore dei connazionali sono stati stanziati 814.917 Euro: questa cifra copre sia i sussidi concessi a singoli individui, sia i finanziamenti elargiti a enti con fini assistenziali, attivi, fra l'altro, nel settore medico sanitario, tramite assistenza anche a domicilio.

Gli enti e associazioni di assistenza hanno inoltre ricevuto nel 2003 finanziamenti pari a 223.515 Euro, per sostenere la loro incisiva opera assistenziale, con particolare riguardo alla cura degli anziani e alla istruzione delle pratiche pensionistiche. Tra gli enti beneficiari dei nostri contributi, vi sono diverse case di riposo, del cui operato ci si avvale per alleviare le esigenze della popolazione italiana più anziana e meno abbiente. Anche per quanto riguarda il 2004, si assicura che la numerosissima comunità italiana residente in Venezuela continuerà ad essere oggetto di particolare attenzione per ciò che attiene gli interventi nel settore assistenziale.

Nella consapevolezza che dal processo referendario dipende non soltanto il futuro del presidente Chavez, ma il rispetto della democrazia e la stabilità del paese, nei giorni dedicati alla raccolta delle firme la nostra Ambasciata si è mantenuta in diretto contatto con il Consiglio Nazionale Elettorale, incaricato di organizzare e controllare la regolarità dei processi elettorali. La sostanziale regolarità della raccolta delle firme è stata attestata da tutti i cinquantadue osservatori internazionali ufficiali accreditati: l'unico italiano fra loro, il Senatore Luigi Marino ha dichiarato di avere assistito ad un processo sereno e regolare. L'Ambasciata ha altresì svolto una opera informale di osservazione, e ha constatato come tutto si sia svolto in condizioni di normalità. Il suggello sulla correttezza dell'operazione è giunto dal Segretario Generale dell'OSA.

La Presidenza italiana aveva segnalato ai partner dell'Unione europea l'opportunità di contribuire all'osservazione della raccolta delle firme. Tuttavia, in mancanza di un invito delle Autorità venezuelane, non è stato possibile istituire una missione ufficiale da parte dell'Unione europea, che è comunque pronta ad assicurare, qualora provenisse una richiesta in tal senso, l'osservazione degli eventuali referendum o elezioni che si dovessero svolgere in Venezuela.

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