|
|
|
Welfare Italia |
Foto Gallery |
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia |
|
|
|
|
|
Forum :: La vetrina di Penna d' Oca :: E' meglio essere precisi :: Secondo appuntamento con "Nomad Voices of Central Asia" |
Autore |
Secondo appuntamento con "Nomad Voices of Central Asia" |
Redazione1 |
1.11.2009 17:37
Secondo appuntamento con "Nomad Voices of Central Asia"
Organizzatore:: ATLANTI Interazioni Culturali
Tipo: Musica/arte - Concerto
Data: mercoledì 25 novembre 2009
Ora: 20.30 - 22.30
Luogo: Roma - Teatro Palladium
Indirizzo: P.zza Bartolomeo Romano 8
Città /Paese: Rome, Italy
DescrizioneSecondo appuntamento musicale del progetto "Nomad Voices of Central Asia", a cura di Eclettica&Media in collaborazione con con l’Aga Khan Foundation e con il festival Romaeuropa, il concerto di mercoledì 25 novembre al teatro Palladium nell'ambito del Romaeuropa festival è dedicato alla tradizione della musica di corte delle regioni dell'Asia Centrale.
A sud del Kazakistan, nell’area corrispondente alle attuali repubbliche di Uzbekistan, Tagikistan e Kirghizistan, tra il Cinquecento e il Seicento sorsero una serie di regni islamici (khanati). In questi centri fiorirono generi musicali legati alla vita sociale cittadina e di corte, eseguiti spesso da professionisti riuniti in ensemble dal carattere più stabile. La fruizione musicale, soprattutto in ambito cortigiano, rimase sempre legata agli eventi sociali, indirizzandosi tuttavia anche ad uno squisito godimento estetico.
In questa secondo appuntamento di "Nomad Voices of Central Asia", a queste tradizioni che includono brani devozionali sufi, preghiere, musica per le feste e le cerimonie, danno voce le tre cantanti Farhad Davlatov, Mahmudjon Tojibaev e Nodira Pirmatova interpretando un repertorio storicamente riservato agli uomini. Un repertorio che nel corso del tempo si è evoluto fino allo status di maqâm (canone) dell’Asia Centrale, attraverso lo studio e la riscoperta (obiettivi principali, questi, dell’azione dell’Aga Khan Music Initiative in Central Asia – AKMICA) di idiomi musicali che hanno rischiato di scomparire per sempre e che oggi vivono un’autentica rinascita. Un patrimonio che per l’ascoltatore occidentale deve il suo fascino non solo all’esotismo sonoro, ma soprattutto alla varietà e alla raffinatezza dei linguaggi musicali che vivono di estetica tradizionale e di riletture contemporanee.Secondo appuntamento con "Nomad Voices of Central Asia"
Organizzatore:: ATLANTI Interazioni Culturali
Tipo: Musica/arte - Concerto
Data: mercoledì 25 novembre 2009
Ora: 20.30 - 22.30
Luogo: Roma - Teatro Palladium
Indirizzo: P.zza Bartolomeo Romano 8
Città /Paese: Rome, Italy
DescrizioneSecondo appuntamento musicale del progetto "Nomad Voices of Central Asia", a cura di Eclettica&Media in collaborazione con con l’Aga Khan Foundation e con il festival Romaeuropa, il concerto di mercoledì 25 novembre al teatro Palladium nell'ambito del Romaeuropa festival è dedicato alla tradizione della musica di corte delle regioni dell'Asia Centrale.
A sud del Kazakistan, nell’area corrispondente alle attuali repubbliche di Uzbekistan, Tagikistan e Kirghizistan, tra il Cinquecento e il Seicento sorsero una serie di regni islamici (khanati). In questi centri fiorirono generi musicali legati alla vita sociale cittadina e di corte, eseguiti spesso da professionisti riuniti in ensemble dal carattere più stabile. La fruizione musicale, soprattutto in ambito cortigiano, rimase sempre legata agli eventi sociali, indirizzandosi tuttavia anche ad uno squisito godimento estetico.
In questa secondo appuntamento di "Nomad Voices of Central Asia", a queste tradizioni che includono brani devozionali sufi, preghiere, musica per le feste e le cerimonie, danno voce le tre cantanti Farhad Davlatov, Mahmudjon Tojibaev e Nodira Pirmatova interpretando un repertorio storicamente riservato agli uomini. Un repertorio che nel corso del tempo si è evoluto fino allo status di maqâm (canone) dell’Asia Centrale, attraverso lo studio e la riscoperta (obiettivi principali, questi, dell’azione dell’Aga Khan Music Initiative in Central Asia – AKMICA) di idiomi musicali che hanno rischiato di scomparire per sempre e che oggi vivono un’autentica rinascita. Un patrimonio che per l’ascoltatore occidentale deve il suo fascino non solo all’esotismo sonoro, ma soprattutto alla varietà e alla raffinatezza dei linguaggi musicali che vivono di estetica tradizionale e di riletture contemporanee.
|
|
|
|