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Latte di Bufala......
10.01.2004

Latte di Bufala

Il crac Parmalat ci lascia nell\'organismo sociale vistose placche postindustriali la cui analisi è necessaria perché va oltre quella giudiziaria, che avrà il suo lungo corso, e non deve limitarsi alla cronaca dei fatti, ma dovrebbe studiare il sistema che ha permesso la generazione dell\'infarto industriale Parmalat. Questi botti economici a effetto Paese, che periodicamente esplodono a livello internazionale (Enron, BCCI, Credit Lyonnais, WESTLB) propongono alcuni punti di riflessione.

a) Politica. Il ridicolo dell\'autorità e del potere basato sulla forza economica e del consenso bipolare eterodiretto, sulle pratiche del potere arbitrario con la conseguente decadenza etica e della responsabilità individuale e collettiva. Quanti sono coloro che hanno contribuito, hanno consentito questa bufala: contingente o di sistema? Non si tratta di magliari, ma di magliari quotati in Borsa, e non è la prima volta! Non mi pare riconducibile ad un ristretto ambito locale, semmai, come era l\'azienda Parmalat, di dimensioni internazionali. E\' il sistema di potere che ha mostrato il fianco, è una guerra tra titani decadenti, infetti. E\' una lotta tra categorie di potere in declino e le nuove che vengono alla luce. Le coperture, le compiacenze, le collusioni, l\'interesse personale o di parte che consentono ai pirati di far razzia e impoveriscono il Paese costituiscono la minaccia di civiltà: il problema non è il pirata, ma il sistema che li genera e consente la pirateria, poi, periodicamente si autoproclama paladino e difensore dei diritti, mettendo alla gogna chi è rimasto senza coperture per sgarri o cambi di bandiera. E\' il vampirismo della finzione democratica degli Stati, la polis è di fatto l\'oligopolis, che si riproduce in tutte le declinazioni: nelle finzioni finanziarie, industriali, del lavoro, di consumo, elettorali...Dalla finzione, alla simulazione, al simulacro, alla falsificazione. Sono le croste (i resti) della politica ideologica? L\'autodeterminazione democratica (obiettivo di una compiuta democrazia), passa attraverso l\'autoepurazione, l\'autoespulsione dal sistema degli elementi degenerativi. Gli esseri viventi sono custodi di un equilibrio ecosistemico messo spesso in disassetto dalla prepotenza e dall\'entropia di sistemi degenerati. Eschilo: \"dalla salute della mente proviene la felicità\". Nell\'epoca della transizione i tracolli sono terremoti improvvisi e spesso coinvolgono ampi territori e i poteri forti che li occupano. E così è avvenuto anche per il potere oligarchico di Parma, cosiddetta isola felice. Restaurazione o cambiamento? Se il sistema non cambia sarà restaurazione. Facce nuove (forse?) per sistemi vecchi! Quante risorse, oltre a quelle economiche, il sistema politico e i poteri dominanti hanno dirottato verso imprese non strategiche, negandole invece a chi sosteneva l\'innovazione, unitamente alla emarginazione e alla derisione! E così hanno sottratto alla collettività ciò che gli era dovuto in termini di potenzialità evolutiva e di sviluppo. Della decadenza competitiva del Paese, il sistema politico e amministrativo hanno grandi responsabilità.

b) Burocrazia. L\'obsolescenza e l\'inadeguatezza del sistema burocratico di controllo è sconvolgente. E\' l\'autoriproduzione di se stessa. Parlare di sovrastrutture e costi eccessivi rispetto agli obiettivi è scontato. La maggior parte dei bilanci sono falsi o falsificati con alchimie amministrative varie, associate a paradisi fiscali. Hanno ancora senso così come vengono redatti? Caratteristica dell\'era digitale è il tempo reale on line, come è praticabile il controllo attraverso la sola differita? Quale la discriminante che consente le registrazioni telefoniche, la sorveglianza con telecamere e non la registrazione dati? Se la trasparenza, il telecontrollo sono l\'attualità in diverse aree, perché le scritture contabili non vengono registrate e contemporaneamente trasmesse on line su sistemi remoti custoditi e controllati dalla Guardia di Finanza? Perché la nomina delle società di revisione per la certificazione dei bilanci aziendali non avviene su incarico biennale da parte di un ente di controllo esterno (Consob per le società di Borsa) rimanendo il costo sostenuto dalle imprese?

c) Finanza. Forse, il Nulla del denaro, divenuto fine ultimo da strumento che era, per la sua natura tautologica, distrugge chi lo genera. La storia è foriera di casi. Con il denaro elettronico ne vedremo delle belle! L\'inattualità e gli alti costi sociali del sistema del credito, incapace di tutela del risparmio, strutturalmente al servizio dei gran manovratori, sono svelati nella loro vera dimensione: banking without bank, non è più un\'utopia. La necessità e la mancanza di un\'etica finanziaria, mette a sacco l\'economia industriale, preda senza scampo. L\'immaterialità e la velocità del sistema finanziario rivela i ritmi paleontolitici dell\'economia industriale, dei governi, incapaci generatori di politiche per l\'economia delle conoscenze.

d) Digitale. La cultura digitale e l\'etica dei saperi in una dimensione globale si adattano e si prestano alla finzione industriale e alla sua falsificazione finanziaria, ma poi se ne liberano e si manifestano nella loro potenza. La derealizzazione della società del capitale è sostituita dalla società della tecnica. E\' un\'ulteriore risposta che la tecnica si serve del capitale per il suo primato e non viceversa. Siamo di fronte alla caduta della old economy così come abbiamo assistito allo stop temporaneo della new economy, che nella sua corsa ha dovuto fare i conti con i poteri detenuti dal vecchio capitale, reticente a lasciare, e una finanza che ha facilitato la bolla speculativa, così da posticiparne il successo. Non solo, ma anche la burocrazia nazionale e europea, in forte ritardo, quasi da essere colonizzate, non sono state soggetti propositivi, ma anzi di ostacolo allo sviluppo della cultura dello Stato on line. Ora tutta la old economy, invasa per necessità di new economy, collasserà, è solo una questione di tempo, ma le indicazioni sono chiare; rimarrà relegata a ruolo marginale, non strategico.

e) Industria. Indubbiamente superata risulta l\'organizzazione di impresa, e in particolare quella a conduzione familiare, nell\'economia della globalizzazione. La politica del profitto, fine a se stesso, senza una illuminata visione del suo raggiungimento e reimpiego, è in caduta libera. E\' evidente, traspare nella sua potenzialità, la supremazia dell\'economia delle conoscenze e spesso l\'incompatibilità anche negli stili di vita, con l\'economia industriale, interprete di una parodia della cultura contadina, che mal si presta alla replica infinita, se non con disastri insostenibili: pensiamo a cosa significa il sistema degli allevamenti intensivi, senza i quali non vi sarebbe industria relativa. E\' palese la decadenza dell\'industria alimentare di derivazione animale e la fragilità di una filiera industriale generatrice di un prodotto di massa e di largo consumo il cui equivoco salutistico e di necessità cela invece l\'insostenibilità etica, ambientale, salutistica, economica e sociale. Potremmo dire che una finzione salutistica di prodotto, non può che generare una filiera di falsificazione in tutte le sue componenti: da un simulacro culturale, un finto latte, per una falsificazione finanziaria e di consumi. Un terremoto finanziario è anche il riassetto di autodifesa dell\'ecosistema a seguito delle ferite inferte nel tempo. Severino: \"la virtù tecnica, la potenza tecnica è dunque l\'autentica virtù: è l\'etica autentica che può far dirottare l\'attuale movimento economico verso forme non distruttive della Terra.Oggi la virtù suprema, capace di subordinare a sé gli scopi di ogni altra forma di virtù, è ormai la Tecnica guidata dalla scienza moderna\".

Luigi Boschi

Movimento Sorgenti

Parma, 07 gennaio 2004

SORGENTI

*tel 329 5917508 fax 0521 284484 e-mail: luigi.boschi@libero.it

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