|
|
|
Welfare Italia |
Foto Gallery |
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia |
|
|
|
|
|
Forum :: La vetrina di Penna d' Oca :: E' meglio essere precisi :: Respingimenti”: l’Italia viola il diritto di Borghi Gian Luca |
Autore |
Respingimenti”: l’Italia viola il diritto di Borghi Gian Luca |
Redazione1 |
20.09.2009 18:08
“Respingimenti”: l’Italia viola il diritto
L’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione
(asgi), anche a nome
e per conto di altre associazioni, ha
portato all’attenzione della Commissione europea
e del Comitato ONU per i Diritti Umani
le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate
e rivendicate come legittime da parte delle
Autorità italiane.
Il giorno 7 maggio 2009, 227 persone (40
donne di cui 3 incinte) a bordo di 3 barconi
sono state soccorse in zona SAR maltese da
motovedette italiane, a 35 miglia marittime
dall’isola di Lampedusa. Per quanto è dato
sapere, a seguito di accordi con la Libia, i comandanti
di alcune navi militari italiane hanno
accolto a bordo tutti i migranti per poi riportarli
immediatamente in Libia, ove sono stati
consegnati alle autorità libiche.
L'8 maggio è avvenuto un secondo respingimento
dopo che un rimorchiatore italiano in
servizio su una piattaforma dell'ENI ha intercettato
un barcone con 77 persone e lo ha
riportato in Libia.
Analoghe operazioni sono state compiute
anche nei giorni successivi, come affermato
agli organi di stampa dal Ministro dell’interno
italiano, il quale, al 10 maggio, indica in circa
500 i migranti riconsegnati alla Libia, qualificando
gli episodi come “risultato storico”.
Nessuna delle persone trasportate in Libia è
stata ufficialmente identificata, né è stata rilevata
la nazionalità, la minore età, lo stato di
gravidanza delle donne, le condizioni di salute
dei migranti, né verificate eventuali richieste
di protezione internazionale.
Operatori umanitari e giornalisti hanno raccolto
numerose testimonianze su tali episodi
consultabili sui siti di Migreurop (Parigi), di
Picum (Bruxelles), di Borderline Europe (Berlino)
e di Fortress Europe (Roma); testimonianze
confermate anche da rapporti di
agenzie internazionali come Amnesty International
e Human Rights Watch (HRW). E’ ragionevole
e verosimile ritenere che tra i migranti
riportati in Libia vi fossero anche rifugiati che
avrebbero avuto il diritto – inviolabile - di accedere
alla procedura per il riconoscimento della
protezione internazionale in Italia.
|
|
|
|