21.12.2003
bolognaPiù - in viaggio con Sergio Cofferati Racconto da Brasilia Questa settimana la nostra newsletter si arricchisce di un numero speciale dedicato al viaggio di Sergio Cofferati a Brasilia, ospite del Presidente Lula per il convegno su "Strategie di sviluppo e concertazione sociale" tenutosi il 10 e 11 Dicembre. Il racconto è di Federico Di Franco. Bologna è lontana, ma solo geograficamente. In realtà , il tema proposto dal Consiglio di Sviluppo Economico e Sociale del Governo Brasiliano ha tutto a che vedere con chi vuole occuparsi degli altri e farlo nel rispetto reciproco e dell’interesse comune: “Concertazione nazionale, cammini per un nuovo contratto sociale”. Ci sono un po’ tutti, dal vice Presidente della Repubblica Brasiliana José Alencar al Presidente del Consiglio Economico e Sociale Europeo Roger Briesch fino al padrone di casa vero e proprio, il segretario esecutivo del Consiglio Tarso Genro che presiede i lavori. Si parte. Il Ministro dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero ad interim, Marcio Fortes, comincia la sua presentazione, mettendo in evidenza i passi in avanti fatti dal Brasile in questo primo anno di governo Lula. Lo segue a ruota il presidente della Banca Centrale, Henrique Meirelles, che sforna a raffica una serie di informazioni a dir poco fantastiche, mostrando come, negli ultimi 12 mesi, sia riuscito a contenere l´inflazione, diminuire i tassi di interesse reali e nominali, mantenere il tasso di volatilità della moneta inferiore al 5% (evidenziando, orgoglioso, che gli Stati Uniti o il Giappone non sono riusciti a fare lo stesso) e riportare credibilità in un paese che, fino a un anno fa, attraversava una crisi finanziaria preoccupante. Applauso e tocca al Ministro delle Finanze, Antonio Palocci. Medico, ex sindaco di Riberão Preto, città dell’interno paulista dove l´industria della canna da zucchero e dell’agricoltura in generale la fa da padrone, il Ministro comincia a pronunciarsi, con il suo bel sorrisone e tutta la sua buona volontà , sui risultati che il Governo è riuscito ad ottenere. Riduzione delle tasse, misure specifiche per aumentare la distribuzione della ricchezza, controllo dell'inflazione. La parola passa ai consiglieri. Educati, in fila, ognuno ha quattro minuti per dire quello che pensa. Tutte le parti sociali sono rappresentate: sindacati, industria, lavoratori, pensionati e medici. Non si tratta solo di scegliere una politica finanziaria. Il paese ha bisogno di una vera politica economica. La diseguaglianza è a livelli impressionanti, il potere di acquisto diminuisce ogni giorno, il costo del credito al consumatore, se fossimo in un paese normale, lo pronuncerebbero solamente i giudici per mettere in galera gli usurai, la ricchezza è nelle mani del 4 per cento di una popolazione superiore ai 170 milioni di abitanti. Si pranza rapidamente e iniziano di nuovo i lavori. Presentazione del vice Presidente della Repubblica, che dice: “il Brasile si deve svegliare”. Inno nazionale e poi tocca a Sergio Cofferati. Assieme ad Alberto Fernandez, capo di gabinetto del Governo Argentino, a Jacque Dermagne, presidente dell’Associazione Internazionale dei Consigli Economici e Sociali e Istituzioni Simili e del Consiglio Economico e Sociale Francese, dibatte su sviluppo sostenibile e nuovo modello di contratto sociale. Il tema è di quelli importanti. Se a Bologna bisogna mettere d´accordo giovani e pensionati, emigrati e non, imprenditori e lavoratori, qui si tratta di capire dove e come può andare il mondo. Sembrano questioni lontane ma non lo sono. Sergio, come sempre, ascolta. Rimane attento a quello che si dice, non si scompone anche quando non condivide. Poi interviene. “Non può esistere un modello economico che non sia, allo stesso tempo, capace di creare competitività e solidarietà sociale, che non sia basato sull’inclusione e sulla parità di diritti e opportunità per tutti. È necessario il coinvolgimento di tutti per realizzare un patto tra forze economiche, società civile e mondo del lavoro, finalizzato ad una vera coesione. Questo vale per i problemi di una grande nazione, ma anche come metodo e pratica nella vita e nella guida di una città ". "Etimologicamente", ci spiega, "la parola concertazione deriva dalla musica classica. È la capacità di scrivere musica per piano e trasferirla all’orchestra. Dove tutti, guidati da un´idea comune, fanno il loro mestiere".
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