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Forum :: Appelli :: A sostegno di Sansa :: Lotta alle mafie di C.Abbondanza
Autore Lotta alle mafie di C.Abbondanza
Redazione1
9.02.2006 21:58
CASA DELLA LEGALITA' E DELLA CULTURA
OSSERVATORIO SULLA CRIMINALITA' E LE MAFIE
Via Sergio Piombelli 15 - 16159 Genova - tel. 010.6456385
sito: http://www.genovaweb.org
e-mail: osservatoriomafie@genovaweb.org - c.abbondanza@genovaweb.org


NOTA STAMPA URGENTE relativa alla Conferenza Stampa del 9 febbraio 2006


1- LOTTA ALLE MAFIE E SISTEMI DI PROTEZIONE

Nel nostro Paese il radicamento e la forza delle organizzazioni criminali di
stampo mafioso si è notevolmente rafforzato in questi ultimi anni,
nonostante la preparazione e decisione di intervento dei reparti
investigativi, giudiziari e repressivi dello Stato. La necessità di
garantire a questi l'apporto dello Stato è venuta meno, anno dopo anno, per
scelte compiute dai responsabili di Governo. Oltre ai territori di origine
le mafie, soprattutto 'Ndrangheta e Cosa Nostra, hanno consolidato la loro
presenza ed attività nelle regioni del centro e nord Italia,e tra queste la
Liguria è regione fortemente inquinata (tanto da essere citata dal
Procuratore Generale della Cassazione Dott. Marvulli in occasione
dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario 2006).
[il testo integrale in formato pdf sul sito]

Nella lotta alle mafie sono essenziali le testimonianze e le collaborazioni,
in quanto queste possono fornire elementi essenziali e determinanti ad
un'azione investigativa e repressiva. Queste devono vedere un impegno
tempestivo di risposta, non possono passare mesi su mesi. Le lentezze non
solo non incentivano testimonianze, collaborazioni e segnalazioni, ma non
aiutano nemmeno le DDA ed i Centri Operativi della DIA ad effettuare
serenamente (assicurata la protezione ai soggetti che collaborano) tutto il
lavoro investigativo e repressivo con tempi rapidi e quindi efficienti.

La Commissione presieduta dal Sottosegretario agli Interni A. Mantovano non
può procedere con rinvii e lentezze, ma deve essere tempestiva nell'evadere
i fascicoli sottoposti per consentire alle DDA ed ai reparti investigativi
di procedere celermente nelle indagini e nelle azioni di prevenzione e
repressione della criminalità organizzata.

La storia della lotta alla mafia nel nostro Paese, come sottolineato in
queste ultime settimane dal Procuratore Nazionale Antimafia Piero Grasso, è
stata caratterizzata da tentativi di rallentamento e depistaggio da parte di
alcuni settori del Potere, sia dalla politica sia da pezzi dello Stato (e la
storia ci ricorda quante volte siano stati usati pezzi dei Servizi Segreti
italiani contro lo Stato, i suoi servitori ed i cittadini).

Estremamente preoccupante è la conseguenza che le leggi approvate in questa
legislatura, a partire dalla Contro-riforma dell'ordinamento giudiziario e
la legge contro-personam per bloccare la candidatura alla PNA di Gian Carlo
Caselli, possono avere, soprattutto in materia di contrasto alle mafie ed
alle loro collusioni con il potere economico e politico, sui magistrati più
giovani: non occuparsi di casi scomodi per non avere problemi di carriera.
Occorre quindi che l'autonomia e l'indipendenza della Magistratura vengano
salvaguardati e ristabiliti pienamente, contro ogni tentativo passato ed in
corso, di assoggetamento del potere giudiziario al potere politico di turno.
Sappiamo che quando pezzi dello Stato rallentano le procedure, pezzi del
potere politico tentano di bloccare il lavoro di indagine e repressione, vi
sono uomini dello Stato, magistrati come agenti, che per scrupolo si fermano
per evitare di mettere in pericolo chi lo Stato dovrebbe proteggere ed
invece lascia in una sorta di limbo, in balia degli eventi e quindi
facilmente colpibile nel momento in cui lo scontro con le organizzazioni
criminali si alza. Crediamo che sia dovere delle DDA come dei reparti
investigativi, anche per rispetto a quanto collaborano e testimoniano,
sapendo il rischio a cui vanno incontro, di andare avanti,senza
tentennamenti nelle indagini e negli atti ad essi conseguenti.

Solo in questo modo chi nello Stato non vuole, per paura o interesse, che le
inchieste procedano, capirà che non può giocare alcun ruolo sui tempi di
indagine e della giustizia.

Noi non abbiamo alcuna protezione, vi sono stati segnali che hanno indicato
la posizione di rischio
( come ci è stato segnalato dalla Dia ), ma com'è possibile vedere non è
successo nulla e noi continueremo, serenamente a svolgere il nostro dovere
di cittadini e collaborare con i reparti preposti e sicuri dello Stato per
contrastare la presenza e l'attività delle Mafie a Genova ed in Liguria,
oltre a proseguire nel lavoro di contrasto alla cultura mafiosa.

Nel contrasto alle mafie non servono eroi, ma persone normali, in carne e
ossa. La Casa della Legalità con la Fondazione Antonino Caponnetto, dimostra
proprio questo, un insieme di persone che vince la paura perché è certa che
sia dovere di ciascuno contrastare quella o questa cosca o famiglia mafiosa,
facendo nomi e cognomi e segnalando fatti e persone alle competenti
autorità. Continuiamo a raccogliere molte segnalazioni che tra l'altro
evidenziano il tentativo delle famiglie di Cosa Nostra di recuperare
terreno, in questa nostra città, e raggiungere un equilibrio con la forza ed
i rapporti tra i colletti bianchi costruiti dalla 'Ndrangheta, in questi
decenni e che hanno portato ad alte percentuali di aggiudicazioni di
appalti.

Dopo le intimidazioni, minacce ed aggressioni dei primi di settembre, sono
stati diversi i segnali di avvertimento giunti e prontamente segnalati alle
competenti autorità, nelle ultime settimane abbiamo avuto un vero e proprio
'bombardamento' informatico, effettuato presumibilmente entrando a 'cuneo'
nella scheda madre dei computer, che ha bloccato definitivamente ben due
computer apple, rallentando e bloccato l'attività di informazione e gestione
del sito oltre che la mailing list che siamo comunque riusciti a ricostruire
e che ci permette di comunicare con oltre 2000 persone. Abbiamo anche
scoperto che qualcuno è riuscito ad introdursi per lasciare un messaggio del
passaggio ma fortunatamente senza creare consistenti danni, come a dire
"possiamo entrare quando vogliamo". Unica conseguenza pratica, oltre al
disturbo è il dover rinviare alcune attività come le proiezioni video.


2- "CAMMINO CONTRO LE MAFIE"

Considerando la situazione preoccupante e che non ci era precedentemente
evidente nella sua ramificazione e nel livello di infiltrazione, abbiamo
pensato sia opportuno vincere il muro di silenzio e di informazione che
avvolge la presenza delle mafie, con esponenti ben noti ed inseritisi tra i
colletti bianchi della società. Riteniamo improcrastinabile raccontare,
parlare e discutere di questo nelle scuole come nelle piazze, nei circoli
come nelle parrocchie, al fine di informare e di raccogliere sensazioni e
segnalazioni, facendo crescere quell'impegno civile, che nel proprio
quotidiano può vedere ciascuna persona libera e semplice, parte attiva del
contrasto alle attività e presenze mafiose.

Il "Cammino contro le mafie - 2006" che inizierà nelle prossime settimane,
sarà anche occasione per allargare i rapporti e la rete di soggetti sociali,
individui e collettivi che come noi, vogliono impegnarsi come "presidi" di
contrasto alla cultura e pratica mafiosa. Ognuno di questi può divenire una
sentinella, in contatto con le altre sparse sul territorio e garantire una
più capillare azione di ricezione e segnalazione, utile ad un'azione ancora
più incisiva dell'Osservatorio. Questa iniziativa si colloca pienamente
nelle attività sviluppate con la Fondazione Antonino Caponnetto, e prosegue
nell'azione di educazione alla legalità e giustizia sociale avviata dal
"viaggio" di nonno Nino.

A caratterizzare questo "cammino" alcuni appuntamenti di piazza, che
proponiamo di realizzare con la Circoscrizione Val Polcevera, quali:
- spettacolo ed incontro in piazza con i Ragazzi di Locri, in occasione
della giornata della legalità (il 22 o 23 marzo);
- incontro con il Sindaco di Gela, Crocetta condannato a morte da Cosa
Nostra, per realizzare un gemellaggio con Gela, e con Giovanni Impastato del
Centro Peppino Impastato - casa della memoria di cintisi (giugno)

L'esperienza del "Cammino contro le Mafie" vedrà inoltre una trasferta il 21
marzo 2006 a Torino per la giornata della Legalità promossa da Don Luigi
Ciotti - "Libera" (e successivamente agli Stati Generali della lotta alle
Mafie promossi da Libera per il prossimo mese di ottobre).


3- PRESENTAZIONE DEL PATTO PROPOSTO ALL'ARCI

Il Consiglio Direttivo della Casa della Legalità ha espresso forte
preoccupazione per la mancata risposta alla proposta di Patto di
Collaborazione avanzata il 23 gennaio scorso dall'Ufficio di Presidenza e
che si rivolgeva al Congresso Provinciale dell'ARCI. Crediamo che la
proposta avanzata sia più che mai attuale e necessaria, anche alla luce del
triste primato evidenziato dalle statistiche ufficiali sul consumo di droghe
e sull'abuso di alcolici tra i minori e gli adolescenti della nostra città e
regione. Inoltre l'attuazione del Patto avrebbe permesso di fornire un
segnale chiaro sulla condivisione e attuazione della nuova normativa della
nostra Regione e del Comune di Genova sulla realtà dei Circoli. Inoltre
nuovi recenti interventi delle FFOO all'interno di strutture legate all'Arci
si sarebbe potuto evitare, risolvendo il problema all'origine.

Confidavamo che essendo l'Arci una struttura che nazionalmente e nel sud é
in prima linea nel contrasto alle mafie, anche qui si potesse lavorare nella
medesima direzione, considerando la forte consistenza del radicamento delle
mafie, con particolare riferimento a Cosa Nostra come già evidenziato da
sentenze e provvedimenti di confisca e della 'Ndrangheta, come sottolineato
in occasione dell'Inaugurazione dell'anno giudiziario dal P.G. della
Cassazione, Marvulli, che cita la Liguria come prima delle regioni per
presenza e attività del sodalizio criminale calabrese. Purtroppo, ed a
malincuore dobbiamo ripeterlo, non ci è giunta alcuna risposta in merito,
nonostante avessimo chiesto ripetutamente (telefonate, sms, e-mail) di avere
una risposta ed un incontro. Abbiamo anche sottolineato che nell'ambito
dell'azione di contrasto alle mafie, i silenzi e le assenze si possono
facilmente prestare a molteplici interpretazioni: dalla paura
all'indifferenza, dalla convivenza alla collusione. Purtroppo, e non si dica
che non abbiamo cercato di coinvolgerli, abbiamo dovuto programmare le
prossime attività senza il supporto dell'Arci di Genova.

Non vorremmo che questo silenzio derivasse dalla dialettica interna sulla
questione etica e morale che qualche quotidiano locale a sollevato in merito
ad alcuni dirigenti. Questa discussione può certamente essere svolta alla
luce del sole e soprattutto senza compromettere le altre attività proprie di
un'organizzazione territoriale dell'Arci.

Tutto questo perché noi riteniamo che tutta la società civile debba trovare
unità nella lotta contro le Mafie, e quindi lasciamo cadere nel vuoto gli
attacchi e la discriminazione pubblica portata dal Presidente regionale
dell'Arci nei confronti della "Casa della Legalità - Osservatorio sulla
criminalità e le mafie " e con questa alla Fondazione Antonino Caponnetto,
in occasione delle dichiarazioni alla stampa cittadina il 18 gennaio scorso
.Siamo ancora in attesa, invece, delle scuse per le minacce fisiche
portateci il 17 gennaio 2006 e che abbiamo doverosamente denunciato
all'autorità competente.

[il testo sul patto sul sito]


4- STATO E RILANCIO DELLA CAMPAGNA DI SOTTOSCRIZIONE

Allo stato attuale sono giunti 1.335 € di sottoscrizione, prevalentemente da
fuori regione a partire dal dicembre scorso. Purtroppo siamo ancora in
grande difficoltà ed il rischio di non reggere è alto, anche considerando
che dobbiamo dotarci di un nuovo computer e di reperire un
proiettore/monitor per le proiezioni dei video (considerando che il pezzo
rimosso non è più reperibile).

PER LE SOTTOSCRIZIONI E' ATTIVO IL CONTO BANCARIO INTESTATO ALLA
"CASA DELLA LEGALITA' E DELLA CULTURA»
Banco di Sardegna - Filiale I di Genova
conto n° 70032649 - abi 01015 - cab 01401 - cin X


5- PROGETTI E CONTRIBUTI PUBBLICI

Sul progetto della Fondazione Antonino Caponnetto articolato su tre moduli,
per la legge regionale sulla Sicurezza, e relativo a: Educazione alla
legalità e giustizia sociale nelle scuole; Strummerville, incontro con i
ragazzi border line; Messa alla prova, ragazzi sentinelle di legalità. Non è
giunta alcuna risposta.

Sono state molte le adesioni di rappresentanti istituzionali, amministratori
locali e parlamentari alla Lettera-Appello a sostegno della Casa della
Legalità del 24 settembre 2005. E' stata importante anche la mobilitazione
della Circoscrizione Val Polcevera per promuovere le iniziative da noi
realizzate.

Occorre però che, considerata la situazione di emergenza, si vedano
promuovere con tempestività, da parte delle pubblica amministrazione,
segnali concreti di sostegno e contributo.
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