Welfare Italia :: Sociale :: Salviamo il patrimonio artistico, storico e culturale Invia ad un amico Statistiche FAQ
29 Aprile 2024 Lun                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Salviamo il patrimonio artistico, storico e culturale
15.01.2004

Salviamo il patrimonio artstico, storico e culturale italiano

Con una serie di leggi, decreti e altri artifici lo Stato sta preparando il terreno per divorare se stesso svendendo il nostro patrimonio pubblico.

Dopo la patrimonio spa la infrastrutture spa la scip - che ha permesso di vendere immobili di interesse pubblico con procedura d’urgenza - arriva il decreto sul silenzio assenso.

La necessità di fare cassa mette in pericolo il nostro patrimonio artistico storico e culturale se, nel ridottissimo tempo di tre soli mesi, le soprintendenze non riusciranno a indicare per ogni bene il perché non è vendibile e a comunicarlo al ministero.

Se questo non avverrà, lo stato considererà il silenzio un assenso tacito alla vendita di qualunque bene non risulti espressamente salvaguardato dalle soprintendenze.

Ma sappiamo tutti in quale situazione si verranno a trovare le soprintendenze di fronte a un carico di lavoro così enorme e a tempi tanto ridotti.

Il patrimonio culturale italiano è diffuso capillarmente sul territorio e anche i "beni minori" sono ricchi della storia e della cultura che ci appartiene come popolo.

La distinzione tra beni "maggiori" e "minori" mina le basi della nostra tradizione e della nostra cultura.

La politica di decentramento che ha riportato opere anche molto importanti (come i Bronzi di Riace) nel luogo d’origine,per creare una rete diffusa di fruibilità, rischia seriamente con questa legge di trasformarsi in serio pericolo per un patrimonio che si intendeva destinato ad arricchire il nostro territorio e che non si intendeva certo sottrarre alla salvaguardia dello Stato e alla sua messa in valore per tutti i cittadini.

Ma il pericolo riguarda tutto il nostro patrimonio, dai palazzi storici a intere isole, parchi, coste che potranno essere oggetto di speculazioni private.

Cosa rimarrà ai nostri figli? Sicuramente non avranno più tutto quello che ci è stato tramandato e a cui avrebbero pieno diritto. Avranno in eredità invece una serie infinita di danni che rischiano, con la legislazione di questa maggioranza, di essere irreparabili.

Communitas 2002

Welfare Italia
Hits: 1803
Sociale >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti