Redazione1 |
19.09.2004 11:30
PORCI E BALOCCHI
L'incontro sulla qualità del prosciutto: un autoincensamento senza un minimo di capacità critica, tanto da far dire a Gambarotta che "il Prosciutto Parma non fa notizia". E gli argomenti per cercare di porre qualche doverosa interrogazione c'erano. Non mi è sembrato però di buon gusto irrompere in quel consesso con domande o considerazioni imbarazzanti di fronte a una platea così compiacente, desiderosa solo di sentirsi dire ciò che voleva: che il prosciutto è buono, fa bene, bisognerebbe mangiarne di più, tutti i paesi del mondo dovrebbero mangiare prosciutto Parma; che la filiera non inquina l'ambiente, che lo Stato italiano dovrebbe concedere più contributi vista la qualità dell'opera, che i maiali sono sempre più felici di essere ben allevati, accuditi, macellati e di dare le loro cosce al mondo. Un distretto economico insomma esemplare, da sostenere. Un ambiente così autocelebrativo, e convinto che la salute vien dopo l'economia del porco, dimentico delle raccomandazioni dell'OMS, tanto da applaudire alla infelice battuta di Gambarotta sulla malattia cardiaca di Clinton, attribuita sembra alla cura dimagrante, omettendo l'ospite piemontese di dire che la dieta seguita dall'ex Presidente americano era iperproteica!
Pinocchio è un classico sempre di grande attualità , se non lo leggi, lo vedi nella quotidianità . Ecco, Langhirano col suo Festival del Prosciutto mi ricorda un po' il Paese dei Balocchi di Collodi, un divertimento continuo di massa in cui molti si celano la verità , ad altri inconsapevoli gli viene sapientemente manipolata e si trasformano.E c'è chi ne tira le fila per il solo tornaconto personale, con poca sensibilità , certamente con pochi scrupoli e senza porsi alcun problema, menché meno etico.
Forse sarebbe stato bene guardare ai problemi che stanno dietro l'angolo, cercare di sviluppare un'autoconsapevolezza sui limiti di un'economia industriale insostenibile sotto l'aspetto etico, ambientale, sociale, salutistico, economico; sarebbe stato opportuno discutere sul tessuto sociale che genera, sui problemi di un paese intero, Langhirano, che vive principalmente sulla mono economia del maiale.
Ritengo si sarebbe dovuto ad esempio aprire un più ampio dibattito su temi di attualità , come:
1.E' sostenibile la qualità edonistica dell'industria alimentare di derivazione animale senza tener conto della qualità etica?
2.Quale futuro per il prodotto tipico industriale di derivazione animale? Può avere ancora senso? Quali benefici e a quale prezzo? Chi subisce le conseguenze? E' una filiera industriale ancora sostenibile?
3.Economia strategica o marginale? E se è marginale perché è, ed è stata, così alimentata dagli "apparatici" a discapito di quella strategica?
4.Quale ruolo nella piramide nutrizionale?
5.Qualità di prodotto corrisponde a qualità della salute e dell'ambiente?
6.E' possibile continuare a mentire proponendo la parodia della tradizione contadina, con allevamenti lager, mangimi "forzati" e una produzione, in un piccolo territorio, di 25/30 milioni di prosciutti all'anno, tra Parma marchiati e similari? E probabilmente se ne vorrebbe fare ancora di più, come impone l'economia industriale!
7.Produttori o baliatori di cosce salate per la Grande Distribuzione, visto che è lei che governa il mercato del Prosciutto?
Riflessioni impossibili da porgere in quel convegno a carattere invece solo pubblicitario e demagogico. Capisco che il dibattito e un confronto vero risulti difficile da affrontare per chi opera nel settore ai vari livelli, nei vari ruoli, per gli esercenti commerciali, per gli stessi consumatori, ma credo sia doveroso per chi si occupa della cosa pubblica trattare anche temi impopolari, dare altre visioni possibili e non solo appoggiare le logiche da struzzo, di chi preferisce mettere la testa sotto la sabbia aspettando che il sistema crolli per esaurimento. Ma forse è la politica del consenso che prevale!
Senza cadere nei fondamentalismi o integralismi, credo invece nei percorsi che consentono la crescita della consapevolezza individuale: è la conoscenza che rende gli uomini liberi e responsabili; e questa è competenza politica.
Gandhi: "la grandezza di una nazione e il suo progresso morale si misurano dal modo in cui essa tratta gli animali". Una buona meditazione per chi vive nell'isola del.maiale.
Sono convinto che cambiando alimentazione, cambieremmo in meglio, il nostro mondo. Siamo ciò che mangiamo da sempre, non è così? La proposta vegana va in questa direzione, perché non è una dieta alimentare, ma una scelta etica.
Parma, 7 settembre 2004
Luigi Boschi
Movimento Sorgenti
Tel 338 7152065 e-mail: luigi.boschi@libero.it
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