Redazione1 |
23.11.2003 15:40
Gentile redazione le mando questo semplice scritto Veda se Ritiene utile
pubblicarlo, grazie.
Le sigarette,il rispetto, la libertà , e la tutela della salute.
Libertà , si calcola che i fumatori italiani siano tra i 15 e 18 milioni,
circa un terzo della popolazione, si può fumare per strada, nei posti all'
aperto, dentro in casa e tutti i luoghi dove non esiste divieto. Questo non
è sicuramente proibizionismo. In ogni caso non bisogna mai dimenticare che
la propria libertà finisce laddove inizia quella altrui. Questo spazio può
essere esiguo, ma è l'unico che ci permette di vivere con gli altri senza
litigare.
Salute pubblica. I dati dicono, al di là di ogni ragionevole dubbio, che il
tabagismo provoca il cancro. Montagne di ricerche scientifiche e di numeri
lo confermano, quattro milioni di morti l'anno nel mondo e in Italia
novantamila morti l'anno. Si rischia che aumentino ancora se non saranno
prese misure preventive. La gente andrebbe educata a tutelare la propria
salute, il valore della vita deve essere al primo posto nella scala dei
valori. Tuttavia se una persona vuole continuare a fumare, lo faccia , basta
che non invada il campo degli altri. E qui subentra il ruolo delle
istituzioni, compito della sanità pubblica ed offrire un'adeguata,
informazione sulle conseguenze e tutelare le persone che rifiutano la via
tabagista. Stato e famiglia. La lotta al tabacco è una priorità , visti i
costi di vite umane, economici, ambientali. Secondo me non basta estendere i
divieti ai bar ai ristoranti, come prevede la legge che entrerà in vigore
nel 2004, occorrono campagne di prevenzione. Una strategia di lungo respiro,
è il caso di dirlo, non possiamo accontentarci di una giornata l'anno contro
il fumo di sigarette, seppur importante. Bisogna capire che servono
investimenti, avendo ben chiaro il solito ritornello, ciò che si spende oggi
sarà risparmiato domani. I medici ascoltare i loro consigli, ma non
prenderli come esempio negativo, anche loro fumano, quindi, non ha senso. Un
terzo dei camici bianchi è tabagista, nella media naturalmente. E poi si sa,
i medici sono scrupolosi verso i pazienti, pessimi nella cura di se stessi.
Con loro è una battaglia persa in partenza. Comprendo il disagio di chi è
fumatore, si crede un po' accerchiato. Pertanto un appello, su questo
problema, evitiamo le crociate contro le fumatrici e fumatori. Ma, anche le
false battaglie di libertà dei tabagisti. Cari cittadini cerchiamo, tutti
insieme con spirito propositivo e costruttivo di fare qualcosa in più, per
costruire una società , più rispettosa della vita, più libera dalle
dipendenze, dove la salute sia più tutelata, per una società migliore, dove
ci sia più cultura della vita, più salute per tutti i cittadini. Allora per
fare questo ci vuole, da parte delle istituzioni, da parte del governo, un
progetto, un programma, con l'obiettivo più vita e più salute. Il progetto
deve comprendere: la scuola che faccia informazione, ed educazione alla
salute, negli ospedali e posti di cura, gli operatori diano il buon esempio
di comportamento, a non fumare nelle strutture pubbliche, in televisione
promuovere, trasmissioni di informazione dei danni che provoca alla salute
il fumo di sigarette e come si può evitare, i giornali utilizzare ogni
giorno una piccola parte del loro spazio per informare sul danno alla salute
di chi fuma sigarette, le istituzioni, il Governo, il Ministro della SanitÃ
assieme alle regioni, alle A.S.L, elaborare un piccolo opuscolo informativo
ed educativo, da fare arrivare in ogni famiglia italiana, (sarebbe molto più
utile della lettera del Governo sulla finanziaria 2004), che faccia sapere
loro i danni che provoca il fumo di sigarette alla salute dei fumatori ma
anche dei non fumatori con il fumo passivo, informare i cittadini dei grandi
vantaggi alla salute per tutti se non si fuma.
Tutto questo con l'impegno di tutti si può e si deve fare per raggiungere l'
obiettivo, più salute e vita per tutti i cittadini.
Lena Francesco via provinciale,37 24060 Cenate Sopra Bergamo
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