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Perché vincerebbe l’Ulivo in Sardegna
6.01.2004

Un metodo di coagulazione per aspirare alla vittoria

Il documento ideologico/programmatico di Romano Prodi, dopo la sua proposta per una lista unitaria per l'Europa, comprendente le forze e le aggregazioni democratiche, ambientaliste riformatrici e della società civile, deve essere lo stimolo ed il collante per l’ azione comune dei Comitati dei "Cittadini per l’ Ulivo -in Sardegna-" nel più ampio quadro della Rete dei Movimenti e della discussione generale sulla candidatura di Renato Soru portata avanti anche dalle menti aperte degli uomini dei partiti.

Le elezioni europee del 2004, e per noi quelle, cui ci avviciniamo, quasi al galoppo, per il rinnovo dell’ amministrazione regionale, devono costituire l’ occasione per assestare un colpo decisivo , al governo di centro destra, preludio di maggiori affermazioni per le prossime elezioni politiche.

Analogie esistono rispetto alla situazione posteriore al 1994; allora la grande intuizione dell’ Ulivo ci portò alla vittoria del 1996, mentre la caduta di quella spinta, in cui società civile, partiti, movimenti, cittadini singoli si erano fusi per conquistare la vittoria, ci ha condotti alla sconfitta, non importa se di misura, del 2001.

Nel momento attuale la candidatura Soru costituisce, per l’ elettorato sardo, e non solo di centro sinistra, la "quidditas" del nuovo che può, con una volontà unitaria, tesa non al particolare, ma al bene di quest’ Isola, coagulare consenso al di sopra degli schieramenti di partito o fazione, costituendo quel "valore aggiunto" che permise all’ Ulivo la vittoria del 1996 e che, la forte intuizione politica di Romano Prodi ripropone con il suo ultimo documento.

Appare ineluttabile, a questo punto, la costituzione di una "Lista Unitaria" oppure, se più accettato "federativa", che muova i suoi passi proprio dalla concordanza su un programma e potrà poi esprimere, primarie o non primarie, le personalità più adatte per dare quel Consiglio, quella Giunta e quel Presidente che rompano con le innegabili storture dei passati governi regionali e che siano finalmente in grado di dare vita al rilancio di quest’Isola che, fra malgoverno, particolarismi, errori tecnici, strategici e politici, passati e presenti, si trova a languire nell’ economia, nella sottoccupazione e che vede i suoi giovani, nella maggior parte disoccupati, destinati ad essere preda delle devianze sociali, conseguenti alla povertà spirituale, culturale e materiale derivante dallo sfrenato consumismo che costituisce la nuova subcultura dominante succeduta alla crisi delle ideologie che, in negativo, ma soprattutto in positivo, avevano costituito l’ humus dell’ impegno sociale.

Ma esiste, dirompente, anche un’ altra realtà giovanile.

Le nostre Università sfornano una classe intellettuale, preparata e motivata, ma senza futuro.

Decine, se non centinaia, di giovani intellettuali terminano il cursus "honorum" solo per sfociare nel nulla o nella "emigrazione".

Soffrono, quando fortunati a godere di una "borsa comunitaria", di un distacco dall’ Isola e dall’ Italia e, al termine, affrontano un ritorno senza certezze. Al loro inserimento produttivo occorre dare sbocco e certezza perché costituiscono la materia prima di una nuova, ma questa volta vera , rinascita.

Per questo la Rete dei cittadini per l’ Ulivo in Sardegna ha aperto, da tempo, un forum di discussione per compilare un programma da confrontare ed integrare con quello dei Movimenti, dei partiti del nuovo Candidato.

I Cittadini per l’ Ulivo in Sardegna non sono e non devono essere un partito politico, ma costituiscono una parte di quella società civile che si sta muovendo nelle nostre piazze, che ambisce al buon governo,alla razionale gestione della cosa pubblica ed alla redistribuzione del reddito considerandolo la maggiore forza di lotta contro le disparità che sino dalla scuola dell’obbligo creano, ed alimentano, il serbatoio sempre più ampio che costituisce il contenitore di tutte le devianze giovanili.

I Cittadini per l’ Ulivo, credono nel documento e nell’ appello di Romano Prodi e vedono nella candidatura di Renato Soru la possibilità di un Governo della regione Sardegna nato dagli ideali Ulivisti ed attuato da una amministrazione di buon governo.

Vincenzo A. Romano

Cagliari 10 dicembre 2003

arouetvoltaire@katamail.com

 

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