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Forum :: Area laica e dintorni :: idea di Luigi Fasce :: La Chiesa cattolica diventa sempre piu' invadente. di Luigi Fasce
Autore La Chiesa cattolica diventa sempre piu' invadente. di Luigi Fasce
Redazione1
2.06.2004 18:17
"In particolare, nel volume viene notato come la Chiesa si ponga, per
il suo alto magistero e per la profonda influenza culturale che ha
sempre esercitato in alcune aree del Paese, come un potere para-
istituzionale significativo e rilevante, mentre l'incidenza dei
governi sui temi sociali si è rilevata - al confronto - dotata di
minore incisività."(Alberto Martinelli, Antonio M.Chiesi, La società
italiana, Laterza, Roma-Bari 2002)
---------------
Proposta

Mi sembra che dopo l'SOS di Michele Serra La sfida tra religioni che
esclude i laici con l'articolo del 13 aprile 2004 su La Repubblica
(altro che delizioso articolo -secondo Scalari - mentre invece è lui
a fare nichilismo poetico con la sua risposta sull'Espresso del 29
aprile 2004), sia proprio arrivato il momento almeno di ORGANIZZARE
un serio dibattito sull'argomento.
Quindi, propongo a Welfare Italia l'apertura di uno specifico Forum
sulla cultura laica.
Con i seguenti quesiti di partenza
1) E vero o non è vero che in Italia la Chiesa Cattolica diventa
sempre più invadente ? Direi persino soffocante. D'altra parte sembra
trovi condivisione da parte del potere politico (tanto di destra che
di sinistra) e dal potere mediatico, Attualmente per ogni argomento
trattato, dalla scienza alla politica l'esperto è sempre un prete,
sia prete di strada o principe della chiesa poco importa. Come mai
siamo arrivati a questi punti ?
Emblematico tra mille altri esempi possibili il seguente che
fortunatamente ha trovato pronta e adeguata risposta (da Il Corriere
della Sera -30/04/2004)
"Monsignor Caffarra mette sotto accusa il laicismo moderno e da
Bologna lancia una sfida
di Gian Guido Vecchi -
"L'arcivescovo: Eco e Vattimo cattivi maestri"La cultura dominante ha
reso impossibile l'educazione". La replica di Cacciari: "Un discorso
ingiudicabile"
A monsignor Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, la cultura laica
moderna non piace granché. Di più: il successore del cardinale Biffi
lancia una "sfida educativa", invoca una "radicale e totale
alternativa" alla posizione della "cultura oggi dominante, la
cosiddetta post-modernità". E tra i cattivi maestri che ne sarebbero
campioni mette pure Umberto Eco e Gianni Vattimo, peraltro in ottima
compagnia assieme a Jean-Paul Sartre e Friedrich Nietzsche. Per forza
che le cose vanno male, "pensate al successo dei romanzi di Eco". Ma
che hanno combinato i nostri? L'arcivescovo di Bologna lo ha spiegato
ieri, durante un convegno ("A scuola di valori in parrocchia") del
Centro Sportivo Italiano dedicato all'educazione. L'essenziale è che
"la cultura oggi dominante ha reso impossibile l'educazione".
Caffarra cita una frase di don Giussani, "mai come oggi l'ambiente ha
avuto a disposizione strumenti di così dispotica invasione delle
coscienze; oggi più che mai l'educatore, o il diseducatore sovrano, è
l'ambiente con tutte le sue forme espressive". Perché l'atto
educativo, argomenta l'arcivescovo, "è possibile solo se si pensa che
possa esistere un rapporto dell'uomo con la realtà". E invece la
cultura attuale, sostiene, "è dominata dalla negazione di quel
rapporto originario: non esiste una realtà da interpretare, esistono
solo delle interpretazioni della realtà sulle quali è impossibile
pronunciare un giudizio veritativo, dal momento che esse non si
riferiscono a nessun significato obiettivo". Così "siamo chiusi
dentro al reticolato delle nostre interpretazioni del reale, senza
nessuna via d'uscita verso il reale medesimo: poiché "non ci sono
fatti, ma solo interpretazioni", come diceva Nietzsche, diventa
impossibile dare un giudizio di verità su di esse". Va da sé che
quando l'arcivescovo parla di "verità" e di "apertura costitutiva
della persona alla realtà" punta al trascendente: la cultura moderna,
dice, "estingue ogni desiderio verso un "oltre"", arriva a "estenuare
e censurare" la "domanda radicale che dimora nel cuore dell'uomo". Il
progetto educativo "post moderno" sarebbe quindi "riassunto dalla
affermazione di Vattimo: "vedere se riusciamo a vivere senza nevrosi
in un mondo in cui Dio è morto"". È nella "dissoluzione del reale"
che sta la vera "malattia mortale" dei giovani. E l'arcivescovo ne
rintraccia alcune conseguenze pratiche. Il matrimonio, anzitutto: "Se
l'essere uomo o donna non possiede un senso obiettivo, non si vede
perché debba chiamarsi matrimonio solo l'unione fra l'uomo e la
donna. In sostanza, la sessualità ha il significato che tu decidi di
attribuirle". Sempre in tema di sesso, Caffarra parla di
"dissoluzione del senso di libertà nella pura scelta" e nell'"assenza
di impegno" e aggiunge: "È significativo il modo in cui viene
trattata l'educazione sessuale: informare in modo tale che uno possa
fare della sessualità ciò che vuole senza averne danni fisici - ad
esempio l'Aids". Per il "gaio nichilismo contemporaneo" inoltre "ogni
opinione deve essere rispettata" e "non ha senso che mi chieda e ti
chieda se ciò che pensi sia vero o falso, semplicemente è più utile
che ciascuno tolleri ciascuno, sulla base del principio che la mia
libertà non si scontri con la tua". E così via: idee che faranno
discutere. Anche se, per la verità, un filosofo come Massimo Cacciari
non ritiene ne valga la pena, tutto sommato: "Temo che il vescovo non
abbia capito nulla del discorso di Nietzsche, senza contare questo
affastellare discorsi fraintesi di diavoli e acque sporche... Cosa
c'entra Eco con Sartre, con Vattimo? Un discorso di questo genere è
ingiudicabile dal punto di vista di una elementare educazione
filosofica: l'idea che il pensiero di Nietzsche sia la negazione
della possibilità di attingere alla realtà può dirlo soltanto uno che
abbia letto il Bignami, ma un Bignami scritto male".
Cacciari ha pubblicato di recente Della cosa ultima (Adelphi), una
riflessione radicale fra filosofia e teologia.
È noto come un pensatore laico aperto al senso religioso e al
pensiero cristiano. Ma il peggio, fa capire, è proprio questa
ostilità verso una cultura laica vista come un blocco unico: "Secondo
me quei libri non li ha letti. Fa male che ci siano uomini di Chiesa
che non riescono a fare i conti con l'effettiva complessità della
filosofia e della cultura contemporanea. Che credono che la filosofia
sia riducibile a un Vattimo in sedicesimo, un Nietzsche in
trentaduesimo. È disperante che nella grande Chiesa ci siano persone
come il cardinale Martini, che queste cose le sa benissimo e,
insieme, posizioni totalmente cieche e vuote di fronte alla tragicità
e alla complessità della cultura contemporanea, anche quella atea. E
dove collocherebbe Husserl? Gli pare forse che un Heidegger si possa
ridurre a un gioco di interpretazioni fine a se stesso, quando parla
della filosofia come custodia dell'essere?".Tutto è un po' più
complicato: "Il vescovo si renda conto che gran parte della filosofia
contemporanea, in assoluto accordo con la fisica, non dice affatto
che le interpretazioni si chiudono in se stesse eccetera. Filosofia e
scienza dicono che non si dà realtà senza interpretazione, che quando
tocchi una cosa devi essere consapevole che in quella cosa ci sei
anche tu. E questo non è un giochetto dei filosofi, è anche il
discorso di Heisenberg e Gödel, della fisica contemporanea. Non
capirlo significa porsi agli stessi livelli dei peggiori
antigalileiani di quattro secoli fa" "

2) Elementare che qualcosa non va, e va presto chiarito soprattutto
per rimettere a posto le lancette dell'orologio. Personalmente, come
laico di mente ma a mio modo spirituale, ritengo che si sia arrivati
a questo punto per un patologico complesso di fattori politici:
a) caduta dell'ideologia comunista - atea per definizione -
radicalmente anticlericale - determinata dalla alleanza in nome della
Libertà paradossalmente tra potere cattolico (solidarismo-
conservatore) e potere liberista-protestante USA (non importa se a
conduzione Repubblicana o Democratica, durante il periodo della
guerra fredda negli USA si sono succeduti presidenti dell'uno e
dell'altro partito).
b) sconfitto in nome della libertà il sistema comunista nemico di
religione e capitalismo è superata anche la necessaria alleanza tra
Vaticano-Chiesa Cattolica e liberismo capitalista USA. Il Papa può
finalmente scagliarsi contro il liberismo-edonistico-consumistico
(valore di base la Libertà) suo antico avversario, quello che a forza
ha liberato - ahimé - la Chiesa-Stato Pontificio, da più di un
secolo, dal fardello del potere temporale. Sebbene sia pur
tardivamente riconosciuto attualmente dai cattolici più assennati
come una vera e propria benedizione per la Chiesa che ha reso
possibile la fine di guerre fratricide (fa eccezione l'Irlanda del
Nord) e dunque l'attuale pacifica convivenza tra religioni diverse,
prime di tutte in Europa, America e Russia, dei diversi tronconi
cristiani: cattolicesimo, cristiani ortodossi russi e greci,
anglicanesimo, protestantesimo, ma tant'è il rigurgito è in atto da
parte della Chiesa cattolica l'unica tra tutte le religioni cristiane
ad avere conservato il potere temporale fino ai giorni nostri,
seppure concentrato in pochi metri quadrati dello Stato del Vaticano.
Lo Stato del Vaticano, che non è uno stato folcloristico, ma uno
Stato Teocratico con monarchia elettiva (dall'élite dei Cardinali)
ancora più conservatore delle Repubbliche islamiche e dell'ex Tibet.
E il Papa non è in esilio come il Dalai Lama ! Ha abolito la pena di
morte solo da circa 30 anni. Ha ambasciatori e posto all'ONU.

Dunque, in questa fase storica, pur sempre congiunturale, tra la fine
del comunismo ateo e il transito tra due opposti modi di interpretare
il sistema liberaldemocratico
- via dal volto truce liberista + neocon USA (che non coincide in
termini di conservazione di valori religiosi protestanti con quelli
conservatori della Chiesa Cattolica)
- - via dal volto umano liberalsocialista UO
si incunea il pensiero neocon della Chiesa cattolica; questa volta
(dopo aver sconfitto il nemico comunista con l'aiuto determinante
delle potenze liberaldemocratiche ), si accinge ora a colpire il
sistema liberaldemocratico occidentale, anch'esso incompatibile con
visione di società e pensiero sociale della Chiesa cattolica. E
questo non tanto per gli aspetti mercantilistici (sebbene la
dittatura Pinochet insegna che il neoconservatorismo cattolico e
liberismo mercantile siano alla lunga incompatibili) ma soprattutto
per il valore della libertà individuale che esso inevitabilmente
induce. Libertà individuale criticata come edonismo individuale.
Ma la libertà individuale di pensare e di decidere per il proprio
destino non è da intendersi solo in versione materialista, edonista,
consumista. E' soprattutto libertà di scelta della propria visione
del mondo anche in termini di spiritualità. Non a caso abbiamo
assistito alle moderne scomuniche da parte della Chiesa Cattolica nei
confronti dei movimenti new age, ma anche contrarietà per le
conversioni al buddismo.
Il teologo cattolico tedesco Kung: un'opinione su questo papato - ha
affermato che questo Papa in politica estera ha ben operato ma in
politica interna (alla Chiesa cattolica) è stato un disastro. Il
Concilio Vaticano II è stato praticamente dissolto. Sicuramente si è
arrestata la democratizzazione della Chiesa Cattolica. E nessuno dice
nulla. I laici, i Protestanti e il Popolo dei cosiddetti Cattolici
Democratici sono muti, sordi e ciechi.
Dunque per il momento la Chiesa cattolica sta svolgendo una
potentissima azione politica conservatrice tesa al recupero dei
valori della più retriva cattolicità. Mentre il liberalesimo
democratico (pensiero debole) nell'attuale contorcimento conflittuale
tra versione liberista e liberalsocialista cerca, sbagliando di
grosso, l'appoggio nella Chiesa cattolica. Non si accorge che la
Chiesa cattolica di questo Papa gli resta avversa. Se da una parte il
valore della solidarietà è un punto di convergenza tra sinistra e
Chiesa cattolica, d'altro canto, sul fronte
Progressismo/Conservazione si respingono fortemente. In quanto la
sinistra, anche nella sua versione più moderata (liberalsocialista) è
radicalmente progressista mentre la Chiesa cattolica è fieramente
conservatrice. Ma se la Chiesa cattolica cerca alleati nel fronte
liberista di centrodestra si accorge che se condivide i valori di
conservazione: ordine, autorità, tradizione religiosa, ecco che ne
deve subito prendere le distanze in quanto anche liberisti, ovvero
individualisti, consumisti, edonisti. I neoconservatori di Bush sono
protestanti e quindi perfettamente compatibili con il liberismo.
Mentre la Chiesa cattolica con visione ecumenica (totalizzante) e
ancora Stato Teocratico non può accettare la sua subordinazione allo
Stato laico foss'anche quello di Bush.
Sebbene la Chiesa cattolica sia destinata nei tempi lunghissimi a
riformarsi in senso democratico, attualmente persegue assurdamente la
sua seconda controriforma, questa volta contro il settecentesco
pensiero liberale.
E in Italia, le forze politiche, tanto di destra (ma è normale) che
di sinistra (è proprio anormale), dell'unico Stato europeo con
debolissima cultura liberaldemocratica si presta bene (ancora meglio
che la Polonia), a tentare questa oscurantistica avventura per la
riconquista del primato del pensiero cattolico in Europa.
E' urgente che la sinistra recuperi saldamente il bandolo della
matassa ovvero il pensiero laico-liberale (libertà di pensiero) che
l'illuminismo gli ha consegnato. Poi sappia rapidamente separare la
pula dal grano ovvero il liberalsocialismo dal liberismo.
E' la Chiesa cattolica che deve progredire in senso democratico così
come hanno già fatto i suoi fratelli separati delle Chiese
Evangeliche e umilmente cedere definitivamente il primato del potere
temporale così come è già avvenuto da lungo tempo per il le Chiese
Evangeliche, la Chiesa Anglicana, quella Ortodossa. Tutte Chiese
libere (non Stati!) in liberi Stati.
--
Luigi Fasce
luigi@fasce.it
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