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Forum :: Lettere :: Lettere aperte a.... :: La musica degli Euro di L.Boschi
Autore La musica degli Euro di L.Boschi
Redazione1
2.08.2005 15:40
LA MUSICA DEGLI EURO

E' la politica che finanzia la musica, o è la musica che finanzia la politica? Un interrogativo dovuto visto che i contributi pubblici sono indirizzati verso chi gode di residenza a Montecarlo e sembra accetti solo pagamenti delle performance in contanti. Queste colorite note le produce il rubicondo Proczynski, agente di Muti, Maazel, Prêtre, Rostropovich, Fruhbeck de Burgos, Temirkanov e altri. Un giallo finanziario noto agli addetti ai lavori che sembra trovare nel "giallo Parma" nuova sede, ma soprattutto nuova linfa. Baratta sovrintendente della Toscanini, già da tempo fa affari con Proczynski: a Muti l'orchestra Cherubini, mentre a Maazel la Filarmonica. Entrambi han trovato nel Ducato la loro "casa della musica". Una residenza professionale ben remunerata per Maazel 1,5 miliardi l'anno e abitazione nei boschi di Carrega sulle colline della provincia. Muti, dopo il divorzio dalla Scala, sembra causa il gran rifiuto dell'orchestra a Meli (in affari con Proczynski), forse ricerca qui la sua nuova dimora artistica sostenuto da Confalonieri, interessato frequentatore del salotto "Festival Verdiano" dal centenario della morte del Cigno di Busseto, che preferì casa a Sant'Agata, sulla sponda piacentina, piuttosto che su quella parmigiana.

Costituita recentemente la Fondazione "Parma capitale della musica", credo con un eccesso di presunzione e fuori luogo semantico, l'Elvio sindaco e neo presidente, si prepara ad amministrare i contributi pubblici indirizzati alla musica. Dopo gli scontri con Baratta, Fondazione Toscanini, si è costruito lo strumento politico e finanziario, la "Fondazione Parma capitale della musica", per sovrintendere economicamente le scelte dei sovrintendenti. Si perché due saranno: l'inamovibile e il plenipotenziario da trenta anni Baratta per la Toscanini e il probabile neo candidato Mauro Meli, per la Fondazione Teatro Regio. Gran timoniere chi sarà? Ma Procynski il polacco monegasco agente e gestore economico delle performance degli artisti che con note incantate allietano la platea, producono buchi finanziari (Lirico di Cagliari 24 milioni di deficit nel 2003) e indirizzano tra gli applausi le risorse economiche sui lidi della costa di Ranieri, dove esenti da tassazione avvengono, si presume, le spartizioni concordate. Un filone interessante per Parma antesignana (in lenzuolate), esperta in crac finanziari e crocevia di numerosi traffici.
"Un grande teatro è tale soprattutto per la qualità morale degli uomini prescelti a occupare gli incarichi più importanti -sostiene Enrico Stinchelli, musicologo- è indecoroso che si faccia leva su personaggi come Proczynski, chiacchierati per i metodi disinvolti utilizzati in più occasioni e un sovrintendente debole e inconsistente come Meli, resosi celebre per aver portato a un pauroso deficit il Lirico di Cagliari". (da l'Espresso 28 aprile 2005).
Quello che si sta profilando a Parma è il triangolo della musica "Roma, Parma, Montecarlo" gestito artisticamente dal triunvirato degli amici "Meli, Baratta, Proczynski", diretto politicamente e finanziarmente dal sindaco di Parma Elvio Ubaldi, sotto l'alto patrocinio del triunvirato d'onore: Lunardi, Buttiglione, Confalonieri; sponsor ufficiale, l'Aga Khan. Tutti così amanti dell'euro-opera!

E' plausibile chiedersi:
- Perché questo Proczynski ha il monopolio dei contratti di direttori d'orchestra e artisti, lavora in Italia e non contribuisce al fisco italiano in barba alla legge 8 dell'otto gennaio '79? Perché né lui, né la sua società risultano aderenti ai due maggiori organismi europei, la Iama di Londra e la Aeaa di Parigi? Perché i politici sono così consenzienti che i loro sovrintendenti stipulino con lui lauti contratti con risorse pubbliche destinate a Montecarlo? Non desta sospetto almeno chi si avvale di personaggi alla Proczynski?
- Come mai per la musica sono così aperti e disponibili i cordoni della cassa? Perché non interessa il percorso dei soldi?
- Perché i sindacati non controllano i bilanci della Fondazione Toscanini e sono così disattenti sulle disinvolte operazioni e retribuzioni dell'Orchestra del Regio?
- Perché si cerca di risparmiare su ogni piccola cosa nell'Orchestra Stabile (che da tempo non dispone neppure del direttore d'orchestra), generando un'alta conflittualità interna e i cui componenti sono soggetti a vessazioni, a minacce costanti di licenziamento, mentre con la Filarmonica si è così largivi tanto da pagare performance artistiche il doppio di quanto vengono pagate all'estero? O la Stabile è divenuta orchestra di copertura solo per poter accedere, in quanto tale, ai fondi statali e regionali?
- Gli incarichi ad aeternum, sappiamo tutti sono generatori di clientelismo, cronicizzazione organizzativa, potere arbitrario: è culturalmente accettabile che una Fondazione artistica, come la Toscanini, si avvalga da oltre trenta anni di uno stesso sovrintendente? Dal trombone alla sovrintendenza passando prima per la direzione generale.

Ma questa è Parma, la nuova capitale della musica, dell'eurolirica.! Dove la politica si fa a suon d'orchestra.

Luigi Boschi
Tel 333 7363604 e-mail: luigi.boschi@libero.it
Parma 25 luglio 2005
Redazione1
7.08.2005 12:07
MELI ATTO III di Luigi Boschi

MELI ATTO III
Dopo Cagliari e La Scala, il Regio di Parma

D) Maestro Meli, quale è il suo compenso annuale per l'impegno al Regio?
R) Sono aspetti personali a cui non rispondo.
D) Maestro Meli, Le sembra corretto continuare ad avvalersi dell'agente Proczynski, come è sua abitudine, che risiede a Montecarlo, molto discusso nell'ambiente, in particolare per i suoi modi disinvolti di gestire i compensi delle performance dei suoi artisti e eludere il fisco italiano?
R) Ho conosciuto Proczynski per caso presentato dalla Scala. Se è l'agente di Muti, Maazel, Prêtre, cosa posso farci!! non è mia competenza controllare il suo operato.
D) Maestro Meli, si dice che il Lirico di Cagliari abbia avuto un profondo deficit economico (24 milioni di euro nel 2003) con la sua sovrintendenza, potrebbe darci lumi?
R) C'è stato innanzitutto un problema di competenza amministrativa. Comunque i deficit degli ex enti lirici dipendono dalla politica statale. Il fondo per lo spettacolo è insufficiente e inadeguato.

Nota: viste le difficoltà per carenza di risorse, Meli cosa fa? Stipula un contratto con l'agente Proczynski per 2,1 miliardi di lire nel 1999 per cinque rappresentazioni della nona di Beethoven diretta da Maazel, pagata in due tranche in contanti, anche con marchi tedeschi. (Espresso 28 aprile 2005).

Così Meli, il nuovo sovrintendente, risponde alle mie domande in occasione della sua presentazione di insediamento a sovrintendere la Fondazione Teatro Regio. Ringraziandomi per la delicatezza delle domande, riscuote anche un applauso da alcuni partecipanti. E il Sindaco Ubaldi al suo fianco a sorridere, compiaciuto per le risposte. Bell'esempio di rigore etico per i cittadini!! che giornalmente subiscono invece vessazioni di ogni tipo.
Non si sbaglia quando si dice che la prepotenza di pochi ha origine dal disinteresse di molti!!
Ma un sovrintendente non dovrebbe avere attenzione per il rigore etico prima ancora di quello artistico? Come mai tanta disinvoltura da parte della Pubblica Amministrazione a elargire finanziamenti destinati a pagare artisti via Montecarlo? La Guardia di finanza così attenta agli scontrini di cassa, che fa, guarda l'opera? Come mai il Sovrintendente non risponde della sua remunerazione in pubblico? Ha vergogna! Forse pudore?
Ma va là Meli, mi faccia il piacere!! Se la ride sornione Totò."Pu che sovraintendòr al s'l'inténda! Ag piäse l'òpra di Masnadiér! (Più che sovrintendere se l'intende! Gli piace l'opera de I Masnadieri), sottolinea cinico il fantasma del loggione parmigiano.
Luigi Boschi
Tel 333 7363604 e-mail: luigi.boschi@libero.it

Parma, 4 agosto 2005

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