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Lavoro,no alle gabbie salariali,pensioni...dichiarazione Ds
8.01.2004

Lavoro,no alle gabbie salariali,pensioni...le dichiarazioni di Cesare Damiano dei Ds

Lavoro: DS, "No a reintroduzione gabbie salariali. Sarebbe la fine del potere contrattuale dei lavoratori".

"Se il ministro Maroni pensasse di riformare il sistema contrattuale vigente reintroducendo le gabbie salariali, perseguirebbe la strada della frantumazione del potere contrattuale dei lavoratori e l'indebolimento di coloro che oggi sono i più esposti nel mercato del lavoro".

Lo afferma Cesare Damiano, responsabile Lavoro della Segretaria nazionale dei Ds commentando le dichiarazioni del ministro del Welfare rilasciate oggi in una intervista.

"Quando si sostiene - continua Damiano - che il salario deve essere diverso da territorio a territorio non si può ignorare, come finge di fare il ministro (perché se non lo sapesse sarebbe preoccupante) che il sistema contrattuale definito dal protocollo del '93 affida questo compito alla contrattazione aziendale o territoriale, la quale ha l'obiettivo di distribuire la produttività realizzata dai diversi sistemi economici. Infatti, questo già avviene ed è noto il fatto che i salari, anche per effetto della contrattazione decentrata, sono diversi da area ad area.

Più bassi nel mezzogiorno e più alti nel centro-nord della piena occupazione e dei settori produttivi trainanti".

"Il ministro Maroni insiste poi nel ritenere ancora valido il meccanismo che lega i salari all'inflazione programmata, come previsto dal protocollo del '93. Ma allora - aggiunge ancora il responsabile Lavoro dei Ds - dovrebbe essere coerente e invitare il governo a fissare tassi d'inflazione vicini a quella reale. Altrimenti il ministro sceglie di programmare soltanto la perdita del potere d'acquisto delle retribuzioni, quando l'inflazione sale, a differenza di quanto avveniva nella seconda metà degli anni '90.
"Il ministro - conclude Damiano - sembra infine ignorare che si pone una drammatica questione salariale che vede oltre un terzo dei lavoratori italiani con retribuzioni che stanno al disotto dei mille euro".
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LAVORO:DAMIANO(DS);ANGELETTI HA RAGIONE,RIVEDERE ACCORDO '93

''Angeletti ha ragione. Del resto il protocollo del '93 e' scaduto e andra' rivisto''. Il responsabile Lavoro della segreteria nazionale dei Ds Cesare Damiano sposa la tesi del leader della Uil, che ieri aveva parlato della necessita' di rivedere l'accordo del 23 luglio.''Il metodo della concertazione - afferma Damiano - va ripristinato: la politica dei redditi e' valida se li riguarda tutti e se valorizza la contrattazione''. Invece, continua, ''il governo di centrodestra ha nei fatti abbandonato il metodo della concertazione, favorendo l'indebolimento della contrattazione sindacale''. A giudizio dell'esponente Ds due sono state le azioni del governo che hanno determinato questa situazione: in primo luogo la fissazione di tassi d'inflazione programmata ''che sono risultati la meta' di quella rilevata dall'Istat. E questo e' stato fatto quando l'inflazione non scendeva come e' capitato nella seconda meta' degli anni '90, ma bensi' riprendeva a salire. Una scelta che ha significato programmare la perdita del potere d'acquisto di stipendi e salari''. In secondo luogo ''il governo, come imprenditore, ha ritardato il rinnovo dei contratti del settore pubblico, o non li ha affatto rinegoziati. Questo lo si e' visto nel recente caso degli autoferrotranvieri, mentre rimangono aperti i contratti di una parte dei dipendenti pubblici. Il risultato di queste scelte e' un progressivo impoverimento dei redditi dei lavoratori''.
Del resto, aggiunge, ''come Ds abbiamo gia' tempo fa rilevato in un'indagine sul lavoro che cambia come oltre un terzo delle retribuzioni arrivi al massimo fino a 1000 euro netti mensili, con all'interno di questa fascia una forte presenza del lavoro operaio e ulteriori disparita' a scapito di donne e giovani. E' giusto quindi rilevare come in Italia ci sia oggi una nuova questione salariale, ulteriormente ingigantita dall'introduzione di forme di precarizzazione del lavoro volute da questo governo con la recente Legge 30''. Pertanto secondo Damiano ''la situazione va sicuramente affrontata e uno degli strumenti e' quello di riprendere non a spot ma come scelta strategica la via della concertazione e di riaggiornare il protocollo del '93''
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PENSIONI: DS, BERLUSCONI SI ACCANISCE SUI BASSI REDDITI
- ''Un'altra delusione per i pensionati, quelli che, dopo le promesse di Berlusconi, 'sognavano'di portare la pensione al milione di vecchie lire al mese. Adesso, le coppie che cumulano il loro reddito e che superano un importo massimolordi di 11.503 euro all'anno dovranno restituire gli aumenti''. Lo denunciano in una nota Livia Turco e Cesare Damiano, responsabili Welfare e Lavoro della Segretaria nazionale dei Ds. ''La situazione che si e' creata - continuano Turco e Damiano - e' paradossale e fa aumentare le incertezze dei pensionati; ma questa volta e' piu'grave, perche' ci si accanisce contro i pensionati che hanno un basso reddito e che hanno seri problemi di sopravvivenza''.

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