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Forum :: Lettere :: Lettere aperte a.... :: Fcl aderisce alla manifestazione dell' 8 luglio 2008 |
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Fcl aderisce alla manifestazione dell' 8 luglio 2008 |
Redazione1 |
6.07.2008 09:12
Linee di Orientamento della Fondazione Critica liberale (2008-07-04/N.14)
Adesione alla manifestazione contro le leggi-canaglia di Berlusconi
“Critica liberale” aderisce alla manifestazione dell’8 luglio 2008 contro le leggi-canaglia di Berlusconi, contro il monopolio televisivo, contro il conflitto d’interessi, per la libertà di stampa, contro il tentativo non solo di infangare ma di far sprofondare nel fango la democrazia italiana. Perché è ora che la società civile riprenda il suo ruolo di supplenza democratica di fronte all’ambiguità e alla latitanza della classe politica che avrebbe il dovere di opporsi al berlusconismo.
In riferimento alle tante polemiche della vigilia (che hanno diviso gli stessi organizzatori della manifestazione tra di loro e da alcuni partiti come Pd, radicali, Rifondazione e Sinistra democratica), noi, da liberali, facciamo notare:
1) Il degrado democratico è talmente grave che è davvero irresponsabile dividere le forze dell’opposizione. Tutto il paese civile (esisteranno – ne siamo sicuri – anche elettori di destra non insensibili alla strage di legalità e di senso dello Stato che l’attuale premier va operando da sempre) deve unirsi per espellere questa indecente “anomalia” e per ricostruire le basi di una sana dialettica politica. Per questo motivo non ci lasciamo spaventare da compagni di strada come i populisti di Di Pietro e i qualunquisti di Grillo.
2) La protesta contro il governo Berlusconi ripropone come essenziale il giudizio sulla strategia dell’opposizione. Quando si denuncia l’opposizione mancata e ondivaga (e quindi priva d’ogni credibilità) del Pd, non si fa riferimento solo all’attuale gestione parlamentare ma alla negazione delle caratteristiche profonde e permanenti del berlusconismo. La sottovalutazione, persino la legittimazione del berlusconismo, e la rinuncia “ufficiale” di descriverlo e quindi di contrastarlo sono la causa dello svuotamento di forza elettorale, di valori e di impegno non solo del centrosinistra e della sinistra, ma anche di vistose componenti dell’establishment italiano. Di fronte ai consueti modi di governare di questa destra illiberale e anti-europea, la parte non asservita del paese non si meraviglia affatto, come accade a troppi dirigenti del Pd, ma chiede una nuova stagione politica che veda sia un rovesciamento di quella strategia che ci ha portato al disastro sia un mutamento profondo di classi dirigenti. Rinunciare a chiedere questo, solo per un incongruo senso di fair play, significa aiutare Berlusconi sostenendo “avversari” e “politiche” che continuerebbero a farlo vincere.
3) L’opposizione a Berlusconi deve assolutamente affrancarsi dal vacuo spettacolarismo e dalla retorica. Quindi, rispetto al ventilato ricorso ai referendum popolari, sarebbe sconsiderato promuoverli contro le leggi-canaglia, perché le ultime prove hanno dimostrato che l’attuale normativa sul referendum avvantaggia gli autori delle norme da abrogare consentendo loro la possibilità di “barare” (come ha fatto il cardinal Ruini) annettendosi la quota di assenteismo “fisiologico”. In più, a rendere ancora più impari il confronto, ci sarebbe il permanere del monopolio dell’informazione televisiva. Bisogna affrancarsi dal masochismo e smetterla di elargire vittorie a Berlusconi.
fcl fondazione critica liberale
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