Redazione1 |
9.09.2005 17:28
Riflessioni su Prodi ed il neo-realismo
Egregio Paolo Baldassarre,
Questa è la ragione per cui si vuole discutere di una formazione politica con prospettive non neo-liberiste, ma più sociali.
Con la sinistra, dalle vecchie idee (Bertinotti aveva proposto la statalizzazione della FIAT...), con la destra riformata ma neo-liberista e muta alle esigenze della popolazione nel suo insieme, con il centro che tenta di ripristinare la vecchia DC, ma debole nel costrutto della 'dottrina sociale della chiesa' rispetto al neo-liberismo, sembra improrogabile la necessità di un rinascimento culturale, una rivoluzione industriale e agricola, la democratizzazione dell'economia etc.
Nell'epoca della monarchia, per cambiare direzione vi è la rivolta popolare, ma nell'epoca del capitalismo vi è la necessità di partecipare come partiti alla competizione elettorale, per poter amministrare adeguatamente. Non prendere la responsabilità , fino in fondo, per la gestione della cosa pubblica, o rimanere un movimento, o non mettere il proprio naso in politica, significa lasciare ad altri il diritto di segnare il proprio futuro.
E in che modo questo è stato fatto fino ad oggi?
Sarkar sostiene che i limiti dei partiti odierni sta nel fatto che 'innanzittutto il politico fa prima i propri interessi, poi quelli del partito e poi quelli della nazione'.
E.M.Roy invece vede nella 'rappresentanza' politica il tallone d'achille dei partiti: il politico ha le capacità , l'onestà , l'interesse per la società , etc?
Difetti che troviamo in molti politici italiani.
Vi sono perciò due aspetti: presenza di capacità personali quindi qualità delle persone e interesse per la società prima del proprio interesse e dell'interesse di partito.
Siete mai andati in consiglio comunale o provinciale? Chi sono i politici oggi, quanta esperienza o capacità hanno per esaudire i compiti assegnati? Oggi, dice Sarkar 'vi è un'empia alleanza tra persone disoneste...'. E' necessario che le persone oneste si facciano avanti, serve solo interesse per l'umanità e per i problemi di tutti.
La politica in sè non è una cosa sporca.
Vi riporto qui un'estratto di Noam Chomsky sulla democrazia:
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Noam Chomsky - Linguaggio e Politica (1988) p.162.
"Personalmente, io sono in favore della democrazia che prevede il controllo popolare delle istituzioni centrali della società .
Nel capitalismo, non possiamo avere, democrazia per definizione. Il capitalismo è un sistema nel quale le istituzioni centrali della società sono, per principio, sotto il controllo autocratico.
Così, una Società per Azioni o un'industria hanno, se possiamo pensarli in termini politici, una natura fascista; ovvero, uno stretto controllo all'apice e una severa obbedienza ad ogni livello - vi è poca contrattazione, poco dare e prendere, la linea autoritaria è rigida.
Come mi oppongo al fascismo politico, così mi oppongo al fascismo economico. Penso che, fino a quando le maggiori istituzioni sociali non saranno sotto il controllo dei partecipanti e delle comunità , non abbia senso parlare di democrazia."
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Altro problema espresso, è di politica economica: la 'globalizzazione'.
- Fassino ha firmato le 27.000 pagine dei trattati di globalizzazione (GATT, TRIM, TRIPS) 'perchè era un atto dovuto', senza leggerle.
- Prodi, intervistato per aver pagato la sanzione UE al WTO di 350 milioni di dollari, per non aver importato la carne agli ormoni USA, disse: 'Non possiamo leggere tutte le 27.000 pagine di trattati!" (per trovare come non pagare le sanzioni...)
Accettiamo la globalizzazione così com'è stata espressa dal WTO. Non credo possiamo accettarla.
Questo ed altri motivi ci spingono a creare una formazione politica per creare un'antitesi alle tesi attuali. Non so se vi siano molte altre soluzioni.
Saluti
T.Bonotto
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