Redazione1 |
16.01.2004 19:04
Giallo Parmalat
Lui l´ha fatto, ma gli altri l´hanno voluto. Il rosso Parmalat diviene un giallo...Parma. Nel nome il destino. Provo a tracciarne una possibile trama.
Il sistema industriale Parmalat era divenuto funzionale alla dimensione finanziaria del Gruppo. La capacità produttiva e distributiva era usata, con gli strumenti della finanza creativa (più corretto dire artistico-virtuale), nelle sue potenzialità di generazione finanziaria. Le unità produttive erano divenute ormai la giustificazione per la falsificazione, produttrice di liquidità da immettere nel circuito. Un sistema industriale al servizio del potere finanziario-politico. I costanti acquisti di fatturato, acquisizioni, incorporazioni di società decotte, erano necessari per continuare a drenare liquidità dal sistema del credito e d´altra parte forse, ripianare per loro crediti inesigibili, ottenere risorse governative contro "favori", ecc. Parmalat era divenuta parte di un circuito vizioso che si alimenta con la decadenza etica, con la competizione doppata, col cannibalismo finanziario. Tanzi stesso quindi era divenuto sistema d´uso, così come lui poi usava i prestanome, la filiera produttiva e i compiacenti in conflitto professionale o di interesse. Era un sistema, io penso, in cui tutti sapevano e si usavano reciprocamente. Ad un certo punto Tanzi non era più necessario, è caduto in disgrazia, ossia non aveva le coperture necessarie per restare nel circuito, era stato sufficientemente spremuto e lui non garantiva più una adeguata capacità di spremitura, non presentava un appeal per la razzia del risparmio, per muovere quantità di denaro, ma era divenuto un costo, quindi, lo hanno scaricato, e lo hanno espulso, sfilandogli tutto il gruppo alimentare, riducendo lui e il suo clan di fatto a unici colpevoli; mi ripeto: se la mucca è pazza, ed è vero, l´allevamento internazionale finanziario è impestato. Sarebbe interessante l´analisi delle operazioni finanziarie fatte e in corso, i collegamenti...Così come si insiste sulla cronaca della gestione del gruppo, di come erano falsificati i dati, nulla si dice sulla attività finanziaria praticata, sulle distrazioni e l´utilizzo della liquidità , sulla speculazione internazionale, sulle operazioni knock-in e knock-out. Chi ha tratto beneficio dalle disinvolte operazioni finanziarie? A quanto ammontano? Chi garantiva le coperture? Quanto ha reso Tanzi alla finanza internazionale? E´ nell´intreccio politico internazionale e nella dimensione finanziaria che si svela il giallo Parmalat. E´ nelle pieghe e negli intrecci politico internazionali, nei retroscena di possibili alleanze, che si può conoscere il vero crac, il resto è "patacca", che si manifesta tale solo quando il re è messo a nudo, a seguito di un cambiamento di potere e nel conseguente collasso strutturale del sistema generato. E´ un esempio di come il potere ha usato la catena umana della decadenza etica e la getta, dopo essersene nutrito, rifiuto, in discarica. Massimo Fini: "oggi le bieche multinazionali appaiono come degli inoffensivi topolini di fronte ai mercati finanziari, ai debiti esteri, alla globalizzazione delle Banche, dei capitali e dei mercati dei capitali, insomma di fronte al volume mondiale del denaro che, non più agganciato a nulla, neanche alla fragile gruccia dell´oro, ha assunto dimensioni colossali e asservisce a sé la politica di Stati e governi. Peggio: la annulla". Nelle società finanziarie internazionali si muovono quantità di denaro ad una velocità tale che le manovre finanziarie degli Stati sono solo un complemento speculativo.
Luigi Boschi
Movimento Sorgenti
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Parma, 15 gennaio 2004
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