Redazione1 |
4.12.2005 21:01
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Venerdì 9 dicembre 2005, Nuovo Teatro Nuovo di Napoli
La vita bestia di Filippo Timi
Il giovane vincitore del premio Ubu 2004 porta in scena il suo ultimo spettacolo, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti
Una faccia da assassino, ma anche da modello di Vogue. E poi da pazzo, da Simon Le Bon dei poveri, da handicappato, da barbone, da ragazzo normale della parrocchietta, da depravato. Sono i mille "volti scenografici" di Filippo Timi nell’autoritratto teatrale La vita bestia, in scena, da venerdì 9 dicembre alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 18). al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, e di cui è anche autore.
Uno spettacolo, prodotto dalla Compagnia Fattore K, in cui il giovane attore, vincitore del premio Ubu 2004 come migliore attore under 30, si racconta. E’ da solo in scena, per dare voce e corpo ad una storia impastata di ricordi e di musica, nient'altro che sé stesso e la sua storia. I suoi traumi infantili, messi in fila sul palco in un monologo interrotto e sottolineato dalle musiche degli anni '80, dai cartoni animati, dai telefilm, sono un'occasione per l'attore di superarli, e, insieme con lui, tutto il pubblico.
La vita bestia è la storia di un’infanzia, adolescenza e quasi-maturità. La “tragedia” del primo amore fallito, la scoperta che la propria madre poteva sbagliare, il primo bacio, il sesso, i soldi, i sogni, le canzoni”; il tutto è raccontato con molta ironia che stempera ogni possibile banalità, dove anche il tema della disabilità è toccato con molta grazia e spontaneità, senza false censure. Il testo è un susseguirsi di immagini poetiche, ed il suo ‘montaggio’ è reso originale e dinamico grazie alla regia di Giorgio Barberio Corsetti, noto alle scene per la sua ampia sperimentazione, coadiuvato dalle luci di Gianni Staropoli, dagli oggetti di scena di Valentina Fusco e dall’assistenza di Raquel Silva. Nello spettacolo, che corre tutto d'un fiato sospeso tra il riso e il pianto, l'amore si respira. Amore come luogo dell'intimità ma anche come trasporto, pulsione primordiale, eros.
“La gente – racconta l’attore - oggi ha paura di amare. In giro non ci sono più esseri erotici. Non vedo più uomini che amano veramente le donne, e non vedo più donne che amano veramente se stesse. La bestia è un'immagine che avevo in testa e che mi ossessionava: sentivo un mostro che mi azzannava al collo. Quel mostro per me è la vita, e non si capisce se la vittima siamo noi o lei. Siamo noi i parassiti o lei? Ecco perché cerco di morderla questa vita; per riappopriarmene, e, attraverso questo spettacolo, trasformare questo morso prima in un ghigno e poi in un sorriso".
E’ il momento in cui si cerca di tracciare le linee, confuse e dolcissime, di un autoritratto, portato in scena, senza pudori e con grande, intelligente, auto-ironia. Arrivato al primo punto di svolta dell'adultità, dunque, Timi fa i conti con se stesso, con l'infanzia e con l'amore.
La vita bestia, di Filippo Timi, regia Giorgio Barberio Corsetti
Napoli, Nuovo Teatro Nuovo – dal 9 al 18 dicembre 2005
Info e prenotazioni ai numeri +39081406062 +39081425958 email info@nuovoteatronuovo.it
internet www.nuovoteatronuovo.it Inizio delle rappresentazioni ore 21.00 (feriali), ore 18.00 (domenica
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