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Le priorità del sindacato di Savino Pezzotta
11.01.2004

Crescita economica e tutela di salari e pensioni, le priorità del sindacato
di Savino Pezzotta

Aperto il sipario sul nuovo anno, lo scenario che si presenta davanti a noi è tutt’altro che confortante. Ci trasciniamo dal vecchio anno questioni problematiche e complesse: la vicenda delle pensioni, dell’Alitalia, dei trasporti pubblici. Irrompe, inoltre, nel nostro orizzonte, giorno dopo giorno, la situazione sconcertante della Parmalat, con possibili conseguenze devastanti sul sistema paese e con riflessi che compromettono seriamente l’immagine dell’Italia sul piano internazionale. Con il rischio della deriva, dell’affidabilità del nostro assetto industriale produttivo, più che mai esposto anche ai contraccolpi di una competizione sempre più aggressiva. Incapace, di conseguenza, di attrarre investimenti esteri, a sostegno di una dinamica di crescita, necessaria e non più rinviabile.
Tutto ciò accresce il malessere profondo che attraversa la nostra società, soprattutto nelle componenti più deboli, sottoposte ad una costante erosione dei salari e delle pensioni, che intacca la qualità della vita e che rende sempre più complessa la quadratura del bilancio delle famiglie. Lo conferma lo stesso andamento della curva dell’inflazione, che non deflette nei suoi aggregati di riferimento, contrariamente a quello che si verifica negli altri paesi dell’Unione Europea. Quella avvertita, inoltre dai consumatori, vale a dire da tutti noi, è molto più elevata di quella del trend ufficiale, che pure si attesta a quasi il doppio del tasso programmato.
Segni visibili che siamo in una situazione pesante, alla vigilia peraltro del rinnovo di contratti di lavoro, che interessano milioni di persone.

Le questioni che si pongono in quest’avvio d’anno richiederebbero un cambiamento delle priorità nell’agenda politica ed economica del Paese. E’ oggi quanto mai necessario che si pongano al centro del dibattito e del confronto politico e sociale le questioni dello sviluppo, della crescita, della competitività e della salvaguardia del potere d’acquisto di salari e pensioni. Dobbiamo spostare in avanti il baricentro della politica economica e sociale per non perdere il treno di una ripresa, europea e mondiale, i cui pur timidi segnali iniziano a farsi sentire.

E’ necessario riavviare un virtuoso circuito negli assetti produttivi per sconfiggere la stagnazione e per alimentare nuovi flussi di reddito, da distribuire equamente per invertire l’attuale linea di tendenza, ponendo le premesse solide di un miglioramento progressivo delle condizioni di lavoro e, quindi, di vita: in primo luogo dei lavoratori e dei pensionati. E dare, così, sicure prospettive alle giuste attese dei giovani a partire dal loro inserimento, duraturo e qualificato, nel mercato del lavoro.
E’ su questo percorso, dunque, che è necessario attestare la nostra organizzazione, da sostenere attraverso un quadro certo di riferimento che, accanto ad un innovativo disegno di crescita, ritrovi in strumenti efficaci - rilancio della concertazione e della politica dei redditi, ripuntualizzazione del modello contrattuale -, il quadro all'interno del quale innestare proposte e conseguenti iniziative.
Avverto che il disagio sociale, così vasto e profondo, guarda con grande attenzione alla Cisl. Dobbiamo raccoglierlo ed essere capaci, come nel passato, di assicurare allo stesso sbocchi positivi e dare valenze concrete alla prospettiva di un domani davvero migliore.
La nostra non è solo una testimonianza di attenzione perché, per conseguire questo obiettivo, vi è tutto il nostro impegno.

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