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I 4 della lista unitaria incontrano i movimenti
14.12.2003

ROMA Nuovo vertice a quattro, ma nessun chiarimento sul caso Di Pietro, mentre rimane aperta la possibilità concreta di liste diverse che scendano in campo in nome di Prodi e i Ds chiedono che il professore si spenda in prima persona per far decollare il progetto unitario di cui è promotore.

Ulivo, tante liste uniche tutte con il nome di Prodi

Di chiaro, per il momento, c’è solo il fatto che il "caso Di Pietro" rimane aperto. Anche se giovedì sera Boselli lo dava per chiuso e annunciava il «no» all’ex pm concordato nel vertice Ds, Margherita, Sdi. «Non abbiamo trovato un accordo», ha spiegato ieri sera il leader socialista, alla fine del summit bis con Rutelli, Fassino e Sbarbati. Un incontro fissato da tempo al quale le polemiche sull’ex pm hanno dato il carattere di un chiarimento preliminare.

«Oggi - ha aggiunto Boselli - abbiamo fatto un passo in avanti e abbiamo stabilito che la decisione sull'ingresso dell'Italia dei valori verrà presa all'unanimità da tutti e quattro i partiti promotori. Quello che sembrava deciso è stato rimesso in discussione».

Il «no» dello Sdi all’ex pm è stato ribadito a chiare lettere durante la riunione di ieri.Ma i Ds, i più determinati nel chiedere ai socialisti di superare i «veti», hanno riaperto una porta che sembrava sprangata. Mentre Rutelli - a detta dei rappresentanti delle associazioni che hanno incontrato prima del vertice i leader del quadriciclo - si sarebbe mostrato «vago» e poco attivo nel cercare di superare il «no» dello Sdi all’Italia dei valori. «Di Pietro è uno dei nostri alleati nel centrosinistra - ha commentato davanti ai giornalisti il leader della Margherita - Decideremo insieme al termine delle consultazioni. Capisco l'interesse per Di Pietro, ma è chiaro che non ci sarà solo una lista. Quattro sono già state annunciate, si discute ora se per caso ce ne saranno cinque. Ma possono anche essercene sei».

I Ds non sono dello stesso parere, il loro obiettivo dichiarato è quello di tentare «fino all’ultimo» di «allargare il più possibile» la lista unitaria. I vertici di via Nazionale spiegano di non temere la discesa in campo di altre aggregazioni elettorali, ma, nel contempo, lavorano perché il quadriciclo si apra «ai movimenti», a Di Pietro e ad altri senza preclusioni. Per la Quercia un intervento diretto di Prodi, che ha lanciato nel luglio scorso il progetto unitario, sarebbe indispensabile per superare l’impasse di queste settimane. La delegazione diessina - Fassino, Migliavacca e Chiti - ha sostenuto questa esigenza con Rutelli, Boselli e Sbarbato.

«Permangono tra noi punti di vista diversi sulla composizione della lista unitaria - spiega il segretario della Quercia - Voglio dire con nettezza che non ci sono preclusioni né pregiudizi del centrosinistra verso l'Italia dei Valori, tanto è vero che Di Pietro partecipa ormai da tempo alle riunioni dei segretari dell’alleanza». Le preclusioni, però - come si è visto - permangono sul nodo decisivo della composizione della lista unitaria. E le «chiusure» socialiste danno l’occasione a Di Pietro di mettere in campo l’ipotesi di una lista alternativa insieme alla «costituente per l’Ulivo» di Achille Occhetto e ai «movimenti».

«Io non temo altre liste, ci sono già altri partiti che hanno deciso di correre da soli alle Europee - ribatte Fassino - È una scelta legittima, normale e che consente più opzioni. Se ci saranno altre liste valuteremo. Per ora la lista unitaria comprende i quattro partiti che raccolgono il novanta per cento dei consensi di tutto l'Ulivo.

Ribadisco l'alto grado di apertura e coinvolgimento del processo che abbiamo promosso». Parole che un torrenziale Di Pietro definisce «arroganti». «Chi l'ha detto che loro tre rappresentano da soli il novanta per cento degli elettori dell'Ulivo? - chiede l’ex pm - Visto che le cose stanno in questo modo credo proprio che la lista alternativa ci sarà».

Una lista Italia dei valori-Occhetto-movimenti che compete con la lista unitaria? Non è un mistero che esponenti girotondini, come Flores D’Arcais, teorizzino da tempo questa ipotesi, mentre Moretti si è espresso più volte contro il cosiddetto triciclo Ds,Margherita, Sdi (allargato ai repubblicani europei).

Ma la eventualità di due liste diverse che raccolgano l’appello unitario di Prodi piace poco ai movimenti. O meglio, a quella parte di società civile che ieri ha inviato portavoce a discutere con Ds, Margherita, Sdi e Repubblicani europei sul che fare in vista delle elezioni 2004.

Bonsanti e Sarfatti, di Libertà e Giustizia, e Fogliazza e Scoppola, di Cittadini per l’Ulivo, hanno detto a chiare lettere - in primo luogo a Boselli - che se le «pregiudiziali » dovessero permanere non si spenderebbero né per la lista unitaria, né per quella ipotizzata da Di Pietro. «Da parte nostra c'è disponibilità a far parte di questo progetto se cadono i veti. Altrimenti "arrivederci e grazie" - taglia corto Fogliazza - Il discrimine deve essere il programma ». Stessa posizione anche da parte di Libertà e Giustizia: «per noi è dirimente che non ci siano veti iniziali».

«Bisogna verificare che ci sia una convergenza sul progetto politico - afferma Scoppola - La costituente di Occhetto deve convergere con la lista unitaria, altrimenti sarebbe un danno».

Fassino, Rutelli, Boselli e Sbarbati ieri hanno incontrato anche i dirigenti di Arci, Acli e Legambiente. «Noi non impegniamo le nostre associazioni nella lista - hanno affermato questi ultimi - ma siamo interessati che vengano ascoltate le nostre proposte. Abbiamo chiesto che la convention di febbraio non sia solo celebrativa e conclusiva di un processo. A noi interessano le semplificazioni e se quattro partiti si mettono insieme per noi è positivo».

Ninni Andriolo

da www.unita.it

 

 

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