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Forum :: Lettere :: Lettere aperte a.... :: Pace in medio oriente |
Autore |
Pace in medio oriente |
Redazione1 |
6.02.2004 22:39
Cari amici,
l'Italia dei Valori ha aderito, sin dalla sua costituzione, al Comitato di
Appoggio all'Accordo di Ginevra per la Pace in Medioriente ed il nostro
partito è stato invitato a partecipare alla prima riunione organizzativa,
tenutasi a Roma il 28 gennaio u.s, e alla quale erano presenti anche una
ampia ed articolata rappresentanza dei partiti dell'Ulivo, dei sindacati e
di varie associazioni aderenti al Comitato. L'incontro è stato coordinato da
Janiki Cingoli, Direttore del CIPMO (Centro Italiano per la Pace in Medio
Oriente), il quale, dopo un breve richiamo ai contenuti e alla rilevanza
dell'incontro del 18 Dicembre in Campidoglio con Yossi Beilin e Yasser Abed
Rabbo, primi firmatari dell'Accordo di Ginevra, ha introdotto alcuni temi
programmatici per avviare un processo di pubblicizzazione nel nostro paese
dell'Accordo attraverso attività , manifestazioni ed eventi di vario tipo. E'
stata ribadita l'assoluta necessità di mantenere una struttura leggera di
coordinamento, ma, nel contempo, è stata evidenziata la necessità di
acquisire un minimo di mezzi economici per sostenere il Comitato. Il
dibattito che è seguito all'introduzione di Cingoli ha affrontato vari temi
ed ha portato alle seguenti considerazioni ed attività da svolgere nel
breve, medio e lungo periodo:
· Al Comitato hanno aderito per ora soltanto i partiti dell'Ulivo e
Rifondazione, ma è emersa la volontà , condivisa dalla maggior parte dei
presenti ed anche da me in rappresentanza dell'Italia dei Valori, di
coinvolgere anche i partiti della maggioranza di Governo al fine di non
connotare attraverso una sola parte politica un processo di pace che deve
necessariamente prescindere dall'appartenenza politica e che deve porsi come
azione prioritaria il raggiungimento degli obiettivi di pace dell'Accordo di
Ginevra. Inoltre, l'iniziativa di Ginevra, che ricevuto l'apprezzamento ed
il sostegno di personalità come il presidente americano Bush, Colin Powell,
Tony Blair, Romano Prodi, Kofi Annan, non può essere riconducibile ad una
logica di schieramento interno, Ulivo contro CdL. Considerata anche la
rilevanza e l'incidenza presso i rispettivi governi Israeliano e Palestinese
che gli estensori dell'Accordo si aspettano da manifestazioni ed eventi di
sostegno in altri paesi, ha sicuramente maggiore peso ogni segno di supporto
all'Accordo se proveniente dal mondo politico italiano nel suo insieme.
Molti, come chi scrive, non si fanno illusioni in proposito (l'Accordo di
Ginevra è stato firmato a Dicembre durante il semestre italiano di
presidenza europea, ma il governo italiano lo ha praticamente ignorato), ma
è comunque opportuno tentare di allargare il consenso politico anche ad
altre forze oltre quelle dell'Ulivo e Rifondazione.
· Oltre ad esprimere una generale ed unanime disapprovazione alla
costruzione del muro in Cisgiordania, in quanto ulteriore elemento di
divisione, il Comitato ravvisa quantomeno che il muro non si debba
realizzare sul territorio Palestinese, oltre i confini del 1967. La
costruzione del muro si pone pertanto in posizione antitetica rispetto allo
spirito ed ai contenuti dell'Accordo di Ginevra, che fa riferimento ai
confini del 1967, e lo indebolisce nelle sue premesse essenziali. L'On.
Calzolaio (DS) comunica che in Commissione Esteri è stato dato unanime
parere favorevole perché si discuta a febbraio in Parlamento sulla questione
del muro e si possa pervenire ad una mozione di appoggio all'Accordo di
Ginevra. Il 23 febbraio ci sarà il pronunciamento della Corte de L'Aia sulla
costruzione del muro e sarebbe opportuna anche una più chiara presa di
posizione del Parlamento Europeo. A tale proposito sarebbe pertanto
auspicabile anche da parte dei parlamentari europei italiani un segnale di
contrarietà al muro.
· Il Comitato conviene che è necessario rendere disponibile, oltre al
testo originale in inglese anche una traduzione integrale in italiano dell'
Accordo di Ginevra. Attualmente alcuni partititi, tra cui l'IDV, hanno
riportato sul proprio sito oltre al testo originale anche una sintesi in
italiano, resa a suo tempo disponibile dalla redazione de l'Unità , ma la
complessità del testo originale e la non facile lettura (50 pagine con
riferimenti geografici e situazioni logistiche specifici e molto
dettagliati) suggeriscono di produrre anche una sintesi di poche cartelle,
possibilmente concordata con Beilin e Rabbo, da stampare, assieme al testo
integrale in un libretto che andrebbe distribuito alle manifestazioni
organizzate dal Comitato e ad associazioni e scuole interessate. La
complessità degli accordi richiede anche una fase di formazione di persone
che possano intervenire ai seminari di approfondimento e che siano in grado
non solo effettuare una mera illustrazione tecnica degli accordi, ma anche
di trasmetterne lo spirito e la consapevolezza che la pace in Medioriente è
possibile e che l'Accordo di Ginevra è un valido strumento, condiviso da
ampi settori della popolazione Israeliana e Palestinese, per pervenire a
questo obiettivo.
· Molti degli intervenuti ritengono che, per una maggiore diffusione
dell'Accordo di Ginevra nel territorio italiano, sia opportuno costituire
una rete di comitati cittadini, almeno nelle città più grandi, per la
realizzazione di iniziative locali. Personalmente ho dato la mia
disponibilità ad esplorare la possibilità di costituire a Firenze un
comitato cittadino di appoggio all'Accordo aperto a tutti i partiti,
movimenti ed associazioni interessati con l'obiettivo di coinvolgere le
istituzioni locali, Comuni, Province, Regione, nel processo di diffusione
dell'Accordo attraverso la loro adesione al Comitato e la collaborazione
nell'organizzazione di seminari di approfondimento, eventi e manifestazioni
di supporto. Il Comitato ritiene preferibile che tali iniziative vedano
coinvolte tutte le forze politiche che sostengono l'Accordo, ma che possano
anche essere organizzate da singoli soggetti politici.
· Il Comitato è concorde sulla proposta di organizzare a Roma una
grande evento-spettacolo che potrebbe tenersi in concomitanza con le
manifestazioni per il 1 Maggio, se si troveranno gli opportuni accordi con
gli organizzatori e i necessari spazi, o in altra data, probabilmente a
Luglio o a Settembre. Ovviamente, la data del 1 Maggio si fa preferire per
la visibilità che le manifestazione offre e per le tematiche che oltre a
quelle tradizionali del lavoro saranno rivolte anche alla pace. Sebbene
attualmente l'attenzione sia principalmente concentrata sulla situazione in
Iraq, il tema della manifestazione potrebbe essere allargato all'intero
Medio Oriente e quindi dare spazio anche all'Accordo di Ginevra.
Indipendentemente dalla data in cui si terrà questo evento-spettacolo si
prevede una presenza, almeno in video, di Beilin e Rabbo, e musicisti
affermati italiani. Io ho suggerito di invitare anche artisti Israeliani e
Palestinesi che potrebbero suonare anche uno o più brani musicali assieme.
· Infine è stato suggerito che il Comitato si attivi per avviare le
procedure burocratico-amministrative che consentano la raccolta di fondi
provenienti sia da donazioni spontanee che dalle manifestazioni.
Antonio Di Pietro
Presidente Nazionale IDV
Paolo Billi
Dipartimento Tematico
"Europa e Rapporti Internazionali"
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