11.01.2004
Letturofonia n°12 (in rima)
IL BABBO DI NATALE
Caro Babbo di Natale, fin dal mio stato fetale, questo nome che man dato, quando tu eri già andato, mi procura tanti guai! sei mio padre e non lo sai. Tutti vogliono qualcosa, scrivon bimbi senza posa, "voglio questo, voglio quello, Babbo caro, Babbo bello." La consegna casa a casa è invero una gran cosa, fare il giro per il mondo, in una notte, a tutto tondo, è un impegno assai gravoso per un' ”orfano “smanioso, che si chiede comemmai tu dovresti e non lo fai. Tu sei il sottoscrittore e del contratto promotore, non puoi adesso demandarlo e provvedi ad onorarlo. I regali son concreti! e non puoi scalare i vetri! Li hai promessi e rifirmati quindi è giusto che sian dati! I proclami a tutto campo non ti possono dar scampo dire ho fatto questo e quello non mi pare tanto bello se poi inver tutta la gente pensa "Questo come mente. Un bugiardo spudorato del contratto c'ha firmato. Già sapeva, in fede sua, che, al gioco mia o tua, la legge della malasorte bussa solo a quelle porte della gente spovveduta che la favola ha bevuta" Caro Babbo di Natale non la devi avere a male se descrivo con affetto questo tuo gran difetto che del popolo ignorante non te ne fraga niente, anzi invero fai di tutto per rendergli più brutto il futuro programmato purchè bene camuffato dando colpe ai tuoi rivali, che non vestono stivali, come l' amata mia Befana, sempre più vecchia gabbana, che portava i suoi carboni ai figlioli meno buoni. Sì, premiava i migliori e perciò l'han fatta fuori, il suo aiuto ai disperati, demandato ora ai privati, stà creando tanto male con lo sfascio del sociale. Caro babbo di Natale per il bene generale, hai portato sol condoni per i ladri mascalzoni, mentre a me che sono onesto è arrivato solo un cesto pieno di preoccupazione per l'incerta occupazione, con i soldi che nel mese non mi coprono le spese, il guadagno dalle tasse l'ho ridato alle tue casse con i ticket sanitari e gli imbrogli dei rincari. L'euro infatti non ha colpa sul rincaro della polpa, della frutta e la verdura, ma è la frode, la iattura, di grossisti e dettaglianti che da bravi lestofanti fanno anche evasione dalle tasse che il padrone poi condona a piene mani con l'avallo di cristiani e cattolici al potere che si fanno poi vedere mentre prendono la messa in posizione genuflessa ad adorare il Poverello cui gli ruban l'asinello. Spero che Iddio vi perdoni perchè in fondo siete buoni a far soldi per voi stessi sottraendoli a noi fessi.
Ma la forza del pensiero fa sparire l'uomo nero? L'anno nuovo che verrà forse ce lo togliera?
CORO DEGLI ELETTORI Siam stati gabbati da Babbo Natale che costrige noi tutti a vivere male, incerto è il presente, rovinoso il futuro speriamo che cada che il tempo è maturo.
Che l'anno che viene qualcuno ci guardi da bossi da fini e da giovanardi, che bondi e schifani andati in pensione ci lascino in pace alla televisione.
Speriamo che torni la vecchia befana col sacco in spalla e la rossa sottana a ridare la voce allo stato sociale in aiuto di quelli che stanno più male.
PENNAdOCA 31.12.2003
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